All’interno del System-on-Chip S1 di Apple Watch

Com’era più che prevedibile, di Apple Watch ne continuiamo a parlare pressoché tutti i giorni e in tutte le salse; del resto trattandosi del debutto da parte dell’azienda guidata da Tim Cook in un’area merceologica per lei nuova si può comprendere che ancora almeno per un po’ rubi la scena pure ad altri prodotti della stessa Apple. Visto l’hardware da fuori si è passato al software; visto questo il focus è passato all’hardware interno al dispositivo. Cosa mancherebbe? Guardare all’interno del System-on-Chip S1, sviluppato appositamente. È ciò che ha fatto ABI Research, confermando alcuni dettagli finora ufficiosamente noti.

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Naturalmente un disassemblaggio così particolare e soprattutto irreversibile non è alla portata di tutti, e di certo non consiglieremo a nessun privato di farlo; è sufficiente un’unità sacrificata per il bene della scienza. In poco più di due centimetri c’è dentro un piccolo computer vero e proprio, che trova il suo cuore nel processore APL 0778; con la serie Ax condivide ovviamente il set di istruzioni base ARM, ma da lì in poi i percorsi specifici di ottimizzazione si dividono. In merito non c’è molto per approfondire, così come rimane ancora ignoto il numero dei core (assumendo siano al massimo due) e la frequenza operativa. Senza segreti invece il quantitativo di RAM, prodotta da Elpida, che ammonta a 512 Megabyte (corrispondenti ai 4 Gigabit indicati nell’immagine), così come gli 8 GB di archiviazione flash a cura di Toshiba o Sandisk. La connettività è coperta invece da un chip Broadcom in grado di gestire Wi-Fi, Bluetooth e NFC; per quest’ultimo si aggiungono inoltre un controller e un amplificatore per il segnale. Interessare notare come, almeno dal punto di vista tecnico, sarebbe presente anche il supporto alla radio FM, ma come già avviene negli iDevices dotati di chip simili difficilmente avverrà mai l’abilitazione della capacità dormiente. Accelerometro e giroscopio sono a cura di STMicroelectronics, mentre il controller per l’elaborazione degli input a tocco viene prodotto da Analog Devices, abbreviata ADI. Completano il tutto infine l’unità per la gestione energetica e il chip per la ricarica senza fili.

Un piccolo mondo, che noi non vediamo ma quando ne abbiamo la possibilità come in questi casi lascia impressionati per la complessità del lavoro svolto in fase di design e la diversità di fornitori coinvolti per la produzione di singoli pezzi quasi invisibili ad occhio nudo. Il discorso è qui nello specifico per Apple Watch ma si estende a qualsiasi smartwatch e addirittura alle cosiddette smartband. Col costante miglioramento dei processi produttivi di pari passo con quelli tecnologici, da qui a 5 anni ci aspettano ulteriori sorprese per quel che riguarda la miniaturizzazione dei SoC, a beneficio delle future generazioni di Watch. Siamo solo agli inizi.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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