7 consigli pratici per lavorare meglio con Lightroom

A giugno dell’anno scorso Apple ha annunciato che Aperture non verrà più sviluppato, lasciando ad Adobe un monopolio di fatto sui software per organizzare e sviluppare i nostri scatti. Lo scopo di questo articolo è fornire una serie di consigli utili per sfruttare al meglio Lightroom. Una sorta di piccola guida di base non tanto sulle impostazioni e lo sviluppo, quanto sull’organizzazione delle proprie foto. Se invece volete approfondire argomenti legati alla post produzione vi consiglio questi articoli che ho scritto qualche tempo fa.

1. Trovate la vostra organizzazione per cartelle

Una volta importate le foto dentro LR possono essere riorganizzate, ma la cosa migliore è quella di avere una struttura di cartelle chiara e coerente già nel file system. Alla base potreste avere una cartella “Foto”, come faccio io, e dentro si possono organizzare i file in sotto cartelle. Se fate poche foto potreste creare una cartella unica per un intero mese oppure se in un giorno fate un’escursione o un lavoro, come un matrimonio, potreste dedicargli una singola cartella. In tutti i casi se state iniziando ora a creare il vostro archivio la cosa più pratica è quella di utilizzare i primi caratteri del nome della cartella per la data in formato ISO, che è l’unica che consente di mantenere l’ordinamento cronologico corretto anche nel file system. In pratica dovete usare anno-mese-giorno, così con l’ordinamento per nome le cartelle seguiranno l’ordine corretto. Dopo la data potete anche inserire una descrizione, ad esempio: “2015-01-19 matrimonio Adamo ed Eva”. Questo metodo si integra bene anche con quello della cartella mensile, basta evitare di inserire il giorno. Quindi potreste avere cartelle con data giornaliera ed altre mensili, ad esempio “2015-01 foto generiche”. Ecco un esempio con cartelle miste, tutte ordinate cronologicamente:

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2. Non spostate foto fuori Lightroom (e non rinominatele)

Una volta importate le foto su LR non spostale dal file system! Dimenticate i file originali e lavorate solo dentro il software Adobe, aggiungete parole chiave, bandierine, colori, stelline e quant’altro, ma non spostale perché verrebbe perso il collegamento alle stesse.

locate-file-lr

Ovviamente potete anche ritrovare le foto spostate in un secondo momento e LR è molto efficiente perché basterà inserire la nuova location per una e lui riconoscerà tutte le altre. Non è comunque una cosa comoda e non sarà necessaria se organizzerete bene i file fin da principio come chiarito nel punto 1. Ricordate che potete spostare le cartelle anche in LR (dal tab “libreria”) a patto che la cartella di destinazione sia già stata importata nel programma (non è possibile crearne di nuove dentro LR).

3. Utilizzare le parole chiave

Un archivio di LR può raggiungere dimensioni considerevoli, utilizzare delle parole chiave permette di visualizzare velocemente tutti gli scatti di un viaggio, per mese, per anno o relativi ad una categoria qualsiasi. Confesso che non sono mai riuscito a mantenere regolarità nell’aggiungere parole chiave alle mie foto, e spesso me ne pento. Potete inizialmente trasferire foto nelle cartelle con l’organizzazione che preferite, poi una volta importate su LR aggiungete le keyword ed avrete sempre tutto a portata di mano.

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Cliccando con il destro sopra la parola chiave possiamo aggiungere un sotto-tag per avere un controllo ancora più preciso delle vostre keywords, in questo esempio ho taggato il viaggio con il nome del luogo (Bretagna) e le foto scattate nei vari giorni con delle sotto categorie (Bretagna -> terzo giorno). Se avete deciso di non adottare uno schema temporale nell’organizzazione delle cartelle nel vostro HDD potete sempre utilizzare la vista a griglia nel tab “libreria” e grazie alla lettura automatica dei metadati potete filtrare le vostre foto per data (anno / mese / giorno) e non solo.

filter

A volte non è immediato trovare questo menu di filtri, dovete prima visualizzare le foto a griglia (solo nel tab libreria), cliccando sulla relativa icona in basso a sinistra o premendo “G” sulla tastiera.

Questo è un uso abbastanza lineare delle keyword, mentre il loro vero potenziale viene fuori dalle ricerche trasversali su tutta la libreria. Se ad esempio avete l’accortezza di aggiungere sempre la keyword “paesaggio” su ogni scatto di panorama, potrete poi rivederli tutti insieme, a prescindere da dove e quando siano stati catturati. E questo vale per qualsiasi tipo di “categoria” vi possa venire in mente. Potete creare una keyword per le foto street, oppure una personale per il vostro cane o gatto, figlio, moglie, fidanzata o qualsiasi altra cosa. La cosa più difficile è mantenere la costanza nell’applicazione delle keyword ad ogni importazione di nuove foto, ma se lo fate otterrete degli enormi vantaggi (vedi punto 5).

