Apple Italia non passa di certo un buon periodo dal punto di vista giudiziario: infatti, il primo dei due filoni di indagine si è chiuso oggi, come fa sapere l’AGI. L’ipotesi di reato contestata ad Enzo Biagini (legale rappresentate di Apple Italia), Mauro Cardaio (direttore finanziario) e Michael Thomas ‘O Sullivan (top manager di Apple Sales International con sede in Irlanda) è quella di omessa dichiarazione dei redditi (più lieve rispetto a quella di evasione fiscale ipotizzata all’inizio delle indagini preliminari): i tre, infatti, avrebbero manipolato i bilanci di Apple Italia trasferendo il fatturato delle vendite sulla società irlandese, in modo da approfittare del regime fiscale più favorevole di cui questa gode, evadendo circa 879 milioni di euro per IRES (imposta sul reddito delle società, ndr) non versata.
L’avvocato di Apple Italia, l’ex ministro Paola Severino, sta cercando una soluzione bonaria con l’Agenzia delle Entrate per quanto riguarda le problematiche tributarie, mentre, attualmente, nessuno degli indagati è stato raggiunto dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari, il primo atto verso l’apertura del processo penale vero e proprio.