Dal 2015 Beats Music potrebbe essere integrato in iOS

Si prepara l’ultima e decisiva fase per l’incorporazione di Beats Music nella gamma di servizi Apple. In questi primi mesi post-acquisizione, l’app ha mantenuto una relativa autonomia, conservando il marchio così come le versioni per Android e Windows Phone ancora in supporto attivo (sul sistema Google la versione più recente è datata 6 novembre). Sin dall’inizio, però, appariva chiara come fosse una situazione transitoria, per dar tempo negli uffici di One Infinite Loop di preparare con cura il rinnovamento sotto l’egida della piattaforma iTunes. Ciò avverrà nel 2015, come più volte fonti diverse e rispettabili, tra cui Re/code, hanno sostenuto, ma a quanto pare Apple non ha intenzione di puntare solo su una veste nuova e sul marketing. Si prospetta una strategia aggressiva, ogni utente dovrà essere in grado di poter usufruire del prodotto il più rapidamente possibile, e per raggiungere tale scopo c’è solo una strada percorribile, riportata dal Financial Times (via 9to5Mac).

beats-music-logo

Stando alle fonti della famosa testata finanziaria, dal 2015 Beats Music diventerà una vera e propria applicazione di sistema, a partire dal prossimo aggiornamento rilevante di iOS, presumibilmente la 8.2 appena entrata in fase Beta. Più precisamente si parla di marzo come mese in cui avverrà l’integrazione; si punta a una mossa nel breve termine proprio per non perdere ulteriore terreno ed essere al meglio competitivi contro gli altri servizi come Spotify. Non è certo la prima volta che Apple cerca di promuovere in modo massiccio un servizio attraverso l’inclusione in iOS: basti pensare lo scorso anno con iTunes Radio e anche questo dove iBooks e Podcast hanno fatto il salto da apps opzionali sullo Store alla “massima serie”. Almeno all’apparenza, dovrebbe comunque rimanere un’inclusione più commerciale che tecnica, non essendo previsto l’accorpamento delle funzionalità in quanto già esistente, ossia Musica e iTunes Radio.

Considerato da dove arrivano le nuove indiscrezioni, ci sentiamo piuttosto tranquilli sul fatto che siano state basate su buone fondamenta, anche se ciò non è affatto sinonimo di certezza. Molti interrogativi rimangono in sospeso, il nome che andrà ad assumere, se l’interfaccia subirà variazioni, se delle funzionalità andranno a perdersi oppure ad aggiungersi, e ancor di più se effettivamente almeno per lo streaming musicale Apple ha intenzione di tenere aperta la porta agli altri sistemi operativi. Per quanto contrasti con la tendenza della società di concentrare quasi tutti gli sforzi sul proprio ecosistema, mantenere attivo il servizio anche su Android e Windows Phone darebbe maggiori opportunità di guadagno. E se andiamo a guardare nella storia di Apple, troviamo l’introduzione di iTunes per Windows come uno dei passaggi fondamentali che hanno accelerato la scalata al successo del servizio di download digitali. Certo la situazione era diversa, allora a Cupertino facevano da apripista, oggi invece sono inseguitori. Fortunatamente gli ingredienti interni per una buona operazione di recupero non mancano di certo, come hanno già dimostrato in altre occasioni. Vedremo quale sarà il responso dell’anno che verrà.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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