Quando Internet era ancora agli albori, si navigava in rete senza sapere che i vari siti memorizzavano le nostre informazioni per creare dei profili utente rivendibili e per calibrare i messaggi pubblicitari sulle nostre abitudini d'acquisto. Oggi questa realtà è sotto gli occhi di tutti e così aumentano le preoccupazioni verso la privacy in rete. L'azienda più operativa in questo ambito è probabilmente Google, che tramite la posta elettronica Gmail, il motore di ricerca e i servizi pubblicitari adwords/adsense sa di noi più di quello che possiamo immaginare. Ovviamente ci sono anche altre aziende a cui affidiamo i nostri dati ed una di queste è Apple, dove abbiamo persino informazioni sensibili relative alla nostra carta di credito. A differenza di Google l'azienda di Cupertino ci tiene a sottolineare quanto ha a cuore la nostra privacy ed ha creato una serie di pagine nel suo sito in cui spiega nel dettaglio i meccanismi di sicurezza di iOS, offre dei consigli per utilizzarli al meglio e illustra i rapporti con le forze dell'ordine.
Secondo quanto riportato da MacRumors, Tim Cook ha dichiarato:
Abbiamo pubblicato questo mini-sito per spiegare come trattiamo i vostri dati personali [..] Qualche anno fa gli utenti dei servizi Internet hanno iniziato a realizzare che anche se i servizi online erano gratuiti, loro non erano considerati clienti, ma il prodotto (per le informazioni da rivendere NDR). In Apple noi crediamo che una buona esperienza dell'utente non debba andare a scapito della sua privacy. [..] Il nostro obiettivo è chiaro: noi vendiamo grandi prodotti. Non creiamo e collezioniamo profili basati sul contenuto delle vostre email e le abitudini di navigazione per vendere pubblicità. Noi non monetizziamo le informazioni che memorizzate nei vostri iPhone o in iCloud e non leggiamo le vostre email o messaggi per trovare informazioni utili a vendervi qualcosa. I nostri software e servizi sono progettati per rendere i dispositivi migliori. Chiaro e semplice.