Lo scopo di questo articolo è fornire informazioni utili sia all’utilizzo che all’acquisto di filtri ND e polarizzatori, probabilmente i filtri più usati dai fotografi. Innanzitutto bisogna chiedersi: perché utilizzare un filtro fisico nell’era digitale? Questa è la domanda principale che tutti i fotografi si sono fatti almeno una volta. Le risposte possono essere sono molte, ma riguardo ND e polarizzatore c’è poco da discutere: il loro effetto non è riproducibile in post-produzione perché agiscono direttamente sulla luce che entra nella lente in un modo che non è possibile ricreare successivamente. Se ampliamo il discorso ai filtri GND (Graduati) si può ragionare ulteriormente, ma lo farò in un articolo separato.

Filtri a vite e filtri a lastra

Questa è la prima distinzione necessaria per comprendere la successiva “guida agli acquisti”, sia per il polarizzatore che gli ND. I filtri a vite sono i più popolari, economici e di qualità, ma sono poco versatili quando vogliamo usarne più di uno contemporaneamente.

galles In questo scatto il riflesso delle nuvole è stato quasi del tutto eliminato per uniformare il colore del mare e concentrare lo sguardo sull’isola con il faro.

L’esempio classico di utilizzo è quando vogliamo fotografare un ruscello o il mare, il polarizzatore è molto utile per controllare i riflessi, enfatizzare le rocce o il fondale, rendere l’acqua trasparente, ecc.. Il filtro ND è utilizzato per ridurre la luce che colpisce il sensore e quindi allungare i tempi e rendere l’acqua setosa. Possiamo anche utilizzare i due filtri combinati, come vedremo fra poco, ma avvitare un classico filtro polarizzatore sopra all’ND è scomodo e controproducente, rendendo quasi impossibile regolare la polarizzazione se l’ND è troppo scuro. I filtri a lastra invece ovviano questo problema, è tutto merito dell’holder che permette di inserire filtri indipendentemente uno dall’altro, mentre il polarizzatore può essere avvitato in fondo e azionato facilmente in modo indipendente. Ci sono diversi holder sul mercato, quello della Lee (Foundation Kit) è uno dei più utilizzati fino a qualche tempo fa, ma ad oggi molti dei problemi dell’Holder della Lee sono stati superati dall’Holder NiSi V5, che consiglio caldamente visto che per un prezzo più che ragionevole include sia gli anelli adattatori che un filtro polarizzatore, qui il sito ufficiale. Un holder è formato da due parti (più una terza se utilizziamo il polarizzatore), un anello adattatore e l’holder vero e proprio con gli “slot” per inserire i filtri.

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A sinistra l’anello da avvitare nella filettature dell’obiettivo e a destra l’holder da agganciare all’anello.

L’anello adattatore va avvitato nella filettatura dell’obiettivo e, come per un filtro a vite, abbiamo sia la versione Standard che la Slim. Consiglio quest’ultima perché permette di utilizzare tutti gli obiettivi che vogliamo riducendo la vignettatura anche su grandangoli.

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L’anello Slim (a sinistra) permette di ridurre lo spazio tra holder e lente e di conseguenza la vignettatura.

Dopo aver avvitato il filtro inseriamo l’holder e abbiamo a disposizione 2 o 3 slot per i nostri filtri a lastra.

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L’holder necessita un minimo di montaggio, solo la prima volta, così possiamo scegliere la configurazione.

Utilizzeremo 3 slot se non abbiamo anche il polarizzatore, con quest’ultimo toglieremo 1 slot e aggiungeremo un anello con filettatura che ci consentirà di avvitare un polarizzatore circolare da 105mm. Non preoccupatevi, fra poco parleremo dei filtri e avrete tutte le informazioni necessarie per creare un vostro sistema di a vite o a lastra se preferite.

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L’holder più polarizzatore si presenta in questo modo, 2 slot per i filtri più l’anello dove abbiamo avvitato un polarizzatore di diametro 105mm. Notate le due viti per montare/smontare l’anello o gli slot.

Il vantaggio di questo sistema è la versatilità, ma necessità di montaggio, è quindi più indicato nella fotografia di paesaggio e architettura più “meditata”.

