Recensione: LG G3, prova di maturità per un top di gamma del 2014

LG G3 è in commercio da giugno del 2014 e in questi giorni si parla già del suo successore, il G4, che sarà presentato a marzo durante il MWC 2015 di Barcellona. Non si tratta dunque di una novità e questa recensione va intesa come una prova di maturità per quello che era a tutti gli effetti un top di gamma nel 2014. Le sue caratteristiche rimangono di alto profilo anche oggi, ma ciò che lo rende davvero interessante è il prezzo. Di solito manteniamo queste considerazioni per le conclusioni finali, ma in questo caso facciamo un’eccezione e vi anticipiamo che al momento si trova in commercio per circa 350€. Un gran prezzo che lo rende ancora molto attuale ed interessante per chi cerca un dispositivo completo e potente senza spendere troppo.

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Caratteristiche principali

Iniziamo col dire che esitono due versioni leggermente diverse del G3 perché quella con 16GB di memoria ha 2GB di RAM e quella da 32GB ne possiede 3. Io ho provato la prima, quella più economica, e posso già dire che si è dimostrata all’altezza delle aspettative. Questo smartphone è stato da molti criticato per una non perfetta fluidità ed ottimizzazione, e devo ammettere che è meno veloce di altri dispositivi che ho testato, ma in base all’attuale prezzo d’acquisto posso dire che non mi ha deluso.

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Display

L’aspetto certamente più accattivante è il display. Si tratta di un LCD IPS da 5,5“ con risoluzione QHD, ovvero 1440 x 2560 pixel. Ha una incredibile densità di 538ppi ed una qualità davvero sbalorditiva. Come ho avuto modo di dire in più occasioni, non credo che l’occhio umano sia in grado di percepire nel dettaglio una simile risoluzione, tant’è che non ho notato differenze evidenti rispetto il Full HD 5,5” dell’iPhone 6 Plus (recensione), tuttavia bisogna ammettere che quello realizzato da LG è un display veramente fenomenale. Il lato negativo della medaglia è che la GPU Adreno 330 deve faticare molto per alimentarlo e ne parleremo meglio nel paragrafo dedicato alle prestazioni. Essendo un LCD IPS presenta colori vividi ma naturali. Il nero non è assoluto come negli AMOLED, ma la luminosità automatica compensa abbastanza bene. Inoltre non ho mai avuto problemi a visualizzarlo anche alla luce del sole, dove lo schermo rimane chiaro e leggibile. La taratura del bianco tende un po’ al freddo, e non c’è un’impostazione per personalizzarla, ma complessivamente la restituzione dei colori è piacevole sia nella semplice navigazione web che nella visualizzazione dei filmati. Per chi se lo stesse chiedendo i colori sono molto molto simili a quelli dell’iPhone 6 Plus, anche se quest’ultimo possiede un po’ di contrasto e luminosità in più.

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In termini di risoluzione, però, il vantaggio del G3 è molto evidente nell’immagine superiore. Offre una nitidezza decisamente più pronunciata, anche se dovete considerare che i testi in basso nella scala sono molto piccoli e, pur se ben riprodotti nell’LG, non risultano comunque leggibili ad occhio nudo se non attaccando la faccia allo schermo, cosa che di norma non si fa perché si preferisce ingrandire. Ad ogni modo questo pannello è molto più nitido di quello del Note 4 perché ha effettivamente 3 sub-pixel RGB per ogni pixel (e non una matrice PenTile).

Design, Costruzione, Ergonomia

La qualità costruttiva è abbastanza buona ed anche se è fatto tutto di plastica restituisce un buon senso di solidità. Il peso di circa 150 grammi si fa sentire, ma la struttura è molto compatta in relazione alla dimensione dello schermo. Ci sono cornici sottili intorno al display e non essendoci tasti fisici sul frontale le bande superiore ed inferiore sono ridotte al minimo: circa 1cm nella parte più alta. La particolarità pù evidente è quella di possedere un dorso curvo, simile a quello del Moto X 2014 (recensione). Il vantaggio è che segue benissimo il palmo della mano, offrendo una buona ergonomia, mentre il lato negativo e che interagendo con lo schermo quando è poggiato su una superficie piana tende a dondolare.

