BlackBerry esibisce il suo Passport per rilanciarsi ancora nel settore smartphone

BlackBerry un tempo era la scelta di riferimento per molte aziende. La tastiera QWERTY dei suoi dispositivi e i servizi comodi soprattutto per la posta elettronica li rendevano i compagni di viaggio ideali di professionisti e anche di numerosi VIP. La maturazione di piattaforme più moderne come quella Apple ha però messo gradualmente in seria difficoltà l’azienda canadese, che nel 2013 ha tentato col sistema operativo BlackBerry OS 10 una vera e propria rinascita la quale non ha però portato i frutti sperati. L’arrivo di John Chen alla carica di CEO ha portato a un drastico snellimento delle operazioni, soprattutto lato consumer, nonché una nuova speranza, basata sul low-cost Z3 che ha figurato discretamente nei mercati emergenti e su altri due dispositivi con tastiera fisica annunciati per l’arrivo nel corso di quest’ultima parte dell’anno: il Passport e il Classic. Il primo ha fatto il suo debutto ufficiale oggi, con una scelta particolare per quel che riguarda il design.

blackberrypassport

Nessuna concessione alle curve, per la scocca. Il display multitouch è perfettamente quadrato, 4,5″ con risoluzione 1440×1440 pixel e rinforzato con Gorilla Glass 3. All’interno, la componentistica è di tutto rispetto, in linea con la fascia alta nella quale si colloca: System-on-Chip quad-core Qualcomm Snapdragon 801 da 2,2 GHz, 3 GB di RAM e 32 di archiviazione interna, espandibili tramite microSD. Il comparto multimediale è piuttosto curato, grazie alla presenza di una fotocamera da 13 Megapixel con flash, stabilizzatore ottico e registrazione video 1080p; per quanto non si tratta certamente di un prodotto votato ai selfie, il sensore anteriore da 2 Megapixel è sufficiente per discreti risultati. Il Passport è dotato di altoparlanti stereo e 4 microfoni con tecnologie per l’adattamento automatico del volume durante le conversazioni telefoniche in base alla rumorosità ambientale e alla vicinanza del dispositivo all’orecchio. Per la connettività troviamo Wi-Fi 802.11ac, Bluetooth 4.0 e LTE. Non mancano GPS, NFC, radio FM, sensori di luminosità e prossimità e il trio accelerometro/giroscopio/bussola. Molto interessante è la batteria, non rimovibile, da 3450 mAh, che stando alle dichiarazioni di BlackBerry è in grado di sopportare fino a 30 ore di uso medio.

Completa il tutto la versione 10.3 di BlackBerry OS, che porta una interfaccia grafica aggiornata e tre novità di rilievo: la prima è BlackBerry Assistant, evoluzione delle funzionalità di assistente personale già implementate in precedenza, utilizzabile sia da tastiera sia tramite controllo vocale; BlackBerry Blend, che tramite un’app da installare su computer e tablet consente di utilizzare le principali funzionalità senza estrarre lo smartphone dalla tasca; infine, l’Appstore di Amazon che si affianca al proprietario BlackBerry World e consente di sfruttare pienamente la compatibilità col parco applicazioni Android (ad eccezione di quelle che fanno affidamento su Google Play Services, qui non presente né installabile). BlackBerry OS 10.3 sarà disponibile successivamente anche per tutti gli altri prodotti di Waterloo (Ontario) che hanno la versione 10.2.1.

Il BlackBerry Passport è già disponibile online per USA, Canada, Regno Unito, Francia e Germania. Per queste ultime due il prezzo è di 649 €, che probabilmente verrà replicato pure in Italia, dove l’arrivo è previsto entro l’anno. Si tratta di un prodotto atipico, che divide i gusti degli utenti e su cui Chen fa tanto affidamento insieme al prossimo Classic, che ripristina tutti i pulsanti fisici nello stile pre-BlackBerry OS 10, per riprendere la lotta nel mercato smartphone. L’impressione, almeno per ora, è che la strada rimane ancora in salita ripida, tuttavia la qualità non sembra mancare e ci auguriamo che BlackBerry possa farcela portando ulteriore sana competizione in un settore diventato quasi duopolio e che solo da relativamente poco tempo sta iniziando ad accettare Windows Phone come terza piattaforma.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

Commenti controllati Oltre a richiedere rispetto ed educazione, vi ricordiamo che tutti i commenti con un link entrano in coda di moderazione e possono passare diverse ore prima che un admin li attivi. Anche i punti senza uno spazio dopo possono essere considerati link causando lo stesso problema.