Nuovi dettagli sulle prossime mosse per Apple Watch e TV

Inizia una nuova settimana, che accorcia sempre più le distanze dalla WWDC 2015, e lo fa con una nuova ondata di indiscrezioni. La provenienza? Neanche a dirlo, Mark Gurman di 9to5Mac. Il giovane reporter ha ottenuto dalle sue fonti soffiate importanti riguardo il futuro, software soprattutto, di Apple Watch e Apple TV. La carne al fuoco non sembra affatto mancare, pertanto meglio entrare nei dettagli senza ulteriori preamboli.

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Si parte dal Watch. A breve è infatti previsto il primo importante aggiornamento per Watch OS, la speciale versione ottimizzata di iOS presente nel dispositivo da polso di Cupertino. Una delle principali migliorie sarà Find my Watch, versione dedicata della funzionalità già vista sugli altri iDevices nonché su Mac. Le possibili azioni risulteranno le medesime: localizzare un Watch perso o rubato e dunque bloccarlo da remoto o cancellare i dati al suo interno. Non essendo però indipendente dall’iPhone cui è abbinato, Apple ha dovuto adattare la modalità operativa. A tal proposito hanno legato Find my Watch a un’altra delle novità in arrivo, Smart Leashing: l’orologio sfrutta il suo chip Wi-Fi per trovare la propria posizione e confrontarla con quella del Melafonino e se la distanza di quest’ultimo aumenta verranno visualizzate delle notifiche sul piccolo display. Così facendo si ridurranno i rischi di smarrimento dell’iPhone. Non è descritto nel dettaglio in realtà in che modo invece Smart Leashing coadiuvi in caso di perdita del Watch, ma presumiamo avvenga l’esatto contrario di quanto descritto poco fa, ovvero le notifiche arriveranno sullo schermo del telefono. Quella imminente potrebbe essere però solo una implementazione primordiale, lasciando alle prossime generazioni del Watch e ai loro componenti più avanzati il compito di migliorarla.

Anche per l’ambito salute si prevedono nuove implementazioni. Apple avrebbe stilato per esse una lista di priorità. Nel breve termine ricadrebbe un maggiore utilizzo del sensore per il battito cardiaco al fine di rilevare e notificare eventuali aritmie. Poco più in là arriverebbero monitoraggio della pressione e analisi del sonno, rimandando al futuro la misurazione del glucosio nel sangue. Non è comunque detto arrivino, dal momento che già per la prima generazione era previsto un numero più corposo di sensori di quanti ne siano effettivamente presenti, salvo essersi rivelati durante lo sviluppo poco affidabili. Ci sono inoltre anche questioni legali di cui tenere in ballo, che starebbero proprio ponendo un freno al rilevamento delle aritmie. È possibile dunque che Watch OS 1.1 o 2.0 tralasci almeno in via temporanea tutto quanto descritto in queste righe.

Le probabilità invece si alzano per quel che riguarda il software di terze parti. Apple sarebbe sulla buona strada per passare da semplici estensioni di quanto già installato sull’iPhone ad app più autonome e soprattutto native. Oltre a ciò, le aree correnti di intervento sarebbero espanse alle cosiddette Complications, termine un po’ discutibile (e tradotto in modo speculare nella nostra lingua come Complicazioni) per definire i mini-widget che si possono aggiungere ai quadranti. Attualmente è tutto limitato a quanto già integrato in Watch OS, come datario, sveglia, meteo, attività fisica quotidiana, azioni in borsa e poco altro ancora. Ma se le fonti di Gurman si riveleranno sul pezzo la situazione non durerà ancora a lungo, dando il via libera anche qui a tutti gli sviluppatori esterni.

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L’Apple Watch avrà infine un altro ruolo importante, che ci introduce alla seconda parte delle indiscrezioni, l’Apple TV. All’app Remote e al telecomando con trackpad si aggiungerà proprio l’orologio come mezzo di input, peculiarità su cui l’azienda intenderebbe spingere molto. Ma non è questo il punto che probabilmente solleticherà le aspettative di coloro che attendono la nuova generazione del set-top-box, prevista proprio per giugno. Faranno infatti da padrone una forte integrazione con Siri e le app di terze parti, con un SDK in approntamento per gli sviluppatori, denominato TVKit. Già descritta in precedenza invece l’integrazione con Apple Music (assumendo, come da recenti trend, che il nome finale sia questo). Una caratteristica rimandata risulterebbe invece la piattaforma televisiva slegata dai provider tradizionali. Almeno per ora i prototipi interni continuano ad avere in modo preponderante applicazioni legate ad abbonamenti via cavo o via satellite. Difficile comunque che tale feature ci riguarderà a stretto giro di posta: le attenzioni in tal senso sembrano essere sul mercato USA.

Dal virtuale al fisico, dell’aspetto non si sa ancora molto. Come da prassi Apple tende a nascondere a viste non autorizzate le nuove generazioni dei prodotti, riutilizzando gli involucri di quelli esistenti o creandone di posticci; la Apple TV di quarta generazione rientra nel secondo caso, con un involucro descritto come il doppio della terza in dimensioni. Non c’è però da aver timore, dato che il risultato finale sarebbe più piccolo dell’attuale scatolotto. Per concludere, una breve carrellata dei nomi in codice interni adottati: “J34” per il dispositivo, “MonarchTide” per la nuova versione specifica di iOS, “MuirTrail” per l’aggiornamento di XCode che conterrebbe TVKit.

Naturalmente dobbiamo sempre tenere conto che tutto quanto sopra trattato è frutto di rumor, per quanto provengano da una fonte dimostratasi nel corso del tempo davvero molto affidabile come Gurman. Detto ciò, queste anticipazioni non fanno altro che aumentare la curiosità per il keynote inaugurale della WWDC l’8 giugno, con Tim Cook sul palco del tradizionale Moscone West. C’è da stare certi inoltre che 9to5Mac non ha ancora finito le sue cartucce pre-evento, pertanto chi desidererà seguire il tutto in una maniera quasi spoiler free come le serie televisive dovrà resistere al cliccare su post come questo. Ancora tre settimane di attesa e tutto sarà definito.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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