I dipendenti di Apple sono invitati a partecipare ad un corso interno denominato Apple University, del quale però non possono parlare. Alcuni di questi hanno comunque deciso di condividere delle informazioni con il New York Times a patto di rimanere anonimi. Dalle parole dei dipendenti emerge un corso creato con la medesima qualità con cui Apple realizza i propri prodotti e servizi, in cui ogni cosa è organizzata alla perfezione e finanche la carta igienica nel bagno, dice uno di loro, è veramente ottima. Ad insegnare nella classe, con una particolare forma trapezoidale, sono membri di università come Yale, Harvard, the University of California, Berkeley, Stanford e M.I.T., oltre ad altri dipendenti della stessa Apple. L'idea di fondo è quella di spiegare come nell'azienda di Cupertino vengono realizzati i prodotti e con quale attenzione si cura il design e la semplificazione delle cose. Come esempio viene portato uno studio di Picasso sul toro, che inizia con una immagine complessa e finisce con un disegno in cui pochi tratti identificano inequivocabilmente l'animale.
Come promemoria dell'applicazione di questi insegnamenti viene preso in considerazione il telecomando Apple Remote, in cui con soli 3 tasti si è riusciti a fornire all'utente tutta la flessibilità di cui ha bisogno. L'esempio contrario è quello della Google TV, che ha un telecomando con ben 78 bottoni, sintomo che non si è perseguita la medesima logica di semplificazione. Altri argomenti del corso riguardano delle scelte storiche fatte da Apple, tra cui quella di aprire iTunes e l'iPod all'ambiente Microsoft Windows. Jobs era contrario, ma i luogotenenti a Cupertino la pensavano diversamente e sono riusciti a far cambiare idea al CEO, ottenendo un passo importante nella diffusione planetaria di iPod prima e dell'iPhone in seguito. Apple University è utile anche per i dipendenti della aziende acquisite da Cupertino, come Beats, così da insegnargli la filosofia ed i principi alla base della realizzazione di ogni prodotto e servizio Apple.