Una interessante intervista a Tim Cook, fra Apple Watch e l’eredità di Jobs

In una interessante intervista a FastCo, Tim Cook ha dedicato molto tempo a parlare di Apple Watch e dell’eredità di Jobs in Apple. L’argomento principe del colloquio con il giornalista è stato, ovviamente, Apple Watch il cui lancio è ormai imminente e le domande piccate non sono ovviamente mancate: l’intervistatore, infatti, ha subito chiesto al CEO di Apple se in una scala di aspettative compresa fra iPod (il cui lancio è avvenuto nel 2001 e per il quale l’attesa di successo era bassa) e iPhone (il cui lancio nel 2007 ha rivoluzionato il mercato smartphone, tanto da rendere le aspettative di vendita ai massimi livelli per un prodotto dell’azienda) a che livello si può attestare Apple Watch. Cook non si è fatto cogliere di sorpresa ed ha risposto sostenendo che, di fatto, in nessuno dei due casi i consumatori sapevano di volere un iPhone o un iPod, ma che il “bisogno” è sorto in loro dopo il lancio, dopo che hanno potuto provare di persona i nuovi apparati. È da notare che questa è l’espressione di uno dei precetti che ha sempre mosso la Apple di Jobs: il fondatore della società, infatti, ha sempre sostenuto che “la gente non sa quello che vuole finché non glielo mostri”, distaccandosi di molto dalla classica gestione aziendale basata sulle ricerche di mercato.

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Cook ha continuato sostenendo che, inoltre, Apple non è mai stata la prima ad entrare nei settori merceologici in cui opera, ma che è sempre stata la prima a presentarne le versioni moderne che, poi, hanno influenzato anche il resto dell’industria. Il giornalista non ha esitato, però, a chiedere se Apple sia preoccupata circa il sentire comune sulla scarsa utilità di Apple Watch: il CEO ha risposto che iPad è stato, sinora, il prodotto più stroncato al lancio sia dalla stampa che dai consumatori, salvo diventare il tablet più diffuso al mondo (e che, peraltro, genera la maggior parte del traffico internet mobile nel suo settore).

Alla fine della lunga intervista, il giornalista ha notato che sulla porta dell’ufficio di Steve Jobs c’è ancora la sua targa: Cook ha dichiarato di non aver intenzione di modificare la disposizione dell’ufficio del defunto CEO: “lì c’è ancora la sua sedia, la sua scrivania e il suo computer. Non è stato spostato nulla”. La perdita di Jobs è stata grave non solo per Apple, ma anche per lo stesso Cook che ha dichiarato di aver avuto problemi ad entrare nella stanza del suo amico per diversi mesi e di esserci riuscito solo per accompagnare Lauren Paul Jobs e la figlia che, tra l’altro, si è commossa nel ritrovare i disegni che regalava al padre quando era solo una bambina. Infine, il CEO ha precisato che l’eredità spirituale di Jobs non sono si avverte nei prodotti che Apple ha presentato e presenterà in futuro, ma anche nella Apple University (la struttura che ha voluto creare per i dirigenti Apple del futuro) e in ogni parte del nuovo Campus in Cupertino, al quale ha dedicato molto tempo per la sua progettazione.

Elio Franco

Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.

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