Google permette ora l’esecuzione delle app Android in Chrome

La strategia di Google è spinta sempre più verso la convergenza fra Chrome, ChromeOS e Android, al fine di rendere più uniforme l’esperienza utente e creare un indotto tale da far rimanere al suo interno i propri utenti. Oggi è stato annunciato un altro passo in tal senso che, qualora venga sviluppato nel migliore dei modi (come da tradizione di Big G) potrebbe sferrare un bel colpo agli ecosistemi concorrenti (quello di Apple in primis): poche ore fa Google ha rilasciato la beta di ARC (App Runtime for Chrome) Welder, una estensione per il browser Chrome che permette di utilizzare i programmi sviluppati per Android.

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Tutto quello che bisogna fare per provare ARC Welder è installarlo come estensione di Chrome a partire da questa pagina, avviarlo e selezionare il file .apk dell’app che vogliamo usare, scegliendo se eseguirla in modalità portrait, landscape o tablet. Per fare una prova al volo, ho installato Candy Crush Soda e il gioco funziona perfettamente.

ARC Welder, inoltre, permette l’esecuzione dei Google Services in emulazione, ma può avviare solo un’app per volta e non è compatibile con tutte le app Android: come riportato da The Verge, app come Facebook Messenger e quelle che richiedono una fotocamera danno parecchi problemi. ARC Welder è basato su Android 4.4 KitKat e, quindi, è compatibile con la stragrande maggioranza delle app presenti sul Play Store ed è possibile installarlo su qualsiasi sistema operativo.

Dunque, dopo lo sforzo di Microsoft per permettere agli sviluppatori di poter creare app universali che possano funzionare su Windows 10, Windows Phone 10 e Xbox One, anche Google si muove nella direzione della convergenza. Al momento, l’unica grande azienda che non ha intrapreso questa strada è Apple: i suoi dirigenti, più e più volte, hanno sostenuto che l’esperienza utente su dispositivi mobili e Mac debba essere necessariamente diversa e che la convergenza debba passare da altre vie (come le UI similari o la condivisione di informazioni tramite servizi quali iCloud) piuttosto che dal porting o dall’emulazione delle app iOS su OS X. Sin dal lancio di iPhone OS 2.0, molti hanno teorizzato l’emulazione delle app per iOS sui Mac, magari passando per una rinnovata Dashboard, ma a Cupertino sono sempre rimasti ancorati alle proprie convinzioni. Se le mosse degli avversari sortiranno qualche effetto il mercato, la possibilità di usare le nostre app preferite per iOS sul nostro Mac potrebbe non essere così remota.

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Elio Franco

Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.

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