Approfondimento: Se avete obiettivi grandangolari con lente sporgente, come il Samyang 14mm o il Nikkor 14-24 f/2.8 potete utilizzare l’apposito holder Lee SW150 (150mm), specificamente costruito per il Samyang 14mm è un, gigantesco, holder per filtri da 160mm ma dall’ottimo prezzo. L’alternativa di casa Formatt-Hitech è l’holder Lucroit con filtri ancora più grandi da 165mm, da prendere assieme all’adattatore per la vostra lente e, ovviamente, filtri da 165mm (solo Formatt-Hitech per ora).

A cosa serve e come utilizzare il filtro polarizzatore

Lo scopo dell’articolo non è di entrare troppo nei tecnicismi, anche perché tempo fa abbiamo pubblicato un ottimo articolo di Gianmarco che potete trovare qui. Brevemente, il polarizzatore è utilizzato per controllare i riflessi ed enfatizzare alcune situazioni di luce semplicemente ruotando la ghiera frontale. Spesso avrete letto eliminare i riflessi, ma non la considero una frase esatta, la cosa importante è avere il controllo. Potete enfatizzarli o ridurli, a seconda della situazione, è possibile far risaltare i passaggi di luce e aumentare il contrasto riducendo l’effetto della foschia. Se fate fotografia di strada o di viaggio vi può tornare utile per ridurre i riflessi scattando attraverso un vetro o per enfatizzare una silhouette sulla vetrina di un negozio, se questo è il soggetto. Se volete scattare una foto dal finestrino di un aereo potete ridurre i riflessi grazie al polarizzatore e in un bosco o prato la vegetazione sembrerà più rigogliosa e verde. Passiamo all’atto pratico, avvitiamo il filtro direttamente sull’obiettivo oppure al termine del nostro Holder e ruotiamo la ghiera fino a trovare la situazione che più ci aggrada, possiamo controllare il risultato direttamente dal mirino, facile no? Non del tutto. Se state fotografando attraverso un vetro e avete un obiettivo sopra il 24mm non ci sono molti problemi, ruotate fino a trovare l’effetto desiderato e scattate.

Questo video mostra l’effetto del polarizzatore sulla superficie dell’auto e finestrini al ruotare del filtro stesso.

Nel caso di grandangoli dobbiamo stare attenti alle zone scure che si creano ai lati, non si tratta di vignettatura ma di un problema ai bordi degli ultra grandangolari, dove la luce è molto angolata. Non vi consiglio di evitare del tutto queste focali, bensì di regolare bene il filtro in modo da evitare o ridurre questo fenomeno, perché con particolari incidenze della luce il problema non si presenta. Nel caso in cui la foto che volete scattare presenta gli aloni scuri potete ridurre un po’ l’effetto girando la ghiera e poi recuperate il rimanente in post produzione. Schiarire una zona di cielo non è un problema a posteriori, aumentare o ridurre un riflesso lo è. Ricordiamoci anche che il polarizzatore offre il massimo effetto con sole incidente a 90 gradi. Per semplificare, immaginate di stare in piedi e scattare dritto davanti a voi, se il sole si trova nel punto più alto perpendicolare a voi (diciamo mezzogiorno) abbiamo la maggiore polarizzazione.

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Qui il polarizzatore ha permesso di rivelare la rocce sotto la superficie del lago senza però eliminare il riflesso della montagna.

Questo non vuol dire che è inutile in altre situazioni, semplicemente l’effetto sarà ridotto. Potete usarlo con soddisfazione con il sole in quasi tutte le direzioni e anche se nuvoloso, soprattutto in presenza di acqua. Come è ben mostrato nell’esempio precedente la polarizzazione non è uniforme in tutto il frame, in quel caso solo il primissimo piano è stato “liberato” dai riflessi, mentre la montagna è ben visibile anche riflessa.

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Polarizzazione con riflessi massimizzati | Polarizzazione con riflessi minimizzati

In questo esempio vedete due foto scattate con 30 secondi di differenza, solo ruotando il polarizzatore l’atmosfera cambia di molto. Nella foto con i riflessi ci concentriamo sui sassi che emergono dall’acqua e le montagne sullo sfondo, i colori sono più “freddi” (anche se la temperatura colore non cambia) perché il cielo grigio viene riflesso. Senza il riflesso i sassi si confondono di più con il fondo del lago, che ha un colore più caldo e la foto risulta più “rilassata” anche grazie al minore contrasto sulle montagne e nuvole.

Consiglio: Se vi trovate a fotografare un arcobaleno e avete il filtro polarizzatore montato ricordatevi di toglierlo o almeno ruotarlo per trovare la giusta posizione (che potrebbe anche enfatizzarlo)! Infatti l’arcobaleno è luce riflessa, che il polarizzatore bloccherà se ruotato in una certa posizione.

