Una fine preannunciata. Ci aveva visto più che giusto Re/code, quando in occasione del ritiro dei prodotti Bose dagli Apple Store mondiali riportò che la successiva vittima illustre designata nella lista fosse Fitbit. A tre settimane esatte di distanza dall’articolo in cui segnalammo la predizione della testata di Walt Mossberg, essa è divenuta realtà. Apple ha rimosso oggi l’intera gamma Fitbit dall’Apple Store Online, con equivalente epilogo molto probabilmente pure per i negozi fisici a breve.

fitbitsurge

Lo smartband Flex è sparito insieme alla sua variante Charge con display e ad altri accessori. Altri marchi come Adidas e Jawbone non sono stati toccati dall’epurazione, pertanto proprio come nel caso di Bose è avvenuta in modo mirato. Ma cosa avrebbe scatenato questa reazione da parte dell’azienda di Cupertino? Il motivo tecnico, almeno all’apparenza, sarebbe da ricercarsi nella scelta di Fitbit di non supportare HealthKit, il framework/piattaforma introdotto con iOS 8 per far interagire gli iPhone con dispositivi dedicati alla salute e al fitness. Una situazione che sicuramente non è piaciuta ad Apple, desiderosa di spingere per l’adozione della sua novità software. Tuttavia non è questo il vero nocciolo della questione. Al di là di Android Wear e Samsung, è proprio Fitbit a risultare sia tecnicamente sia commercialmente una delle concorrenti più pericolose per il futuro Apple Watch, in questo caso specifico nella sua versione Sport. Una situazione di fatto esplosa con l’annuncio del Surge, il primo smartwatch targato Fitbit. Oltre a tenere d’occhio parametri vitali e attività fisica, è in grado di sincronizzarsi con smartphone iOS, Android e Windows Phone per la ricezione di notifiche e la riproduzione di musica. Almeno in questa prima generazione non è avanzato come le altre piattaforme esistenti o annunciate, come testimonia anche il display monocromatico, ma la generosa autonomia dichiarata di 7 giorni va a compensare adeguatamente l’assenza dei colori. Proprio la batteria potrebbe far propendere sul Surge almeno parte dell’utenza interessata all’Apple Watch per le funzionalità mediche, e non vi è certo interesse in quel di One Infinite Loop ad “avvelenarsi in casa”. Perciò via il pericolo prima che possa effettivamente colpire. A colmare il vuoto ci penseranno Amazon e altri store.

Fitbit si aggiunge dunque a Bose tra i prodotti esiliati dall’Apple Store. Almeno per ora non dovrebbero esserci ulteriori tagli al di fuori dei settori audio e smartwatch. Man mano che il 2015 si avvicina, Apple sta preparando quanto più spazio libero possibile per l’evoluzione della gamma Beats e l’arrivo del suo orologio, e nessuno dovrà esserle di ostacolo per tale scopo. Come sempre continueremo a tenere d’occhio la direzione che imboccherà l’intera vicenda.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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