Da 9to5Mac arriva una vera e propria prova sul campo dell’Apple Watch

Negli ultimi mesi abbiamo assistito a un autentico bombardamento mediatico tra informazioni ufficiali e rumor attendibili per quel che riguarda l’Apple Watch. Ancora una volta la missione segretezza di Tim Cook sembra aver fallito il suo scopo, con Mark Gurman di 9to5Mac e le sue fonti in grado di reperire costantemente nuovi dettagli sul prodotto in arrivo. Il caso di stasera alza ulteriormente il livello, in quanto si tratta di una prova davvero completa dello smartwatch, in quasi tutti i suoi aspetti. Pertanto l’avvertenza preliminare è d’obbligo: se siete tra coloro che in generale non amano gli spoiler e volete attendere l’evento di lunedì dovreste fermarvi qui nella lettura. Qualora invece foste curiosi e nient’affatto preoccupati di sapere potenzialmente in anticipo il comportamento del Watch nel mondo reale allora non vi resta che proseguire.

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Il primo punto trattato nell’hands-on è quello riguardante l’autonomia. Sempre Gurman a gennaio aveva rivelato particolari non proprio entusiasmanti, con una durata nell’uso attivo che si attestava sulle 4 ore in contesti intensivi e meno di 19 se adoperato in modo più blando. Ci sono buone notizie: Apple è riuscita a migliorare tali dati. Ora si parla di 5 ore sotto pesante sforzo, mentre se si opta per un mix più equilibrato attivo/standby regge tranquillamente un’intera giornata. Rimarrà comunque la necessità di ricaricarlo la notte per garantirsi l’uso quotidiano anche l’indomani. Non mancano spiegazioni in merito alla già discussa modalità a risparmio energetico; essa sarà sia attivabile automaticamente dal dispositivo stesso sia in modo manuale dall’utente, dalle impostazioni o attraverso l’app accessoria per iPhone. Nulla impedirà di farlo anche col 100% di carica. Una volta attiva, la luminosità del display si abbasserà, in caso di inattività sarà spento entro due secondi dall’ultima azione e lo scambio di dati con l’iPhone associato avverrà solo quando strettamente necessario. Inoltre, ma dai prototipi non sembra essere stata ancora confermata tale scelta, la modalità potrebbe agire in modo più drastico limitando l’uso alla sola visuale orologio. Il modo in cui verrà comunicato all’utente lo stato della batteria non prevede l’indicazione della percentuale, ma il cambiamento di colore per la sua icona, da verde a giallo ambra se sotto il 20% e infine a rosso una volta sotto il 10%.

Si prosegue col software (in questo caso non seguiremo fedelmente l’ordine descrittivo). Come prevedibile l’Apple Watch sarà dotato in via predefinita di varie mini-app preinstallate, chiamate Glance: Batteria, Battito Cardiaco, Fitness, Attività, Orologio, Meteo, Musica, Impostazioni Rapide, Calendario, Mappe. Ad esse si potranno poi aggiungere quelle di terze parti, argomento che riprenderemo in seguito. In Impostazioni Rapide troveremo semplici opzioni come l’attivazione o disattivazione del Bluetooth e la modalità aereo. Non mancherà un Centro Notifiche, da richiamare allo stesso modo degli iDevices, ossia scorrendo il dito dalla parte superiore del display verso il basso; verrà mostrato un elenco in cui ogni notifica recherà icona e nome dell’app di riferimento così come una breve porzione del nuovo contenuto arrivato. Le possibilità di personalizzazione saranno affidate ai singoli sviluppatori, che potranno decidere per la loro applicazione le notifiche da visualizzare. Particolare approfondimento merita Battito Cardiaco, tra le caratteristiche principali per l’Apple Watch che punta su salute e fitness. Quest’app consentirà all’utente di tenere sempre sotto controllo il suo cuore, mostrandone uno come icona insieme al numero di battiti per minuto, rilevati dall’apposito cardiofrequenzimetro integrato. I dati potranno poi essere inoltrati in via automatica all’app Salute dell’iPhone o ad altre similari. A ciò va aggiunta l’opzione già ufficializzata di poter inviare l’animazione del proprio battito ad uno dei contatti più cari.