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Altra caratteristica distintiva della serie è il posizionamento dei tasti volume ed accensione sul retro, proprio sotto la fotocamera. LG ci dice che sono più semplici da azionare in questo modo, ma non ne sono del tutto convinto. Effettivamente durante una conversazione abbassare o alzare il volume è molto semplice, ma l’accensione e lo spegnimento richiede una presa specifica. Comunque la casa produttrice ha pensato anche a questo ed introducendo il doppio tap per attivare o disattivare lo schermo ha reso tutto molto più semplice. Non vi negherò che ci vuole un po’ di tempo per abituarcisi, ma sono in molti a ritenere che sia una soluzione ottimale ed anche se io non la preferisco non me la sento di smentire completamente queste affermazioni. In definitiva è solo questione di abitudine, anche se personalmente non trovo un reale vantaggio nell’avere i tasti sul retro.

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Una cosa sicura è che, non avendo tasti laterali, i bordi del dispositivo sono molto sottili e rastremati. È vero che al centro arriva ad uno spessore di 9mm, ma la media è di circa 7 con l’estremità di 5. In definitiva non si ha affatto la sensazione che sia troppo spesso e l’impugnatura è davvero comoda, anche se il retro è liscio e potenzialmente scivoloso. Dal punto di vista del design una particolare caratteristica è che la parte superiore è sempre nera, mentre quella inferiore è grigia, bianca o dorata in tinta con il retro del dispositivo. L’effetto è simile al metallo spazzolato, ma ribadisco che si tratta di plastica.

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La scocca posteriore si apre facendo leva su una piccola area in basso a sinistra lungo il profilo e così si ha accesso alla batteria, al vano per la micro SIM e quello per la microSD. In realtà questi ultimi due sono praticamente sovrapposti: sotto la scheda telefonica e sopra la memoria. Ho dovuto vedere un video su internet per capire esattamente come inserirle, ma in definitiva è piuttosto semplice. Comunque avrei preferito i due slot separati, anche perchè per togliere la SIM si deve sempre prima rimuovere sia la batteria che la microSD.

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Audio

Lo speaker si trova in basso sul retro, dove c’è una piccola apertura con una griglia. La qualità dell’audio è più che buona, con un volume forte ed una riproduzione piena e con bassi abbastanza presenti. L’emissione viene un po’ attutita quando è poggiato sul dorso, per via della posizione dello speaker, ma la superficie curva limita un po’ questo difetto. In tutti i casi porre la cassa sul retro rappresenta sempre uno svantaggio. Da notare che nella dotazione di serie ci sono gli auricolari Quad Beat 2, un modello in-ear con cavo piatto di ottima qualità. Il lettore audio integrato è semplice ma efficiente, anche se di solito preferisco usare Spotify. Dico di solito perché l’app in questione non ha più funzionato da quando ho aggiornato il sistema operativo a Lollipop e non ne ho ancora capito il motivo.

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Fotocamera

La fotocamera del G3 è basata su un senore da 1/3“ con risoluzione di 13MP in formato 4:3. Tra le sue caratteristiche di spicco l’aufocus laser con rilevamento di fase e la stabilizzazione ottica, nonché un flash LED dual tone. L’app fotocamera si attiva abbastanza rapidamente e l’autofocus è effettivamente molto rapido. Di base non ci sono comandi nella schermata, solo il tap per mettere a fuoco e scattare ed un’icona con tre puntini in alto a destra. Cliccando su quest’ultima si attiva un layout più completo, che consente sia di regitrare foto che catturare video con due pulsanti separati. Inoltre si attivano una serie di icone per impostazioni (sia di visualizzazione che della qualità), modo di scatto (doppio, panorma, magic focus, automatico), passaggio alla fotocamera frontale e modo flash. E per chi ama i selfie la fotocamera frontale da 2,1MP ha una simpatica funzione ”bellezza” che appiattisce rughe e difetti della pelle, con un selettore per definire la quanittà di effetto applicato in tempo reale.

