Due varianti, come previsto dai rumors, di cui una è Plus. L’iPhone 6 si è presentato al mondo, formalizzando ufficialmente l’ingresso di Apple nella categoria di smartphone superiori ai 4″, arrivando fino a quella phablet. Un design rinnovato e svariate novità accompagnano la nuova generazione del terminale. Andiamo a vederle.

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La principale differenza tra i due, ovviamente, è il display. L’iPhone 6 dispone di un pannello IPS da 4,7″ a risoluzione 1334×750 pixel, con 326 ppi e contrasto 1400:1; per l’iPhone 6 Plus si passa a 5,5″, 1920×1080 per 401 ppi e contrasto 1300:1. Niente vetro zaffiro, l’appuntamento per il debutto è rimandato. Il design si stacca dai diretti predecessori, più favorevole alla presa, con bordi arrotondati e più sottili, 6,9 mm per il modello “regolare” e 7,1 per il Plus. Mantenuti ovviamente i materiali principali già noti: alluminio, acciaio e vetro. Anche il peso è relativamente contenuto, rispettivamente 129 e 172 g.

Qui si chiudono le differenze base tra i modelli. All’interno troviamo il nuovo System-on-Chip A8, a 64-bit come il precedente ma dal quale si discosta in modo sensibile a livello di prestazioni, almeno un 20% per la CPU e 50% per la GPU. Rimangono per ora ignoti il numero ufficiale di core così come la RAM, che però potrebbe non essere variato dal dual-core e dal GB già offerti sinora. Il processo produttivo a 20 nanometri favorisce invece i consumi, che addirittura risulterebbero fino al 50% in meno rispetto all’iPhone 5s. Assieme a batterie di maggiore capacità, l’autonomia dichiarata raggiunge livelli sufficienti a coprire una giornata lavorativa anche in presenza di un uso intensivo (per la navigazione in 4G vengono riportate fino a 10 ore per il modello da 4,7″ e fino a 12 per il Plus). Presente il coprocessore M8, che oltre a gestire i principali sensori di movimento come accelerometro e giroscopio, include un barometro per rilevare l’altitudine corrente. M8 sfrutta i sensori anche per le funzionalità relative al fitness, come il contapassi; naturalmente l’Apple Watch rappresenterà un importante accessorio per poter sfruttare al meglio il pacchetto hardware e software a disposizione.

Ancora 8 Megapixel per la fotocamera posteriore, sporgente, con apertura f/2.2 e pixel da 1,5µ. Le maggiori migliorie sono certamente quelle aggiuntive al sensore. Focus Pixels sfrutta il processore d’immagine integrato nell’A8 al fine di ottimizzare la resa dell’autofocus. Il rilevamento dei volti è ora in grado di operare anche in condizioni di relativa lontananza rispetto ai soggetti inquadrati e/o in presenza di folla. Il controllo dell’esposizione è fattibile in tempo reale, fino a un massimo di 4 f-stop. Discorso particolare merita la stabilizzazione: per l’iPhone 6, è prevista una modalità automatica che scatta una serie di foto a intervalli ravvicinati unendo poi le aree non mosse di ogni scatto in un’unica immagine; il 6 Plus è invece dotato anche di stabilizzatore ottico, che opera insieme alla coppia A8/M8 e offre prestazioni migliori rispetto alla più semplice elaborazione software. La registrazione video rimane a 1080p, con possibilità di riprendere a 30 o 60 fps. Lo slow motion a 240 fps è limitato a 720p, e fa da contrappeso alla modalità time-lapse integrata che cattura singole immagini a intervalli di tempo configurabili ottenendo come risultato finale un filmato dall’effetto accelerato. Focus Pixels e le tecnologie di stabilizzazione già menzionate per le foto sono applicate anche per i video. Confermato il flash True Tone già conosciuto col 5s. Il sensore frontale FaceTime HD presenta infine molte delle caratteristiche di quello principale, come l’apertura, l’esposimetro, le modalità di scatto a raffica e HDR; non ci si aspetti però miracoli per i selfie, dato che si ferma a 1,2 Megapixel. La risoluzione video massima rimane a 720p.

Ben fornita la dotazione relativa alla connettività, che oltre al Voice-over-LTE (VoLTE) comprende Bluetooth 4.0, Wi-Fi 802.11ac e finalmente NFC. Chiudono la parte hardware la porta Lightning e Touch ID integrata nel pulsante Home, che dovrebbe essere più accurato rispetto al lettore di impronte talvolta impreciso integrato nel 5s. iOS 8 è preinstallato, e per l’occasione Apple ha aggiunto alcune funzionalità specificatamente pensate per il nuovo prodotto, come la schermata Home rotabile in orizzontale (finora “esclusiva” dell’iPad) e, sempre per l’uso in landscape, applicazioni con esperienza d’uso più vicina a quella dei tablet al fine di sfruttare meglio lo spazio aggiuntivo a disposizione. “Reachability”, invece, permette di impostare il doppio tocco del pulsante Home per portare giù la parte superiore di un’applicazione durante l’uso in verticale. Apple Pay, che arriverà in uno dei prossimi aggiornamenti post-rilascio iniziale, sfrutterà le carte di credito memorizzate in Passbook e il chip NFC al fine di effettuare le transazioni negli esercizi supportati (per ora solo USA). La Golden Master di iOS 8 è disponibile sin da ora per gli sviluppatori registrati, mentre il debutto pubblico è fissato al 18 settembre per tutti i dispositivi in supporto attivo (eccetto l’iPhone 4, sono gli stessi che hanno ricevuto iOS 7).

Andando verso la conclusione, ecco uno sguardo alla parte commerciale. Le colorazioni disponibili rimangono grigio siderale, argento e oro. Curioso il rivisto schema dello spazio di archiviazione, che presenta 16, 64 e 128 GB, eliminando lo step da 32. Questi i costi delle varie configurazioni, ordinabili in Italia a partire dal 26 settembre:

  • 16 GB: 729 € iPhone 6 – 839 € iPhone 6 Plus
  • 64 GB: 839 € iPhone 6 – 949 € iPhone 6 Plus
  • 128 GB: 949 € iPhone 6 – 1.059 € iPhone 6 Plus

Come da consuetudine col debutto di un nuovo iPhone, i precedenti vanno a scendere rispettivamente in fascia intermedia e di accesso. Via il 4s, rimuovendo così l’ultima opzione da 3,5″. Il 5s rimane sia da 16 che da 32 GB, con prezzi di 629 e 679 €. In fondo troviamo l’iPhone 5c da 8 GB, a 429 €.

Come da consuetudine, forniremo più nel dettaglio le nostre impressioni a mente fredda. Il primo colpo d’occhio, comunque, è differente rispetto a quello avuto per l’Apple Watch: per l’iPhone sono arrivati aggiornamenti solidi, che sistemano carenze finora sofferte nei confronti della concorrenza. Tuttavia, non mancano gli aspetti dubbiosi, in primis un effetto entusiasmo complessivamente non allo stesso livello del 5s, così come componenti (il promesso vetro zaffiro, ma anche caratteristiche presenti in vari dispositivi di fascia alta come la ricarica wireless) rimasti fuori. Per non parlare delle differenze di prezzo a sfavore di noi italiani, basta un giretto sugli Store francese e tedesco per rendersene conto… Niente da fare per gli iPod, ad eccezione della scomparsa definitiva del Classic. Concludiamo segnalando per i fan della band U2 il nuovo album “Songs of Innocence”, esclusiva iTunes fino al 13 ottobre.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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