Una delle caratteristiche più controverse del nuovo MacBook è la presenza di una sola porta di connessione, per di più con uno standard nuovo denominato USB-C. Per fortuna sono stati presentati anche una serie di adattatori che consentono di ottenere uscita video digitale e analogica, nonché la più classica USB 3, ma oltre ad essere piuttosto cari (quello con HDMI, USB-C e USB 3 costa 89€), sono sempre degli oggetti in più da doversi portare dietro anche per un uso semplice come il collegamento di un disco o di una pendrive. In tutti i casi bisogna tenere in conto che questa nuovissima tecnologia dovrebbe essere il futuro standard nelle connessioni, andando a superare molti limiti della USB 3.0 grazie ad una porta più piccola, più veloce, con possibilità di alimentare il computer e di essere collegata in entrambi i versi. C’è dunque da aspettarsi che nei prossimi mesi si diffonda a macchia d’olio, andando prima ad affiancare la tradizione USB e, in futuro, a sostituirla completamente. È difficile prevedere i tempi naturali di questa transizione ed Apple, come sempre, si è presa il rischio di fare da apri pista anticipando l’intero mercato. Di solito quando ha preso decisioni forti, come l’abbandono delle seriali/parallele in favore dell’USB oppure la dismissione del lettore ottico, il tempo le ha dato ragione, vedremo se sarà così anche questa volta. Per il momento USB-C è poco più di una promessa ma, a differenza della porta Thunderbolt, è una connessione consumer di tipo mainstream, quindi è prevedibile una diffusione massiccia e relativamente rapida.
Il primo prodotto compatibile è stato appena presentato da LaCie ed è un hard disk esterno della serie Porsche Design con connessione USB-C. Non è ancora stata ufficializzata la data di disponibilità ed i prezzi, ma sappiamo che sarà disponibile a breve e con tagli da 500GB, 1TB e 2TB. La scocca è in alluminio, spessa 3mm, e raggiunge velocità fino a 100MB/s (piuttosto elevate per un disco meccanico). Il prezzo sarà un fattore determinante, perché la USB 3.0 si è diffusa rapidamente grazie ad una sostanziale parità di costo rispetto alla precedente USB 2.0, mentre Firewire e Thunderbolt, essendo più professionali, sono rimaste sempre più costose e riservate ad un mercato di nicchia.