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I risultati della fotocamera sono mediamente buoni. Ha una leggerissima tendenza a sovraesporre, ma c’è un buon livello di dettaglio e molte informazioni. Sulla gamma dinamica ho qualche perplessità, in particolare perché tende a mantenere più aperte le aree scure e questo causa più facilmente il clipping delle alte luci nelle situazioni con molto contrasto. In questo confronto con l’iPhone 6 Plus potete notare che quest’ultimo perde in quanto a risoluzione nel dettaglio del crop al 100%, ma restituisce un’immagine meglio esposta, con colori più vibranti ed un miglior mantenimento delle aree chiare.

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La stabilizzazione ottica fa un buon lavoro nelle foto, consentendo di catturare immagini senza micro-mosso anche con poca luce e tempi lunghi. Solo quando ci si trova quasi al buio è necessario salire con gli ISO, ma a 400 i risultati sono ancora soffisfacenti. Certo si perdono molti dettagli a causa della riduzione del rumore, tuttavia la qualità è più che accettabile per uno smartphone.

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Nel video la stabilizzazione dà risultati differenti, in particolare abbiamo le stesse distorzioni prospettiche già viste nella recensione dell’iPhone 6 Plus, solo che qui sono più evidenti perché non è stato effettuato un lavoro altrettanto valido nella stabilizzazione digitale via software. Nel video seguente potrete vedere il confronto al passo con l’iPhone 6 Plus nella prima parte e nella seconda la differenza di velocità di messa a fuoco continua, dove il G3 si dimostra più lento dello smartphone Apple nei cambi tra soggetto lontano/soggetto vicino e viceversa.

Per i filmati abbiamo la possibilità di registrare in Ultra HD, ovvero 3840 x 2160 pixel. La qualità in termini di definizione è molto buona per uno smartphone, ma abbiamo lo stesso limite del comparto foto, ovvero una saltuaria sovra esposizione del fotogramma, con parziale clipping delle alte luci. Inoltre la stabilizzazione ottica non sembra sufficiente a compensare i micro movimenti della mano e catturando filmati a mano libera si notano sia il tremolio che le distorzioni prospettiche intrinseche in queste tecnologia.

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Prestazioni

Dal punto di vista hardware abbiamo una CPU Snapdragon 801 quad-core da 2,5GHz, GPU Adreno 330 e, nella versione in prova, 2GB di memoria RAM. Con Geekbench 3 ho ottenuto un risultato in multi-core leggermente superiore al Nexus 5, mentre in single-core il vantaggio del G3 è più evidente. Non è lo smartphone più veloce che io abbia testato, ma se la cava discretamente bene.

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In effetti non gli manca potenza di calcolo, ma in quanto a fluidità non eccelle. L’interfaccia spesso mostra dei rapidi ricaricamenti e il passaggio tra le varie pagine presenta qualche lag. Se si presta molta attenzione a questi particolari l’esperienza d’uso potrebbe non essere del tutto appagante, però bisogna ammettere che, quando si tratta di macinare, le prestazioni si dimostrano all’altezza. Probabilmente il limite è proprio nella UI, sia perché lo schermo QHD richiede molte risorse, sia perché LG l’ha farcita con alcune animazioni di troppo. Ad esempio quando si raggiunge l’ultima pagina della home screen si vede una specie di allungamento della grafica che distorce sfondo ed icone, oppure cancellando un’app si apre un cassetto che la risucchia. Sono particolari abbastanza riusciti graficamente parlando, ma che sforzano inutilmente la GPU. Rispetto ad un lotto di smartphone che ho avuto modo di testare nel 2014, le prestazioni del G3 con GFXBench effettivamente lo posizionano quasi all’ultimo posto della classifica. Tuttavia se provate a giocare a Real Racing 3 noterete che ci sono tutti i dettagli più spinti della grafica e si notano drop frame solo nelle scene più impegnative con molte auto. Insomma superata una non perfetta fluidità della UI, non ci sono troppi rimpianti nell’uso e lo schermo QHD è sicuramente molto appagante.