Attenzione: Controllate (sul manuale d’uso o internet) che la lente frontale del vostro obiettivo non ruoti durante la messa a fuoco, utilizzare un filtro polarizzatore sarebbe molto più difficile e frustrante in quanto al ruotare del barilotto anche il filtro polarizzatore ruoterebbe modificando il suo effetto.

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Senza polarizzatore il mare non lascerebbe trasparire il fondale e non avrebbe la colorazione verdeacqua.

Un altro fattore da tenere in considerazione è l’assorbimento della luce, che dipende anche dal fattore di polarizzazione. La foto d’esempio qui sotto mostra la luce assorbita che di solito è compresa tra 1 e 2 stop, a seconda del filtro e rotazione.

assorbimento-pola

Se volete conoscere il fattore di assorbimento del vostro filtro potete scattare una foto senza e altre con il filtro montato e diverse rotazioni. Effettuate il “test” in ambiente controllato, in manuale in una stanza di notte solo con luce artificiale ad esempio, poi aumentate l’esposizione in post produzione in modo da avere un istogramma uguale per tutti gli scatti. L’esposizione con cui avete compensato gli scatti sarà l’assorbimento del vostro filtro nelle diverse situazioni. In breve, uno stop indica che dovrete raddoppiare il tempo di scatto per esporre come senza il filtro, mentre 2 stop indica un tempo di 4 volte superiore. L’assorbimento di luce per allungare i tempi di scatto è la caratteristica principale dei filtri ND, di cui parleremo dopo la guida agli acquisti.

Guida all’acquisto del polarizzatore

F0000019-0001Foto Hoya Filters

Dopo averne elencato le caratteristiche probabilmente vorrete averne uno in borsa da provare, ma quale? Il polarizzatore circolare è quello che state cercando, esiste anche quello lineare e funziona ugualmente bene però c’è la possibilità che interferisca con il sistema AF ed esposimetro della fotocamera. Se ne avete uno in casa, di lineare, provatelo, altrimenti cercatene uno circolare. I polarizzatori oggi in commercio sono tutti circolari e a vite, sia che utilizzate un sistema di filtri a vite che a lastra, quello che dovete scegliere è la dimensione, che è poi il diametro del vostro obiettivo. Se utilizzate un grandangolo e volete solo provare il polarizzatore è molto probabile che un 77mm faccia al caso vostro, nel caso di lenti full frame come il Canon 16-35 f/2.8 o Zeiss 21mm e 18mm avrete bisogno dell’82mm. In ogni caso assicuratevi di controllare la dimensione sull’obiettivo in internet o nel manuale della lente.

filter-size

Il diametro della filettatura è facilmente individuabile sulla lente stessa.

Se non avete nessun sistema di filtri a lastra, non utilizzate ND e siete amatori agli inizi potete benissimo provare il Polaroid CPL (Circolare), un costo molto contenuto e una qualità sufficiente per iniziare, vi permetterà di acquisire familiarità con la polarizzazione. Fino a 16/18 mm su APS-C non avrete problemi con un filtro economico ma se siete fotoamatori evoluti o avete un grandangolare spinto e un budget superiore potete rivolgervi ad Hoya o B+W. Con queste due marche avrete una perdita di definizione e luce inferiore, personalmente posso consigliarvi l’Hoya HD (qui in versione 77mm). Una dicitura da tenere in considerazione è “Slim” (come l’Hoya) che indica il basso spessore e riduce la vignettatura, mentre “Multi Coated” indica la presenza di un rivestimento che limita le riflessioni interne, quindi il flare. Per essere precisi queste sono le sigle per i marchi più famosi:

  • B+W: MRC (Multi Resistant Coating – 99.5% transmission, XS-Pro series) Approfondimento
  • Hoya: HMC (Hoya Multi Coating) e HD (8-layer coating, 99.35% transmission) Catalogo Hoya
  • Heliopan: SH-PMC (8-layer coating, 99.8% transmission) Catalogo Heliopan

Foto Lee Filters

Se avete un sistema di filtri a lastra avete probabilmente sentito parlare del polarizzatore Heliopan. Le dimensioni sono molto generose, 105mm (contro 77/82) e il costo elevato. Oltre al filtro Heliopan abbiamo 2 recenti alternative, il polarizzatore Lee e quello Formatt-Hitech Firecrest. Le differenze principali riguardano lo spessore che influenza la vignettatura. Il Formatt-Hitech ha lo spessore minore (4.5mm), il Lee non crea problemi anche a 17mm su full frame, mentre l’Heliopan deve essere utilizzato da circa 20mm in su. Qualità e i costi sono simili, l’Heliopan è il più “anziano” e quindi più testato, ma se le vostre esigenze vi spingono a focali “estreme” meglio guardare la concorrenza.

