Google inizia a controllare le app sul Play Store

Apple è stata più volte denigrata per il suo estremo rigore nel controllo dei contenuti su App Store, sia dai competitor che dagli utenti. In alcune occasioni anche noi ci siamo trovati ad esprimere un certo disappunto per l’esclusione di certe app e, più di recente, alcune estensioni per iOS 8, eppure siamo consapevoli che la qualità generale dell’App Store è dovuta in larga parte a tale approccio. Questo non vuol dire che sia una piattaforma immune da difetti, perché le classifiche possono essere drogate e la ricerca fa un po’ pena, però lo standard medio delle app è certamente più elevato rispetto la controparte Android. Con la velocissima espansione del sistema operativo mobile di Google abbiamo assistito ad una vera e propria esplosione di app, le quali però non hanno subito nessun tipo di controllo. Questa anarchia avrà anche dato i suoi frutti in termini di apertura, ma non è stata controbilanciata dalla qualità dell’offerta. Facendo ricerche nel Play Store non è insolito trovare app clonate con nomi ingannevoli ed è possibile finanche proporre malware a pagamento, tutte cose che si eviterebbero con una verifica a monte. Engadget riporta la notizia, pubblicata su Android Developers Blog, che Google ha finalmente iniziato a rendersene conto.

playstore

Già da alcuni mesi, infatti, hanno iniziato a verificare le app pubblicate su Google Play, sia con strumenti automatici che con la verifica umana, il tutto con la finalità di proteggere gli utenti e migliorare l’offerta di app. In pratica ciò che Apple ha sempre fatto. In più verrà applicata ad ogni app la classificazione del contenuto, seguendo gli standard dell’industria del software di diversi paesi, come ESRB, PEGIUSK ed altri. Nelle nazioni che non supportano queste classifiche in relazione al trattamento di temi come sesso, violenza, droga e gioco d’azzardo, verrà invece proposta una classificazione in base all’età, realizzata tramite un questionario che ogni sviluppatore dovrà compilare, pena l’esclusione dal Play Store. Si tratta di un deciso cambio di rotta per Google che fino a poco tempo fa offriva la possibilità di pubblicare qualsiasi app senza controllo. Tuttavia bisogna considerare che il Play Store è diventato un business da oltre 7 miliardi di dollari ed è normale che a Mountain View si prodighino per proteggerlo e, magari, renderlo migliore. Dopotutto bastava prendere esempio da Apple, una volta di più.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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