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Software

Nel 2014 avevo già provato il G3 con KitKat, mentre a fine dello scorso anno è stato rilasciato l’aggiornamento a Lollipop anche in Italia. La UI ha subito così una serie di cambiamenti che si possono facilmente notare nel centro notifiche, nel task manager e nelle app di sistema. Non ci sono tutti i dettagli estetici del material design, ad esempio l’apertura delle cartelle non è cambiata, ma si avverte comunque una maggiore freschezza dell’interfaccia ed il G3 è uno dei primi smartphone ad avere ricevuto questo aggiornamento.

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LG si è data un gran da fare per fornire mille opzioni per l’utente, che può personalizzare perfino la barra con i pulsanti. Si può sceglierne l’aspetto, ma anche decidere che tasti avrà, potendone contenere fino a 5. Ad esempio oltre ad indietro e task manager si può aggiungere il QuickMemo, l’apertura del Centro Notifiche o del Dual Window. Tenendo premuta l’icona del Task Manager si attiva anche un menu da cui accedere rapidamente alle impostazioni della home o del blocco schermo, nonché alla selezione dei temi. Se ne possono scaricare molti dallo store LG Smart World, ma onestamente li ho trovati tutti peggiori di quello originale.

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Anche la tastiera ha molti livelli di personalizzazione. Si può aggiungere la riga con i numeri in prima funzione, decidere il colore, la dimensione dei tasti, la suddivisione in due parti, la scrittura a scorrimento, ecc.. Inoltre si può selezionare l’effetto di transizione tra le schermate scegliendo: pagina, brezza, fisarmonica, panorama, carosello, strato, domino.

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Insomma nel G3 si può modificare tutto, o quasi, offrendo all’utente un’elevato livello di personalizzazione del dispositivo. Oltre al doppio tap per attivare o spegnere lo smartphone, ho trovato molto utile il “knock code”. In pratica per sbloccare lo schermo si può usare una “chiave” composta da una seguenza precisa di tap su un’area del display suddivisa in quattro quadranti. È sufficientemente sicuro e al tempo stesso più rapido e semplice di un codice. Il browser stock non è il massimo, abbastanza veloce a caricare le pagine ma non troppo reattivo con quelle complesse (ho trovato più efficiente Chrome). Per quanto riguarda il client email ha alcuni elementi positivi, come la casella inbox unificata, il settaggio semplice degli account e la visualizzazione in orizzontale divisa in due colonne (elenco e messaggio), però mancano delle cose come la cancellazione rapida con uno swipe.

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Nella parte superiore della scocca c’è un sensore infrarossi che può trasformare il G3 in un comodo telecomando universale. Ha la possibilità di lavorare per ambienti, controllando anche più di un dispositivo contemporaneamente. La fase di istruzione è abbastanza semplice ed è buona l’efficienza, sicuramente superiore in tutto e per tutto alla controparte che ho avuto modo di testare sul Samsung Galaxy Note 4 (recensione).

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Tra le funzioni utili incluse da LG in questo smartphone ci sono il Quick Memo, che consente di creare al volo uno screenshot dell’interfaccia per disegnarci sopra, il Dual Window, che consente di lavorare con due app contemporaneamente, e il QSlide, tramite il quale si possono aprire alcune app in finestrelle flottanti. Tutte funzioni che con lo schermo da 5,5″ QHD sono effettivamente utilizzabili, anche se onestamente ammetto di non sentirne la necessità.