A cosa serve e come utilizzare il filtro ND

Un filtro ND (Neutral Density) è utilizzato per due motivi principali, aumentare i tempi di scatto e scattare a massima apertura anche con luce forte. Il primo serve soprattutto in paesaggistica o per effetti “artistici” anche nelle foto urbane o di architettura, il secondo nella fotografia di ritratto o nei video per mantenere il controllo della profondità di campo anche quando la troppa luce ci avrebbe costretto a chiudere il diaframma per non sovraesporre. In particolare, nei video, si utilizza un tempo dell’otturatore preciso (di solito il doppio degli fps a cui stiamo registrando) quindi il filtro ND è un’ulteriore variabile da utilizzare quando la luce è troppa e non vogliamo chiudere il diaframma per mantenere lo sfocato desiderato.

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 Quando il sole è ancora relativamente alto l’uso di un ND con molto assorbimento è consigliato per ottenere effetti come quello in foto. Notate anche l’uso del polarizzatore per mostrare il fondale sulla sinistra ed evitare che la pozza in primo piano rifletta troppo. 

Come per il polarizzatore abbiamo un’ampia scelta di filtri ND, sia a vite che a lastra. I secondi hanno sempre il vantaggio di essere facilmente intercambiabili in quanto, quando utilizzati in combinazione con il polarizzatore, non è necessario smontare gli altri filtri. Se utilizziamo quelli a vite è il filtro ND il primo ad essere avvitato, mentre il polarizzatore rimane esterno per poter ruotare liberamente. In questo caso è obbligatorio, se usiamo lenti grandangolari, utilizzare filtri slim, che grazie allo spessore ridotto riducono la vignettatura. Un metodo per evitare questo problema, e non solo, è dotarsi di filtri sovradimensionati, ad esempio 82mm, e una serie di adattatori per le lenti con filettatura inferiore, in questo modo evitiamo di comprare filtri per tutte le nostre lenti e la vignettatura.

Approfondimento: Se avete più di un obiettivo comprate un filtro a vite per quello con il diametro maggiore e degli adattatori per quelli più piccoli. Se avete un grandangolo spinto (sotto 21mm su Full Frame e sotto 14mm su Aps-c) è meglio prendere un filtro di una dimensione superiore ed adattarlo, quindi nel caso di un grandangolo con diametro 77mm prendete un 82mm e un anello adattatore (o più di uno se avete altri obiettivi). Così ridurrete o eliminerete del tutto la vignettatura.

pola-adraga

Qui è stato utilizzato un filtro ND da 3 stop per ottenere il tempo di scatto voluto (circa 2 secondi), mentre il polarizzatore è stato ruotato per ridurre i riflessi sul primo piano ed enfatizzare le strisciate bianche della risacca sulla spiaggia.

Caratteristica fondamentale che influenza anche l’utilizzo è il fattore di assorbimento della luce, indicato con diversi metodi e sigle come riportato da questa tabella.

Stop Riduzione di luminosità Densità
2 4x 0.6
3 8x 0.9
10 1000x 3.0
13 10000x 4.0

Quindi, se volete un filtro che riduce la luce di 3 stop dovete cercare la dicitura ND8, oppure 0.9 (densità) o semplicemente un filtro ND da 3 stop. La colonna “Riduzione di luminosità” è molto utile per calcolare velocemente il tempo di scatto, supponiamo che la foto che volete scattare sia ben esposta con un tempo di 1/5″, aggiungendo il filtro otterrete un tempo pari a 1/5″ x 8 utilizzando un filtro da 3 stop. Quindi, se 1/5″ è uguale a 0.2″, moltiplicando per 8 si ottiene 1.6″. Se volete avere sempre a portata di mano un’app per calcolare i tempi con i vari ND e moltissimo altro vi consiglio l’ottima PhotoPills qui recensita.

