Alzi la mano chi pensa davvero che Apple produrrà un’automobile. Sono pronto a scommettere che pochissimi dei nostri lettori credano veramente a questa possibilità, per quanto siano emersi numerosi rumor di un progetto reale denominato “Titan”. L’idea che la casa di Cupertino compia un salto in lungo per passare dal settore tecnologico a quello automotive è molto più azzardata di quanto non fosse quella di entrare nel mercato degli smartphone prima del 2007, tuttavia niente si può dare per scontato, sopratutto quando si parla di un’azienda che possiede un capitale tale da renderla effettivamente in grado di fare l’impossibile. Se Apple volesse potrebbe produrre qualsiasi cosa, ma non è detto che sia questo il suo obiettivo, anzi. Nell’ultima decade, e probabilmente anche prima, ogni nuovo prodotto con una mela è sempre stato legato a doppio filo con i precedenti. iPod, iPhone ed iPad ne sono un esempio lampante, così come lo stesso Apple Watch. Ognuno di questi dispositivi è nato per essere sfruttato al massimo nell’ecosistema Apple e, in quest’ottica, un’auto sembra decisamente poco sensata. Oltre ai rumor, potenzialmente campati in aria, a Cupertino hanno effettivamente assunto dei dirigenti provenienti del ramo automobilistico, per cui l’idea che qualcosa bolle in pentola potrebbe avere un fondamento. La realizzazione di una “iCar” era un sogno di Steve Jobs e Tim Cook non ha nemmeno smentito la cosa nell’intervista con BILD, liquidando l’argomento con un secco: “Ho letto le voci. Non posso commentarle”. Molto più determinato l’ex-CEO di General Motors, secondo cui Apple non avrebbe possibilità di successo in un mercato come quello delle automobili, dove ci sono alti volumi e bassi ricavi. Non sembra effettivamente un terreno fertile per le strategie commerciali ed economiche di Cupertino, basate principalmente sulla qualità del brand con prezzi di vendita tali da ottenere utili elevati.
Eppure CultOfMac segnala che Apple ha richiesto tramite lo studio legale Baker & McKenzie con sede a Zurigo, di espandere i propri ambiti di attività per includere anche la creazione di automobili. Più precisamente si tratterebbe di “apparecchi di locomozione terrestri, aerei o nautici; componenti hardware elettronici per veicoli a motore; vagoni ferroviari e locomotive; navi e aerei; dispositivi antifurto; allarmi antifurto per veicoli; biciclette; golf cart; sedie a rotelle; pompe ad aria; motociclette; componenti aftermarket ed accessori per tutti i prodotti elencati”. Un indizio piuttosto generico la cui tempistica può però far riflettere. È possibile che, come accaduto molto spesso, Apple stia semplicemente pensando di tutelarsi dalla possibilità che il suo brand venga adoperato in ambiti per i quali non è brevettato, ma non è detto che non esista veramente un progetto a lungo termine.