Spotify si prepara a sfidare iTunes nel settore dei podcast

L’ambito dei podcast è forse relativamente piccolo a livello commerciale ma nondimeno molto interessante. Qui la parte dominante è detenuta da Apple, che ha creato e portato a maturazione nel corso degli anni quella che potremmo definire una piattaforma dentro la piattaforma iTunes, anche dotandola di un client tutto dedicato su iOS. Del resto, il legame con l’azienda è di lunga data: la parola stessa podcast contiene un omaggio al dispositivo su cui ha avuto gli sviluppi più rilevanti nella fase iniziale, ossia l’iPod. Il panorama dei gestori di podcast alternativi a quello di Cupertino è ampio, con applicazioni conosciute come Instacast, Overcast e Pocket Casts che si affiancano ad altre emergenti. I grandi nomi, però, finora hanno piuttosto latitato. Google ha gettato la spugna nel 2012, limitandosi a considerare i podcast come un plus per le edizioni di Play Edicola, e anche l’atteggiamento di Microsoft a riguardo è piuttosto passivo. Qualcosa però sta per cambiare, e i motori di questa nuova linfa per il settore potrebbero essere gli stessi che hanno dato slancio allo streaming musicale.

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L’immagine qui sopra proviene da una versione di sviluppo di Spotify, scovata da TechCrunch. Insieme ad altre funzionalità già annunciate come quella in partnership col servizio di trasporto privato Uber, il supporto ai podcast è ritenuto in stadio avanzato, vicino all’introduzione in uno dei prossimi rilasci pubblici. Questo almeno per quel che suggeriscono porzioni di codice all’interno dell’applicazione; la feature in sé non sembrerebbe ancora attiva. Tra le motivazioni principali vi sarebbe quella di fornire sempre più una piattaforma che risulti una risposta totale ad iTunes, lasciando quasi nessun fianco scoperto. Ma anche altri movimenti hanno suggerito a Spotify di passare all’azione, a quanto pare: un altro dei principali servizi rivali, il francese Deezer, è già passato all’attacco acquisendo una start-up specializzata proprio nei podcast, Stitcher. Tra gli obiettivi vi è l’esperienza d’uso in-car, dove show prevalentemente parlati hanno la possibilità di essere molto apprezzati come già ora accade per trasmissioni radiofoniche di tipo tradizionale. Grazie al supporto integrato sia in numerosi modelli di automobili sia nelle principali piattaforme debuttanti come CarPlay e Android Auto, il servizio di Stitcher dà a Deezer un vantaggio degno di nota rispetto al suo blasonato concorrente svedese. Tempi di reazione brevi, dunque, saranno fondamentali.

Come da prassi, il portavoce di Spotify contattato da TechCrunch non ha approfondito la questione, limitandosi ad affermare che già oggi sono a disposizione dei suoi utenti contenuti esclusivamente o a prevalenza parlati. Il che si può prendere come una possibile conferma implicita: se la materia prima è presente, non resta che darle un adeguato confezionamento, ossia una sezione dedicata. Si sta profilando una nuova evoluzione per i podcast, risvegliando anche l’interesse di altri giganti per ora assopiti come Google? Molto probabilmente occorrerà attendere il prossimo anno per avere un quadro più completo della nuova situazione.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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