Ricordate: Se avete scattato la foto di “controllo” (da cui prendete il tempo senza il filtro ND) senza il polarizzatore, dovete aggiungere anche il fattore di assorbimento di quest’ultimo. Se non sapete che fattore di assorbimento ha il vostro polarizzatore, aggiungete 1 stop al conteggio.

Salendo molto con la riduzione di luminosità, diciamo da 5 stop in su, potete ottenere risultati particolari, ma le cose si complicano un po’. Facciamo l’esempio del Big Stopper della Lee o dell’ND1000 della B+W, sono 2 ottimi filtri, il primo a lastra e il secondo a vite, da 10 stop. Quindi se scattiamo a 1/1000″, dopo aver montato il filtro otteniamo la stessa esposizione con 1″.

sample-1Foto Alessio Andreani

Con questi filtri è possibile ottenere effetti come quello qui sopra riportato, rendere l’acqua molto setosa, mostrare il movimento delle nuvole ma non solo. Esponendo per molto tempo (minuti) i colori cambiano, soprattutto durante tramonto ed alba, creando cromie particolari ed interessanti (se piace il genere). Le complicazioni di cui parlavo sopra sono di carattere pratico, non possiamo montare il filtro ND1000 e poi comporre, focheggiare, sistemare il polarizzatore, ecc.. Dobbiamo farlo a priori, rendendo l’utilizzo del filtro a vite più complicato, quasi impossibile quando dobbiamo regolare il polarizzatore senza vedere il risultato per via di un filtro ND molto scuro. Per questo motivo è altamente consigliato un sistema di filtri a lastra quando vogliamo utilizzare un “kit” completo.

Guida all’acquisto dei filtri ND

Di filtri ND ne troviamo molti sul mercato, cercherò di selezionarne alcuni. Partendo da un budget ridotto per gli “stopper” da 10 stop troviamo sicuramente l’Haida ND1000 (nel link da 77mm), recensito in entrambe le versioni qui su SaggiaMente. Rimanendo sui filtri a vite abbiamo l’ottimo NiSi ND1000 (77mm), dal prezzo decisamente superiore ma che ho usato con molta soddisfazione per anni e soprattutto con una qualità incredibilmente elevata, con rivestimento in nano coating e IR. Riguardo i filtri a vite a densità variabile li sconsiglio per la fotografia. Nel caso di video, dove la precisione e flessibilità è più importante, puntate su prodotti di alta qualità, con una bassa “escursione”, di solito da ND2 a ND8. Anche la Formatt-Hitech produce filtri a vite, ma ne parlerò tra poco in quanto utilizza gli stessi vetri anche per i filtri a lastra.

venere

Il passaggio di Venere di fronte al sole visto attraverso un B+W ND1000 – 6 Giugno 2012

Quando parliamo di sistemi a lastra il mercato si fa interessante, i due player da tenere in considerazione sono Lee Filters e Formatt-Hitech. La gamma di prodotti della Lee è una garanzia e decisamente più facile da “analizzare”, ma i Formatt-Hitech nascondono piacevoli sorprese tra la – quasi – infinita gamma di filtri a disposizione.

lee-filtersFonte Lee Filters

La Lee Filters offre filtri ND in resina e in vetro (ProGlass), quelli in resina garantiscono una maggiore durabilità (mi è capitato che uno si piegasse in borsa in aereo, ma continua a fare il suo lavoro) ma sono più facili da graffiare, quelli in vetro sono più fragili ma almeno si graffiano più difficilmente. La mia esperienza è che se trattati decentemente sono ambedue durevoli nel tempo senza troppi problemi. Riguardo alla qualità, sono entrambi molto buoni, quelli in vetro sono leggermente più neutri e uniformi (meno vignettatura), ma la differenza è veramente percepibile solo sommandone più di uno. La Lee produce quelli in resina da 1 a 3 stop, compresi 1.5 e 2.5 stop, mentre i ProGlass da 2 e 3 stop. Il “famoso” Big Stopper da 10 stop è stato affiancato di recente dal “Little Stopper” da 6 stop, creando una gamma snella ma completa, sia il Big che il Little Stopper sono costruiti in vetro, ma non ottico. Le dimensione di tutti i filtri a lastra ND Lee è di 100 x 100mm. Per quanto riguarda i filtri a lastra utilizzo da circa un anno i filtri NiSi, che trovo di gran lunga i migliori a livello di qualità, il loro filtro IR da 10 stop e da 6 stop è decisamente superiore ad altri prodotti che ho testato.

