Prosegue la battaglia tra i servizi cloud, recentemente rianimata dal rinnovato Dropbox Pro. Questa volta il colpo di artiglieria digitale arriva da Microsoft, che non interviene sullo spazio complessivo, bensì sui limiti di caricamento. Il suo OneDrive, finora, ha permesso una dimensione massima di 2 GB per singolo file da caricare, ben diverso dai 5 TB supportati da Google Drive (fatta eccezione per documenti, fogli di calcolo e presentazioni che hanno limiti molto più bassi) e dagli zero limiti tecnici del sopraccitato Dropbox (il limite è dovuto essenzialmente alle dimensioni del proprio spazio di archiviazione; un’eccezione alla regola “illimitata” è nel caricamento da web, che si ferma a 10 GB per file). Una robusta campagna ufficiale di feedback da parte degli utilizzatori di OneDrive ha cercato di convincere l’azienda di Redmond a rivedere il limite stringente, e finalmente sta ottenendo il riscontro positivo desiderato.
Varie fonti, tra cui The Next Web, hanno riportato il cambiamento, che almeno per ora riguarda solo un gruppo ristretto di utenti. Un portavoce di Microsoft ha confermato l’intervento in corso sul limite, spiegando che nei prossimi tempi si estenderà a tutti coloro con un account OneDrive e promettendo inoltre maggiori informazioni ufficiali a breve. Rimane attualmente poco chiaro se si tratta di una rimozione totale o di un semplice innalzamento; in ogni caso, si tratta sempre di una buona notizia. La competizione nel settore si intensifica sempre più, a beneficio di noi utenti, e chissà quale sarà la prossima azienda a sferrare un nuovo attacco.