Anche Olympus cercherà di rivoluzionare le tecnologie dei sensori con la futura OM-D E-M5 II

Da qualche anno nel settore fotografico sembra si siano raggiunti i limiti di resa per i sensori. Ogni nuovo corpo aggiunge funzionalità, AF migliore, display e mirini ad alta risoluzione, ma quando si parla di risultati non ci sono importanti differenze rispetto le fotocamere di 4 o 5 anni fa. Ad esempio una Nikon D3 è ancora tra le migliori pur essendo del 2007. Probabilmente i suoi 12MP sono un limite per alcuni usi, ma il vero ostacolo da superare è il pattern Bayer. Infatti molti produttori stanno facendo ricerca proprio in questo settore, nella speranza di apportare una vera rivoluzione. L’esempio di Fujifilm con l’X-Trans è stato abbastanza positivo, seppure non cambi poi molto rispetto al Bayer, e i risultati del Sigma Foveon X3 dimostrano che se si riescono a catturare tutti i colori con ogni singolo pixel la resa aumenta notevolmente. Sony ha progettato il sistema APCS, che promette una discreta rivoluzione, ma qualcosa del genere ce l’ha in programma anche Olympus. A quanto pare l’erede della OM-D E-M5 (recensione) sarà pronta per essere presentata a febbraio del 2015 e monterà lo stesso sensore da 16MP con una modifica importante su filtro. Lo schema sarà sempre Bayer, quindi con pattern RGBG (rosso, verde, blu, verde), ma questo si sposterà durante lo scatto permettendo di catturare tutte le sorgenti luminose con un solo pixel. Non solo, grazie al “pixel shift” aumenterebbe la risoluzione delle immagini fino a 40MP. Questa tecnologia non è completamente nuova, visto che è presente anche nelle Hasselblad medio formato, ma per la prima volta dovrebbe essere disponibile su una fotocamera consumer.

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Ovviamente aspettiamo di vederne la resa prima di trarre conclusioni, ma l’indiscrezione è confermata al 95% secondo il noto sito 43rumors. Dopo aver raggiunto soglie molto elevate in quanto a megapixel, usato motori AF ad alte prestazioni, spremuto il pattern Bayer al massimo, nei prossimi anni la sfida tra produttori potrebbe spostarsi proprio sui sensori. Per noi fotografi è sicuramente un bene, perché in questi ultimi tempi il mercato fotografico sembra sfornare modelli su modelli senza mai una reale rivoluzione.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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