Il mese scorso ho recensito il Moto 360, uno smartwatch a mio avviso molto bello anche se ancora un po’ acerbo. Oggi parliamo invece di LG G Watch R, anch’esso mosso da Android Wear. Pensavo di fare una video recensione, ma il funzionamento dei due dispositivi è praticamente identico e ci sarebbe molto poco da aggiungere. Per questo motivo ho optato per una recensione più tradizionale, basata esclusivamente su testo e foto. Iniziamo col dire che LG è riuscita a creare un display che è un cerchio perfetto, senza quella mezzaluna “spenta” che a molti non è piaciuta nel Moto 360. Il rovescio della medaglia è che possiede una corona molto più pronunciata e risulta, secondo me, meno elegante.
Forse assomiglia di più ad un orologio tradizionale, ma il livello costruttivo ed i materiali sono di qualità inferiore. La cassa, ad esempio, non è completamente in acciaio e la ghiera frontale è solo estetica e non ruota. È resistente ai graffi e all’acqua, potendo essere immerso per 30 minuti fino ad 1 metro di profondità (IP67). Sul retro notiamo il sensore per la lettura della frequenza cardiaca, posizionato al centro, e di lato i connettori per la basetta di ricarica.
Il cinturino è molto rigido e anche un po’ scomodo. Se lo si tiene leggermente largo tende a rimanere sollevato e a ruotare, mentre stretto dà un po’ fastidio. Ha una classica chiusura con fibbia e due fermi per bloccarlo. È in pelle, ma la qualità lascia un po’ a desiderare.
Lo schermo da 1,3″ è di tipo P-OLED, ha 6 livelli di luminosità impostabili e si legge chiaramente anche alla luce del sole. La densità di pixel è migliore di quella del Moto 360 e si notano di meno le scalettature dei testi e delle icone alla normale distanza di visione (da vicino si vedono). Lo spazio frontale non è però completamente sfruttato per il display, sia per la corona che per un piccolo bordino che rimane nero. In particolare sui 4,6cm di diametro solo 3,3cm sono occupati dallo schermo e questo lo fa apparire un po’ troppo piccolo. Lo spessore, invece, è di 9,7mm. Tenendo premuto sul quadrante acceso si passa alla selezione delle diverse watchface, ovvero “aspetti”. Ce ne sono ben 24 ed ognuno troverà quello più adatto ai propri gusti, anche se ne manca uno davvero minimal.
Una cosa interessante è che ogni watchface ha due diverse visualizzazioni, una a quadrante acceso ed una quando “spento”. Per essere più precisi lo schermo non si spegne mai completamente, ma rimane una visualizzazione semplificata e con minore luminosità. In questo modo possiamo sempre leggere l’ora e per attivare completamente lo schermo basta avvicinarlo a noi oppure tappare sul display. Nell’esempio seguente vedete il quadrante Castle White (mostrato qui sopra) nella visualizzazione in stand-by e noterete che manca lo sfondo, il piccolo quadrante dei secondi e le tacchette dei minuti.
Il passaggio dalla visualizzazione scura a quella più luminosa avviene con un’animazione non proprio fluida e un po’ fastidiosa, perché le lancette si spostano leggermente mostrando con uno scatto.
Il funzionamento è quello tipico di Android Wear, per il quale vi invito a guardare la videorecensione del Moto 360 se non lo avete già fatto. In sostanza possiamo tenere premuto il pulsante laterale per attivare le impostazioni, tappare in modo prolungato sullo schermo per cambiare watchface oppure pronunciare la frase “Ok Google” (solo a schermo attivo) per lanciare il controllo vocale. Come già visto sul Moto 360 ci sono poche frasi da poter dire e vanno imparate a memoria perché non accetta sinonimi, altri verbi o un ordine diverso delle parole. Alla fine ci si rassegna, ma non sempre si riescono ad eseguire i comandi. In tutti i casi dopo aver attivato “Ok Google” si può eseguire uno swipe verso l’alto e avviare manualmente le varie funzioni, come il controllo del battito cardiaco, il monitoraggio dei passi eseguiti, scrivere una nota, memorizzare un appuntamento, inviare una mail o attivare il navigatore (sempre che riusciate a dire le parole giuste).
Lo smartwatch conta i passi in background, e lo fa in modo preciso perché non aumenta se per caso viaggiamo in auto, ma la sua funzione principale è quella di riceve le notifiche dello smartphone Android collegato tramite Bluetooth. Come sempre appare una striscia in basso per segnalare la nuova notifica e la possiamo estendere con uno swipe verso l’alto. Se ci sono diverse schede si leggono con con uno swipe verso sinistra, mentre scorrendo a destra si segna la notifica come letta, che per il momento equivale a cancellarla (un futuro aggiornamento di Android Wear dovrebbe far leggere anche le notifiche precedenti). Da segnalare che il display rotondo porta qualche problema, perché i testi alle estremità vengono inesorabilmente tagliati e non risultano leggibili.
Il funzionamento è mediamente fluido, mentre per le specifiche hardware abbiamo una CPU Snapdragon 400 da 1.2GHz, 512MB di RAM e 4GB di memoria sfruttata dal sistema. Oltre ai sensori di movimento (giroscopio, accelerometro e bussola) c’è anche il barometro e i dati calcolati vengono visualizzati in alcune watchface (ad esempio quella per le escursioni mostra orientamento e passi direttamente nel quadrante).
La batteria è da 410mAh e fornisce autonomia per quasi due giorni di attività, che non sono male se si considera che lo schermo non si spegne mai completamente. Per la ricarica abbiamo una basetta con collegamento microUSB e alimentatore da parete, sulla quale si poggia semplicemente lo smartwatch. Non c’è un quadrante ottimizzato per la ricarica come nel Moto 360 e appare solo una piccola icona della batteria sul display.
Conclusione
Se il Moto 360 mi aveva colpito per l’estetica e la costruzione, lo stesso non posso dire per il G Watch R di LG. È vero che il quadrante è perfettamente circolare, ma il design e i materiali sono inferiori, mentre permangono gli stessi limiti/difetti di gioventù di Android Wear. Se al primo avevo assegnato un voto di 3,5 stelle con questo mi fermo a 3, ovvero sufficiente. Fa tutto quello che ci si aspetta da uno smarwatch di questi tempi, ma non brilla per nessuna caratteristica, in primis l’estetica, che in un orologio, anche se smart, ha il suo bel peso. Il prezzo è simile a quello del Moto 360, ovvero circa 250€, ma a parità di spesa preferirei sicuramente il primo.
PRO
Buona visibilità alla luce del sole
Buona interazione con le notifiche
Calcolo della frequenza cardiaca efficiente
Bussola e barometro integrati
Molte watchface disponibili
Il display mostra sempre l’ora e non si spegne mai
CONTRO
Design scontato e poco riuscito
Display piccolo rispetto il quadrante
Cinturino troppo rigido
Alcuni testi ai margini vengono tagliati
Il riconoscimento vocale è troppo rigido e anche le frasi giuste a volte non vengono interpretate
Complessivamente ci sono poche funzioni su Android Wear