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Batteria

La batteria (removibile) del G3 è un’unità da 3000mAh. Ho letto pareri discordanti sulla sua resa e devo ammettere che anche io ho avuto risultati diversi. La maggior parte delle volte mi ha portato senza problemi al termine della giornata con il 30% residuo, utilizzando lo smartphone con numerose caselle di posta in push, navigazione via Wi-Fi e 3G/4G rispettivamente al 70% e 30%, molte app con notifiche come quelle per la messaggistica, un po’ di gaming e poche decine di minuti di telefonate. In alcuni casi invece sono arrivato al 20% a metà giornata, con un uso molto elevato di energia per lo standby. Complessivamente si tratta comunque di un comparto sopra la sufficienza ed ho trovato molto comoda la ricarica wireless. Grazie ad una base ad induzione si può ricaricare lo smartphone semplicemente poggiandolo sulla scrivania in modo semplicissimo e senza mai avere a che fare con prese e cavi. Abbastanza interessante l’area di risparmio energetico, che consente di personalizzare le funzioni da disattivare per preservare la batteria, in modo che l’utente possa decidere di limitare solo ciò che non gli risulta strettamente necessario.

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Antenne e connessioni

Anche per quanto riguarda la ricezione siamo nella media della sufficienza, senza infamia né lode. Non effettuo test scientifici sotto questo ambito, ma uso gli smartphone sempre nelle stesse zone per cui mi accorgo della qualità effettuando un confronto tra di loro. Onestamente non l’ho trovato a livelli del Note 4, perché ci mette più tempo a recuperare il segnale e in zone poco coperte fatica un po’, però complessivamente se la cava bene. Per i dati abbiamo 2G/3G/4G in modo tale da rimanere sempre coperti. Molto valido il GPS (con GLONASS) e veloce l’antenna Wi-Fi che sfrutta il veloce standard 80211ac anche dual band. La porta micro USB si trova alla base, vicina a quella per gli auricolari, e supporta anche l’uso di periferiche OTG.

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Conclusione

LG G3 è uno smartphone che nel 2014 aveva un posto di rilievo nei top di gamma Android e che oggi può essere acquistato per circa 350€. Certamente è stato superato da altri modelli per CPU/GPU, ma non per alcune caratteristiche come l’eccezionale display, il buon comparto audio e l’uso sapiente della superficie. Infatti pur avendo anche lui uno schermo da 5,5″ è nettamente più piccolo dell’iPhone 6 Plus. Non posso dire che sia tra gli smartphone più reattivi che abbia provato, ma per il prezzo di vendita odierno è certamente un buon affare. Non ho mai nascosto di preferire l’esperienza d’uso di Android Stock, eppure le funzionalità aggiunte da LG sono molto interessanti, sia quelle per la produttività che quelle per lo svago. Se riusce a perdonargli qualche lag qua e là nell’interfaccia, saprà ripagarvi con caratteristiche tecniche complete e tanta sostanza. Il voto complessivo per la prova di maturità è di 4 stelle, tenendo in considerazione che pur essendo superato in alcuni ambiti il prezzo d’acquisto lo posiziona oggi in una fascia più economica dove ha pochi concorrenti altrettanto validi.

PRO
Bel design, perfetta ottimizzazione display/cornice
Ottimo schermo: ampio, luminoso e risoluto
Dotazione hardware di tutto rispetto
Buona fotocamera con stabilizzazione ottica
Flash LED Dual Tone
Video in Ultra HD
Ottimo audio
Buoni auricolari in dotazione
Alta possibilità di personalizzazione
Espansione memoria tramite microSD
Ottima implementazione dell’infrarosso
Durata batteria soddisfacente (a volte ballerina)
Prezzo molto interessante

CONTRO
Qualche lag nell’interfaccia
La fotocamera tende a sovraesporre
 Stabilizzazione ottica non molto efficiente nei video
I tasti sul retro possono essere scomodi
Non proprio sottile
Cassa sul retro

DA CONSIDERARE
Non più recentissimo
Posizione di microSD e nano SIM non troppo comoda
 Ricezione non sempre al top

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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