Nuovi dettagli sul futuro di Beats Music a marchio iTunes: incorporato nell’app Musica, continuerà anche su Android

Quando si parla di indiscrezioni del mondo Apple, ormai, lo zampino in esse di Mark Gurman di 9to5Mac è quasi diventata una costante. Il giovane reporter, grazie alle sue fonti molto affidabili, continua a offrire interessanti approfondimenti sui probabili prossimi passi compiuti dall’azienda; come si è visto negli ultimi anni, sono davvero poche le volte in cui quanto da lui detto non ha trovato corrispondenza nella realtà. L’argomento oggetto dei suoi nuovi scoop è uno di quelli più caldi per il breve termine, ovvero Beats Music. Il servizio di streaming musicale acquisito nel 2014 da Apple insieme all’intera Beats si appresta all’integrazione definitiva nell’ecosistema iTunes, argomento da noi già affrontato più volte. Il quadro che ne emerge è molto interessante.

beats-music-logo

Sì all’integrazione in iOS, no all’app separata. Il servizio derivato da Beats Music sarà direttamente disponibile nell’app Musica, in procinto di essere rivista su tutti i dispositivi iOS, inclusa la Apple TV; lato computer, come prevedibile sarà iTunes ad occuparsene. Particolare attenzione è posta sulla libreria musicale dell’utente, a cui potranno essere aggiunti i brani dal catalogo in abbonamento, da riprodurre anche in assenza di una connessione a Internet, qualora si scegliesse di salvarne copia in locale. Le funzionalità peculiari della proposta Beats, come le speciali playlist “fatte a mano”, i mix e le attività, verranno tutte preservate nella transizione. Lo stesso per le parti più social, con artisti e amici da seguire, non molto dissimile dalle analoghe features di Spotify e, ironia della sorte, dallo sfortunato Ping della stessa Apple durato appena due anni, tra il 2010 e il 2012. Niente da fare per l’interfaccia grafica, invece, che dovrà soccombere a favore della coerenza col resto di iTunes. Il prezzo previsto è di $7,99 al mese, 2 in meno dell’attuale e mediamente inferiore rispetto ai concorrenti diretti; altri servizi cloud preesistenti, come iTunes Match e Radio, non saranno soppressi.

Degna di nota è la decisione sulle versioni di Beats Music per Android e Windows Phone: il robottino verde dovrebbe ricevere la nuova applicazione, in fase attiva di sviluppo. Se ciò fosse confermato, si tratterebbe ufficialmente della prima per Android a marchio Apple. Pollice verso per il sistema mobile Microsoft, che detiene una quota troppo bassa di mercato. Fato simile attenderebbe la versione web basata su Flash. Pur non essendo una vittoria completa su tutti i fronti per il multipiattaforma, sarebbe un passo gradito, che testimonierebbe una maggiore apertura da parte della Apple di Cook anche alle altre piattaforme, in netto contrasto col pensiero di Jobs che, come da biografia, alla prospettiva di iTunes per Android, replicò di non voler fare felici gli utenti del prodotto Google. Naturalmente non si tratterebbe di una volontà basata su pura benevolenza, tutto ruota attorno al profitto, e poter essere presenti sul sistema per smartphone e tablet più utilizzato al mondo fa una grande differenza in termini di potenziali guadagni rispetto al mantenersi solo su iOS. Una di quelle classiche situazione win-win per tutti, dunque: per l’azienda che sviluppa e per gli utenti che hanno maggiore scelta.

Tutto bene, dunque? Purtroppo no. L’integrazione del team Beats all’interno di quello iTunes, gestito dal nuovo Vice Presidente Robert Kondrk, procede a fatica. Tra i principali innesti vi sono il co-fondatore di Beats Jimmy Iovine, il CEO Ian Rogers e, più in veste di consulente, il cantante Trent Reznor del gruppo Nine Inch Nails. Il loro arrivo, insieme a numerosi ingegneri software, ha creato malumore tra i dipendenti Apple di lunga data, che si sono spesso visti scavalcare. Le conseguenze si stanno vedendo nel nuovo servizio, la cui preparazione sta tuttora soffrendo di queste tensioni; così, dal lancio previsto per marzo, si potrebbe slittare fino a giugno, per una presentazione in concomitanza col WWDC. Il che non sarebbe una cattiva idea, dato che la conferenza per gli sviluppatori è già stata utilizzata in passato per introdurre altri componenti della galassia iTunes, e permetterebbe di sfruttare anche il traino del venturo iOS 9. A prescindere dal mese scelto, l’importante è che il discendente di Beats Music possa essere all’altezza delle aspettative, senza dover avvertire quella sensazione di prodotto affrettato che alcuni rilasci, in primis le mappe, ci hanno fatto percepire nel passato recente.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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