 formatt-hitechFonte Formatt-Hitech

Formatt-Hitech deve aver avuto qualche problema per definire la propria linea di prodotti, solo tra i filtri ND troviamo:

  • Firecrest ND (Glass 1 – 10 stop)
  • Firecrest ND 13 & 16 stop (Glass)
  • ProStop IRND (Resin 1 – 10 stop)
  • ProStop IRND (Glass 1 – 8 stop)
  • Standard Neutral Density Filters (Resin 1 – 4 stop)
  • Standard Neutral Density Filters (Glass 1 – 4 stop)

Tutti (tranne gli Standard ND) sono disponibili anche con montaggio a vite e in un numero di dimensioni veramente impressionante, abbiamo disponibilità di tutte le dimensioni a vite oltre che i 100mm a lastra per l’holder “classico” (come il Foundation Kit della Lee), i 150mm per l’holder SW150 sempre Lee e 165mm per il Lucroit della Formatt-Hitech. Cerchiamo di fare ordine, gli Standard ND sono i primi ad uscire dal gioco, è vero che sono i meno costosi ma quando si parla di filtri a lastra c’è già stato un buon investimento fotografico (lenti, corpo, holder, ecc..), parlare di “buono” o “sufficiente” non è abbastanza. I ProStop IRND in resina e vetro si classificano secondi dietro ai Firecrest ND, è la stessa Formatt-Hitech ad ammettere che i Firecrest sono il suo prodotto di punta presentandoci anche i dati.

charts-hitech

La linea verde rappresenta il ProStop mentre quella blu il Firecrest. Senza entrare troppo nel dettaglio, i risultati del Firecrest mostrano una migliore attenuazione della luce infrarossa (che provoca alterazioni cromatiche soprattutto nelle lunghe esposizioni) e in generale i risultati sono più uniformi del ProStop.

Il prezzo però rimane superiore per i ProStop (?), quando l’unico punto a favore rispetto ai Firecrest è la presenza di una guarnizione pre-installata in modo da evitare infiltrazioni di luce. I Firecrest vengono forniti di una guarnizione separata che deve essere montata tramite adesivo dal cliente, è necessaria un po’ di attenzione ma si fa senza particolari problemi. Sicuramente la Formatt-Hitech offre soluzioni molto interessanti soprattutto grazie ai suoi Firecrest da 13 e 16 stop (praticamente l’unica scelta se vogliamo filtri a lastra con questo assorbimento), la Lee è molto competitiva grazie al Big Stopper e Little Stopper il cui prezzo è inferiore ai Firecrest che però dovrebbero offrire un risultato cromatico più neutro (la mia esperienza pluriennale con il Big Stopper può comunque confermare che quest’ultimo non crea dominanti difficili da correggere in post con un semplice bilanciamento del bianco e tinta). Riguardo agli ND meno spinti mi sento di consigliare i Lee in resina se si vuole spendere un po’ meno, oppure i Firecrest per una buona qualità. Se non volete avere nessuna dominante ad un prezzo ragionevole non posso che consigliarvi che i filtri ND della NiSi, potete trovare le informazioni e link allo store ufficiale nel loro sito.

Samyang 14mm f/2.8: All’inizio ho parlato della disponibilità di un Holder per il Samyang 14mm, molto economico e con dimensione 160mm. Purtroppo non abbiamo filtri Lee o Formatt-Hitech di queste dimensioni, rendendo necessario l’utilizzo di filtri Cokin, che però mi sento di sconsigliare per via delle dominanti. Per questo obiettivo è meglio puntare sul NiSi 150mm per Samyang con il filtro adattatore corrispondente ed utilizzare i filtri ND o GND NiSi da 150mm o di altre marche.

Dai miei ultimi test i filtri NiSi sono risultati i migliori per quanto riguarda la neutralità, assenza di dominanti, nitidezza e facilità di pulizia. La differenza maggiore è sul vetro utilizzato, infatti si tratta di vetro ottico Schott, cioè lo stesso utilizzato nelle lenti fotografiche più pregiate. L’unica attenzione è da riporre durante l’utilizzo per evitare graffi e, ovviamente, cadute. Una simile attenzione va comunque tenuta anche con filtri in resina.

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Alessio Andreani

Special Editor - Sono nato a Loreto, nelle Marche. La fotografia occupa gran parte del mio tempo, sia per lavoro che per passione, due aspetti che a volte coincidono. Vivo a Milano. Pagina Facebook

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