È passato sin troppo tempo… dall’ultimo aggiornamento di questi prodotti

Ieri Apple ha annunciato il suo prossimo keynote che si terrà fra una settimana presso la Town Hall del Campus di Cupertino. Un evento meno in pompa magna rispetto a quello dedicato ad iPhone, Apple Pay ed Apple Watch, ma che sicuramente saprà darci qualche soddisfazione. Ovviamente, lo seguiremo assieme nella classica diretta #SaggioMela a partire dalle 18.30 con Maurizio, me, Federico e Luca di EasyApple e Kiro di Melamorsicata.

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Dunque, cosa aspettarsi? Sull’invito, ancora più minimalista del solito, campeggia la frase “È trascorso troppo tempo”. Dando per scontato che la frase sibillina non possa riferirsi al lancio di Yosemite o di iOS 8.1 visto che il loro rilascio era stato già preventivato per l’autunno 2014 né al prevedibilissimo iPad Air 2, l’unica indagine esplorativa che si può condurre si basa su due possibilità: la prima, quella di un lancio di un prodotto totalmente nuovo (del resto lo stesso Tim Cook aveva annunciato che in questi mesi sarebbe stata lanciata la miglior linea di prodotti di sempre) e che, quindi, potrebbe far riferimento al MacBook Air da 12″, ad un iPad Plus con schermo da 12,9″ o ad un televisore Apple (anche se, proprio in queste ore, Philips ha annunciato una sua linea di tv con delle caratteristiche di Apple TV per il mercato indiano, ma è lecito presupporre che si riferisca alla compatibilità con AirPlay); mentre una seconda strada, invece, potrebbe condurre ad un aggiornamento di qualche prodotto già esistente che, ad oggi, è stato trascurato dalla ricerca e sviluppo di Cupertino.

I Thunderbolt Display sono il prodotto più anziano presente nel catalogo di Cupertino: lanciati con l’introduzione delle nuove porte sviluppate in collaborazione con Intel 1.120 giorni fa circa, ad oggi sono più spessi dei nuovi iMac e, soprattutto, poco inclini alle esigenze dei professionisti che, magari dotati di un Mac Pro, sono sempre più impegnati con montaggio dei video con risoluzione 4K. Per questo è lecito pensare che Apple possa snellirli e dotarli di pannello con risoluzione da 5K, come vorrebbero gli ultimi rumor, in modo da giustificare il loro prezzo attualmente troppo fuori mercato. Inoltre, visto che i Thunderbolt Display usano gli stessi pannelli di iMac, Apple potrebbe lanciare un nuovo all in one con schermo Retina HD proprio da 5K.

Il Mac Mini, invece, non viene aggiornato da quasi 720 giorni. Il Mac che avrebbe dovuto avvicinare l’utenza Windows desktop al mondo di OS X, visto che chiunque può utilizzare tastiera, mouse, monitor e altre periferiche in proprio possesso, fortemente voluto dal consiglio di amministrazione di Apple ma osteggiato dallo stesso Jobs, non è mai stato cullato da Cupertino. Dall’ultimo rilascio, per il quale ne è stata anche progettata una versione server per gli orfani di Xserve, nel corso degli ultimi 3 anni è taciuto tutto. È lì, in catalogo, ma non gode della stima e del favoritismo dell’utenza per i suoi fratelli maggiori, a causa anche di una campagna marketing inesistente. Eppure è il Mac perfetto per le workstation in tanti studi, da quelli legali a quelli di grafica 2D o fotoritocco. Un suo rinnovo, magari accompagnato ad un prezzo ritoccato verso il basso, potrebbe spianare la strada al più piccolo dei Macintosh.

Gli iPod, ormai, iniziano a diventare l’eredità del secolo scorso per Cupertino: non vengono aggiornati da anni, iPod classic è stato ritirato dal mercato senza troppo clamore, iPod Touch ha evidentemente assolto il suo compito di traghettare gli scettici di iPhone verso iOS, tanto da non ricevere più un update dal lancio di iPhone 5, anno in cui fu dotato di un colorato design, del display da 4″ e del chip A5 (lo stesso di iPhone 4S, iPad 2 e del primo iPad mini) e commercializzato come console da gioco portatile e fotocamera made in Apple. Per un suo rilancio, forse, bisognerebbe dotarlo del display più grande di iPhone 6 e di un hardware più all’avanguardia, ma non è detto che questa sia la strada che voglia intraprendere Cupertino per un prodotto che, di fatto, ha perso anche la sua vocazione sportiva in favore di Apple Watch. iPod Nano, invece, non è aggiornato da 395 giorni.

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Infine c’è lei, l’hobby di Apple sin dal suo lancio, la Apple TV. Nata come media extender per la libreria iTunes e dotata di un hard disk meccanico da 80 o 160 Gb, del design del vecchio Mac mini e di OS X con l’interfaccia Back Row derivata dal Front Row che fu, venne trasformata qualche anno dopo, con il lancio di iPad 2, nello scatolotto nero da 8 Gb e con iOS che tutti conosciamo. L’anno successivo fu introdotto il nuovo modello, ancora attuale, con il chip A5 single core e la riproduzione dei filmati in Full HD, ma da allora (946 giorni!), a parte qualche miglioria a livello software, non è stata più rimaneggiata. Le dichiarazioni della dirigenza di Apple in merito alla Apple TV sono sempre state abbastanza criptiche: a volte c’è chi ha ammesso di star lavorando ad un nuovo modello, altri, invece, hanno confermato la sua natura di hobby. In realtà, la verità è nel mezzo: per gli standard di Apple, era troppo prematuro dare al proprio set top box un ruolo ben definito, anche per mancanza di know-how aziendale e per i limiti di iOS che, con la versione 8, sono ormai quasi del tutto decaduti. Inoltre, ricordiamo l’introduzione di Metal, il layer che permette agli sviluppatori di ottenere il massimo degli effetti grafici con il minimo sforzo e senza sovraccaricare la GPU, nonché del framework HomeKit per la domotica.

Ad avviso di chi scrive (e che si scusa per l’esteso post), la lunga attesa potrebbe riferirsi proprio alla Apple TV: presentata nel settembre 2006 come iTV e lanciata lo stesso giorno di iPhone nel gennaio 2007, è stata il fulcro di troppe illazioni ed esperimenti da parte di Apple. Jobs, come si evince dalla sua biografia, sembrava aver trovato il modo di rivoluzionare anche il salotto di casa. Il mio sogno sarebbe quello di avere una Apple TV con sue proprie app e giochi, ma anche in grado di gestire dispositivi esterni ad essa collegati come PlayStation, Xbox, decoder di Sky o di Mediaset Premium e tutti gli accessori per la domotica, controllata o vocalmente o con qualche sistema di input differente dalle gesture in aria che ci hanno proposto altri produttori. L’attesa, comunque, è breve: il prossimo 16 ottobre dalle 18.30 in poi.

Elio Franco

Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.

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