4. Utilizzate il migliore metodo di ranking per il vostro workflow

LR permette di valutare e segnalare le foto in diversi modi: etichette colorate, bandierine, stelle, ecc.. ma non dovete usarle tutte insieme, anzi, è spesso controproducente. Se non avete un workflow veramente complicato, puntate a semplificare. Personalmente uso quasi esclusivamente le stelline, ma con una struttura sempre coerente. Ad esempio per le foto personali assegno 5 stelle a quelle che considero ottime e, alla fine della post produzione, pubblicherò, mentre 4 per quelle su cui non sono sicuro ma non voglio scartare subito. Nel mio lavoro, invece, contrassegno con 5 stelle le foto di prima sceltaquelle da utilizzare con precedenza, però nel database aziendale caricherò anche quelle da 3-4 stelle come seconda e terza scelta. Questo è solo un esempio, ma potrebbe esservi d’aiuto per trovare il vostro metodo personale. La cosa importante è riuscire ad identificare rapidamente le foto migliori di ogni singolo shooting, così da semplificare la ricerca futura.

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5. Non sottovalutate le Smart Collection

Le Smart Collection possono risultare molto utili, potete creare delle collezioni dove foto con particolari attributi sono catalogate automaticamente.

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In questo esempio ho creato la collezione “viaggi” che viene automaticamente popolata con le foto aventi la keyword “travel”, ma solo se con un punteggio superiore o uguale a 4 stelle. Così, per esempio, potete avere sempre a portata di mano le migliori foto fatte in vacanza. Se avete utilizzato anche parole chiave aggiuntive, come ad esempio quella per i paesaggi, potete aggiungerla in modo da avere i migliori paesaggi catturati nei viaggi. La cosa interessante delle Smart Collection è che si aggiornano automaticamente, quindi ogni volta che una nuova foto avrà quelle caratteristiche specificate andrà a finire nella collezione senza che voi dobbiate fare nulla.

6. Conoscete i file XMP

LR non converte mai il file RAW fino al momento in cui lo esportate e anche in questo caso crea un nuovo file, senza mai alterare quello originale. Questo è a dir poco utilissimo, ma può creare dei problemi se volete lavorare il file su due computer. Copiare solo il RAW, infatti, non è sufficiente perché vi perdereste tutte le impostazioni di sviluppo che sono memorizzate in un file separato con l’estensione .XMP. Quindi basta copiare il file XMP insieme al RAW originale? Sì, ma con alcune accortezze. Un consiglio è utilizzare un hard disk esterno nel caso spostate spesso le foto da un computer all’altro e, soprattutto, la stessa versione di LR su entrambe le macchine. Prima di espellere il disco su una accertatevi di selezionare tutte le foto, cliccare con il destro e selezionare “salva metadata nei file”.

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In questo modo avete “forzato” LR a scrivere il file collaterale (così è tradotto dall’inglese sidecar file) in formato XMP, e potete espellere l’hard disk. Dopo averlo collegato al secondo computer ed importato le foto, scegliere dallo stesso menu “Leggi metadati dai file”, avendo cura di selezionare tutte le foto, questo aggiornerà le immagini con le modifiche effettuate precedentemente.

Attenzione: Se vi capita spesso di cambiare computer, create il catalogo di Lightroom sull’HDD esterno, così da utilizzare lo stesso catalogo su tutti i computer. Potete anche avere cataloghi diversi e non perdere le informazioni più importanti in quanto salvate sul file collaterale, ma alcune informazioni (come la storia dei passaggi di sviluppo) sono contenute solo nel catalogo.

7. Sfruttate tutto lo spazio a disposizione

LR ha un’interfaccia a pannelli, uno per lato, ma possiamo farli scomparire per aumentare lo spazio a disposizione. Premete “F” sulla tastiera per passare a schermo intero, eliminando il Dock, e chiudete i pannelli (se necessario) cliccando sulla piccola freccia sul bordo di ogni lato.

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Il mio spazio di lavoro preferito sul modulo di sviluppo è con il pannello di destra aperto (quello che si utilizza di più) e gli altri tre a scomparsa. Ricompariranno semplicemente avvicinandosi con il puntatore lungo il lato, ma consiglio di studiarsi bene le scorciatoie da tastiera così che non ce ne sarà quasi mai bisogno. Per vederle basta usare ⇧H e compariranno a video con questa interfaccia:

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Per concludere ricordate che è sempre conveniente organizzare bene i vostri scatti, ma senza esagerare. Utilizzate solo le funzioni che vi servono di più o il risultato sarà controproducente. Potrebbe bastare una buona catalogazione su hard disk e la valutazione per stelle, ma potreste trovare giovamento anche dall’utilizzo di keyword e Smart Collections.

Alessio Andreani

Special Editor - Sono nato a Loreto, nelle Marche. La fotografia occupa gran parte del mio tempo, sia per lavoro che per passione, due aspetti che a volte coincidono. Vivo a Milano. Pagina Facebook

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