Jonathan Ive: avevamo già creato smartphone con schermi più grandi, ma erano goffi

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A San Francisco si è da poco tenuto il “Vanity Fair New Establishment Summit”, evento in cui è stato intervistato lo sfuggente Jonathan Ive. L’intero dialogo è stato poi trascritto da Business Insider, sulle cui pagine possiamo leggere tutte le domande a cui il Senior Vice Presidente of Design di Apple ha risposto. Emergono così alcuni dettagli già noti, come il fatto che il team con cui lavora è relativamente ristretto: 16/17 persone. Il numero è cresciuto un po’ negli ultimi 15 anni, ma hanno sempre cercato di rimanere in pochi. Di solito i designer stanno intorno ad un tavolo simile a quello presente negli Apple Store e, ovviamente, disegnano. Ci si incontra tre o quattro volte a settimana per fare il punto sui vari progetti, ma il momento che galvanizza di più Ive è quello in cui può toccare per la prima volta il prodotto reale.

Si è parlato anche di iPhone 6 (recensione) e scopriamo così che Apple aveva già realizzato negli anni passati dei prototipi di smartphone con schermi più grandi. Il risultato era stato ritenuto troppo goffo, così come quello dei concorrenti, per cui hanno messo da parte il progetto. La scelta di utilizzare cornici arrotondate nell’iPhone 6 è servita proprio a far percepire in misura minore le dimensioni del device (e ci sono riusciti ndr).

Non sono mancate parole su Steve jobs, che Ive ha definito come la persona più concentrata che abbia mai conosciuto. La concentrazione ti porta anche a sacrificare alcune cose, a dire di no a tutto ciò che non rientra nei tuoi piani. Jobs era frainteso dalle persone, dice Ive, proprio perché era troppo concentrato sugli obiettivi. Ricorda che una volta gli ha parlato di questo, chiedendogli perché non cercare di essere più moderato, ma lui ha risposto che il lavoro è più importante di cosa pensano di te le persone.

Infine una piccola parentesi su Xiaomi, tirata in ballo perché copia ripetutamente il design dei prodotti Apple. Ive ha ironicamente detto che facendo così anche lui potrebbe passare più tempo con la famiglia, sottolineando quanto sia duro il proprio lavoro e mostrando anche un certo disprezzo per il comportamento dell’azienda cinese, che ha definito pigra e furba.

Di seguito un piccolo estratto del momento in cui parla di Jobs, mentre potete leggere tutta l’intervista su questa pagina.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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