Se il Nexus 6 non ha un sensore di impronte digitali è colpa di Apple

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L’ex CEO Di Motorola, Dennis Woodside, ha confessato che la fossetta posta sul retro del Nexus 6 era stata originariamente pensata per ospitare un sensore di impronte digitali. Motorola è stata pioniera di questa tecnologia con il suo smartphone Atrix 4D, ma l’azienda fornitrice del chip, Authentec, è stata poi acquistata da Apple per 356 milioni di dollari. Il problema è che, secondo Woodside, la seconda migliore scelta in questo settore non è abbastanza valida. Abbiamo visto che le soluzioni alternative, come quella di Samsung, hanno mostrato dei limiti con un’esperienza utente lenta e imprecisa. Al contrario Authentec offre ad Apple il suo Touch ID, il quale è posizionato comodamente sul fronte dello smartphone e risulta essere preciso e veloce. In sostanza dal momento che Apple ha pagato fior di milioni per avere l’esclusiva sulla migliore tecnologia sul mercato, a Google e Motorola non restava che accontentarsi di soluzioni di qualità nettamente inferiore. Vista la situazione le due aziende hanno pensato, probabilmente a giusta ragione, di eliminare il sensore di impronte digitali dal Nexus 6 in corso di progettazione.

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Personalmente mi trovo d’accordo sul fatto che soluzioni alternative come quelle del recente Galaxy Note 4 (recensione) sono pessime, tuttavia ho anche sentito di alcuni produttori cinesi che hanno integrato chip di qualità più simile al Touch ID Apple. Comunque Samsung sembra si sia accorta dei limiti del sensore utilizzato finora e numerosi rumor confermano che l’azienda coreana stia lavorando ad un nuovo chip per il Galaxy 6, in tutto e per tutto simile a quello di Authentec in quanto ad efficienza e velocità. Vedremo.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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