Composizione fotografica “senza regole”

Nelle scorse settimane abbiamo pubblicato due articoli riguardo la composizione, terminando con una non-regola cioè “divertirsi”, sperimentare e tenere in considerazione che una foto piacevole, a volte, vìola le “regole scritte”. In questo articolo voglio analizzare alcune foto che rompono le regole ma sono comunque piacevoli. In alcuni casi si creano delle sotto-regole, altre volte è praticamente impossibile codificare lo scatto in modo univoco. Ho volutamente scritto dei titoli equivoci, contraddittori con le regole classiche, per poi spiegare quando e perché può funzionare.

Mettete il soggetto al centro

Un soggetto al centro è il protagonista indiscusso della foto, ma spesso questo tipo di composizione viene considerata sbagliata dagli addetti ai lavori. Perché? Quando posizioniamo il soggetto al centro dobbiamo essere certi che non ci siano elementi di distrazione, questa composizione è tanto più forte quanto riusciamo ad isolare il contenuto principale e guidare lo sguardo verso di esso. Per questo motivo, se sfruttiamo buone linee guida ed eliminiamo le distrazioni, otteniamo una composizione che funziona ed enfatizza il soggetto centrale.

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Foto di Francesco Gola

Nonostante abbiamo infranto una regola, abbiamo comunque utilizzato le linee guida e lo spazio negativo per portare l’occhio al soggetto, evitando di avere troppi elementi di disturbo nella foto.

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In questo caso le linee guida sono molto forti, mentre la lunga esposizione è stata utilizzata per eliminare elementi di disturbo (le persone) e mostrare il movimento delle nuvole (che si “ammorbidiscono” e spostano l’attenzione sul soggetto).

Non mettete l’orizzonte nel terzo

A volte anche la più classica delle regole (quella dei terzi) può essere una forzatura. In fotografia bisogna fare delle scelte: comporre con precisione ferrea o includere/escludere alcuni elementi che ci sembrano interessanti/sgradevoli? Ovviamente non esiste una risposta univoca, è il fotografo che deve fare una scelta coerente con il suo pensiero ed alla situazione che si trova davanti.

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In questo caso ho dato più importanza al cielo che alla terra, ma di poco. Essendo uno scatto di molti anni fa probabilmente oggi avrei composto diversamente (magari con l’orizzonte esattamente al centro). Il cielo e i riflessi tra gli scogli hanno preso il sopravvento sulla regola dei terzi, mentre le linee che convergono verso il centro guidano lo sguardo e creano profondità.

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Foto di Francesco Gola

In questo scatto il fotografo ha fatto un ragionamento diverso, sacrificando parte “del terzo destinato al cielo” per inserire una sottile cornice in primo piano, concentrando buona parte del frame sulla scogliera. I soggetti principali sono il mare e la scogliera, il cielo e il primo piano creano il contesto.

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In questo recente scatto islandese sono presenti entrambe le due non-regole appena enunciate: il terzo non cade sull’orizzonte ma a metà montagna, che trovandosi al centro è un punto d’interesse, mentre l’aurora è il soggetto che ha più spazio.

Utilizzate il crop in post-produzione

Uno dei consigli che avevo dato qui su SaggiaMente era scegliere la lunghezza focale con attenzione, consiglio che rimane sempre valido. A volte, però, è il formato che non ci piace. Magari un 16:9 potrebbe funzionare meglio a parità di focale. Alcuni fotografi non si muovono dai classici 3:2, altri utilizzano alcuni rapporti prestabiliti (16:9, 5:7, 4:5, ecc) e altri ancora utilizzano il crop a proprio piacimento senza vincoli.

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In questo scatto ho utilizzato un taglio panoramico perché, secondo il mio parere, enfatizzava la scena ripresa e meglio concentrava l’attenzione sulla corona che si è creata sopra al promontorio. Con un crop classico avrei aggiunto porzioni sopra e sotto che non reputavo utili ai fini della foto.

Scattate anche in verticale

Ok, non c’è nessuna regola che dice di scattare solo in orizzontale (anche se in inglese si chiama landscape), però io stesso preferisco – e di gran lunga – scattare un panorama con una inquadratura più simile a quella che l’occhio percepisce. Ciò non toglie che, a volte, uno scatto verticale può risultare più interessante, tutto dipende dalla scena che abbiamo davanti e che vogliamo fotografare. Quindi non dimentichiamo di ruotare la fotocamera se non riusciamo a trovare una composizione appagante.

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Scattando foto notturne mi accorgo di usare più spesso la fotocamera ruotata, questo è probabilmente dovuto alla posizione della Via Lattea. Nel caso dell’esempio qui sopra ho provato alcuni scatti in orizzontale, ma poi mi sono reso conto che i lati non aggiungevano nulla allo scatto, anzi, erano una distrazione rispetto il soggetto principale.

Lo scopo di questo articolo non è quello di contraddire i precedenti, ma semplicemente di offrire un punto di vista ampliato sulla composizione fotografica. Non si tratta di una scienza esatta e le regole non sono delle gabbie, è importante conoscerle e tenerle a mente, ma non devono rappresentare un limite per il nostro occhio, stile o gusto.

Alessio Andreani

Special Editor - Sono nato a Loreto, nelle Marche. La fotografia occupa gran parte del mio tempo, sia per lavoro che per passione, due aspetti che a volte coincidono. Vivo a Milano. Pagina Facebook

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