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Altro ambito su cui i test di 9to5Mac puntano è la riproduzione musicale. In tal senso Apple ha già reso nota la possibilità di farlo anche in assenza del collegamento all’iPhone associato, grazie allo spazio di archiviazione interno di dimensioni non meglio specificate. Nei prototipi sono presenti 8 GB, ma non è detto che tale capacità sarà confermata nel prodotto finale. Il caricamento dei brani si potrà effettuare dal Melafonino attraverso l’app dedicata, potendo scegliere anche di caricare singole canzoni, album, artisti o playlist. Nessuna opzione di trasferimento al di fuori di quella wireless: la porta Lightning di cui i prototipi dispongono non sarà tramandata nelle unità in commercio. Presente infine il supporto allo streaming via Bluetooth su fonti audio esterne.

Veniamo alla gestione delle app; ancora una volta Gurman ha già trattato nei particolari lo specifico software per iPhone che si occuperà di ciò. Al suo interno si potranno gestire le impostazioni del Watch, nonché riordinare la schermata principale con le varie Glance, operazione fattibile anche sul medesimo device richiamandola con una prolungata pressione del dito. L’installazione di nuove app sarà praticamente automatica e contestuale a quella sull’iPhone: il lavoro sarà tutto a cura dello sviluppatore che dovrà dotare il suo prodotto di un componente dedicato realizzato attraverso l’SDK WatchKit. Discorso in parte diverso invece per la disinstallazione, dal momento che avverrà in maniera completa solo qualora coinvolga l’app principale su iPhone, mentre se si sceglie solo di rimuovere la parte per Watch il resto non verrà intaccato. Tra le caratteristiche conosciute vi è la dipendenza dell’orologio smart dall’iPhone come fonte primaria di dati, in assenza di quest’ultimo le funzionalità saranno limitate. Ad ogni modo, gli ingegneri software di Cupertino hanno provvisto il sistema operativo del Watch di una cache tramite cui continuare ad eseguire le app installate per un breve periodo di distacco.

La parte finale dell’articolo si concentra sull’esperienza d’uso effettiva. Ne esce un quadro complessivamente positivo. La tecnologia Force Touch di cui è dotato il display, che rileva l’esatta pressione esercitata dal dito e vi associa una specifica funzionalità, si comporta molto bene. Stesso discorso per la Corona Digitale utilizzata per la navigazione all’interno del sistema. Non sarà preinstallata nessuna tastiera virtuale, lasciando spazio in caso di input a un limitato numero di opzioni preprogrammate e alla dettatura vocale. Essa avrà però uno scopo limitato almeno nella fase iniziale, dato che Watch OS non prevede funzionalità di risposta per i messaggi ricevuti, con la necessità di rivolgersi all’iPhone per farlo. La velocità nell’uso grazie al System-on-Chip S1 è soddisfacente, ma possono incorrere rallentamenti qualora si installassero tante app. Si parla davvero di tante, però, dal momento che le fonti di Gurman ne hanno impiegate 200 per mettere l’Apple Watch in difficoltà. Qualora una di esse si rivelasse instabile, inoltre, basterà effettuare una chiusura forzata agendo col pulsante posto sotto la Corona Digitale, prima con una pressione prolungata di qualche secondo per richiamare la schermata di spegnimento e poi premendolo di nuovo in modo rapido.

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Lo schermo è considerato da coloro che l’hanno provato il migliore tra tutti gli smartwatch, con una qualità simile alla carta digitale e una notevole resa del nero. La cassa base da 38 mm è definita piccola, anche se qui si tratta più di impressioni soggettive dal momento che ognuno ha le proprie preferenze dimensionali sugli orologi. Lo stesso vale per il cinturino Sport, che sembra richiedere un periodo di adattamento dovuto al meccanismo di chiusura, denominato da Apple “pin-and-tuck”.

Di fatto ormai sappiamo forse il 90% dell’Apple Watch, il che se da un lato ci porta all’evento del 9 marzo maggiormente preparati dall’altro riduce le maggiori possibilità di sorpresa al solo ambito commerciale, su cui non mancano le ipotesi. È comprensibile dunque che qualche estimatore dei prodotti Apple, a cui piace anche tutta la parte di attesa che porta all’evento, possa sentirsi qui in modo non troppo diverso da uno spettatore di un noto talent show di cucina che di recente si è visto rivelare in anteprima il vincitore da un altrettanto noto telegiornale satirico. Ad ogni modo seguiremo con grande attenzione con la diretta SaggioMela e i seguenti articoli dedicati tutto ciò che Cook mostrerà lunedì sul palco dello Yerba Buena di San Francisco. Rimanete sintonizzati.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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