Su OS X 10.10, attualmente in beta, la versione predefinita di Safari è la 8.0. Il cambiamento strutturale ed estetico appare profondo, non solo per l’icona ma anche per tutta l’interfaccia, compattata in una sola barra superiore. In pratica non c’è più lo spazio per il titolo, il quale è visibile solo nella tab aperta, e lo stile delle icone è quello flat di Yosemite. E non ci sono ancora le favicon dei siti… per chi se lo stesse chiedendo.
Con uno zoom out si arriva all’interfaccia che mostra tutti i pannelli aperti, disponibile anche con un clic sul pulsante in alto a destra. Questa è molto diversa dalla schermata attuale, perché mostra delle miniature delle pagine aperte organizzate in griglia, con la possibilità anche di aprire anche un nuovo tab. Inoltre vengono mostrate in un elenco le pagine aperte sui dispositivi iOS in nostro possesso.
Nelle condivisioni della pagina si vede anche il potenziamento dovuto alle estensioni ed appaiono nuove possibilità.
Per quanto riguarda i motori di ricerca è stato aggiunto anche DuckDuckGo, che a quanto dicono non memorizza dati degli utenti, ma il motore predefinito è ancora Google, e non Bing come avevo letto da altre parti. Alla WWDC Apple aveva anche annunciato anche la possibilità di Safari di ricercare direttamente su Wikipedia o su App Store, ma per il momento la funzione non sembra disponibile, almeno non in Italia.
Oltre a queste modifiche estetiche Safari 8.0 guadagna il supporto a SPDY e migliora generalmente le prestazioni su ogni aspetto, dal video al javascript, per offrire un’esperienza di navigazione più fluida. Inoltre è stato ottimizzato anche il consumo energetico del browser che a quanto pare ora offre fino a 2h in più di durata della batteria in visualizzazione video (testato con Netflix).