Bendgate: un nuovo caso-iPhone impazza, il 6 si piega troppo facilmente

Ogni iPhone deve sopportare almeno due “difficoltà” prima di assestarsi. La prima è il classico umore negativo post-presentazione, quando nascono gli scontenti per cui la CPU non è abbastanza pompata, lo schermo ha una bassa risoluzione e la RAM insufficiente. La seconda si presenta a seguito dall’apertura delle vendite, quando dopo aver portato a casa l’ennesimo record, l’iPhone è in mano a diversi milioni di persone. Con un bacino così vasto di acquirenti lo smartphone viene sottoposto praticamente ad ogni uso e si scoprono facilmente dei difetti, più o meno importanti. Di solito anche per quelli minori, magari dovuti ad un semplice bug software, si crea un volano mediatico che li enfatizza più del necessario. Almeno in un caso, tuttavia, il problema era reale. Mi riferisco al noto “antennagate” dell’iPhone 4, il cui segnale cellulare poteva essere bloccato avvolgendolo lo smartphone con le mani. Apple regalò dei bumper, per un periodo di tempo, utili a non innescare il problema, che tuttavia non si verificava usando normalmente il terminale. Infatti la situazione non causò reali preoccupazioni ai possessori di iPhone 4.

antennagate

Oggi sotto l’esame ci sono i nuovi iPhone 6 e al problema emerso nei primi giorni è già stato dato il nome di “bendgate”. Nei forum americani numerose persone asseriscono di aver involontariamente piegato l’iPhone 6 Plus, alcuni dei quali semplicemente tenendolo nella tasca frontale dei pantaloni. Ovviamente non possiamo verificare che sia stato effettivamente quello l’uso che ha portato a piegare lo smartphone, ma se fosse vero sarebbe preoccupante. Se infatti non mi stupisco più di tanto che un terminale da 5,5″ con soli 7mm di spessore si possa piegare sotto forti pressioni, mi risulta difficile immaginare questo possa accadere nella tasca frontale, mentre in quella posteriore sarebbe più plausibile visto che ci si può inavvertitamente sedere sopra.

iphone6plus-bend

Quelli di Unbox Therapy hanno voluto realizzare un piccolo test, dimostrando che effettivamente non serve molta forza per piegare un iPhone 6 Plus. In questo caso è stato fatto di proposito, ma lo smartphone ha ceduto piuttosto facilmente andandosi a piegare in corrispondenza dei pulsanti volume, dove la struttura è apparentemente più debole (forse perché scavata). È ovvio che nessuno farebbe di proposito una cosa del genere, loro sono stati sponsorizzati da un’azienda per ripagarsi dal danno, e visto che il video è destinato a fare il giro del mondo, come effettivamente sta accadendo, lo sponsor ne guadagnerà in visibilità.

Per effettuare un confronto hanno deciso di fare la stessa cosa con un Galaxy Note 3, le cui misure sono praticamente sovrapponibili all’iPhone 6 Plus (con uno spessore maggiore di 1,2mm). Il phablet di Samsung ha resistito bene al tentativo di piegarlo, anche se la forza applicata è stata persino maggiore (lo dice l’autore del video e si vede chiaramente che gli tremano le mani dallo sforzo).

Vogliamo evitare in questa prima fase di passare immediatamente alle conclusioni, tuttavia vedere l’iPhone che si piega dietro una forza apparentemente non troppo pronunciata fa un certo effetto. Sopratutto considerando che un terminale analogo fatto di plastica ha resistito meglio. Sappiamo che l’alluminio è piuttosto malleabile, per cui forse in Apple si sono spinti un po’ troppo in là nel rapporto superficie/spessore creando un dispositivo troppo debole. Sicuramente se ne continuerà a parlare nei prossimi giorni e avremo modo di chiarire la faccenda. Personalmente ho scelto il modello da 4,7″ che, a quanto pare, sembra soffrire molto meno di questo problema dato che possiede una superficie minore.

Qui potete vedere un test più rigoroso.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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