CES 2015: LG mostra un bello smartwatch con WebOS

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Al CES 2015 non c’è stato molto interesse intorno alla categoria degli smartwatch, che dopo un primo periodo di vero e proprio boom sembrano aver subito una battuta d’arresto. L’utilizzo di Android Wear ha reso più semplice la realizzazione di nuovi prodotti, ma ha anche appiattito il mercato visto che questo non è personalizzabile come Android. Nello stand di Audi, dedicato all’automotive, Ulrich Hackenberg mostrava la possibilità di aprire l’automobile con uno smartwatch LG, che la maggior parte dei presenti riteneva fosse un’evoluzione del G Watch R (recensione). Più avanti si è invece scoperto che si trattava di un prototipo realizzato con WebOS, sistema operativo che LG ha in licenza e che già utilizza sulle proprie Smart TV.

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Pur non essendo ancora un prodotto pronto per il mercato sembra che LG ci abbia lavorato molto, perché dispone di un’interfaccia completa e di numerose funzioni già presenti negli altri smartwatch. Oltre alle watchface e al classico contapassi, abbiamo un menu circolare per richiamare le varie funzioni ed anche un tastierino numerico che lascerebbe pensare alla possibilità di inserire una SIM. Esteticamente è anche piuttosto riuscito, con cinturino in pelle e cassa in acciaio e lateralmente possiede tre tasti invece di quello singolo dei vari Android Wear. The Verge è riuscita a metterci le mani sopra realizzando un piccolo video di presentazione.

Probabilmente LG ha scelto di fare tutto in proprio per via la limitata possibilità di personalizzazione di Android Wear, ma il prodotto realizzato sembra aver colpito chiunque lo abbia visto. Grazie all’interesse suscitato è facile che la casa decida di farlo arrivare sul mercato nei prossimi mesi, anche perché dalla prova di The Verge sembra già piuttosto completo, fluido ed ottimizzato.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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