Google è a lavoro su Android per l’internet of things, nome in codice Brillo

Che l’obiettivo di Google fosse quello di inserire Android in qualsiasi dispositivo era fuor di dubbio, dopo il lancio alla scora I/O di versioni opportunamente modificate per televisori, auto e dispositivi indossabili, chiamate, per l’appunto, Android Tv, Android Auto e Android Wear. Dunque, non stupisce l’indiscrezione riportata da Ars Technica circa lo sviluppo di un fork di Android (nome in codice: Brillo) pensato specificatamente per l’internet delle cose. Per chi ancora non lo sapesse, con l’espressione “Internet of things” si allude alla possibilità di connettere gli oggetti di uso comune alla Rete: ad esempio, la sveglia può suonare prima qualora rilevi che sulla strada per il lavoro si sia creato del traffico superiore alla norma, oppure il frigorifero può avvertirci della mancanza del latte e aggiornare la lista della spesa sul nostro smartphone o, per di più ordinarlo direttamente online. Gli usi possono essere i più disparati e si tratta, sostanzialmente, di una evoluzione dell’attuale scienza domotica che, tutto sommato, stenta ancora a decollare.

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Le fonti del sito americano ritengono che Brillo sia in grado di funzionare tanto con i dispositivi dell’IoT, realizzati con processori a basso consumo e RAM non superiore ai 64 MB, quanto le serrature intelligenti o le tapparelle delle nostre finestre. Inoltre, chi volesse avventurarsi nella produzione di qualche dispositivo da finanziare tramite crowdfunding, non troverebbe ostacolo alcuno nella realizzazione del software, già predisposto da Big G.

Mentre Apple preferisce rendere disponibili le proprie API per HomeKit ai produttori che, quindi, possono addottorare qualsiasi tipo di sistema operativo per i propri accessori, Google mira a fornire l’anima degli stessi, con un approccio, dunque, diametralmente diverso da quello della concorrente. L’acquisizione di Nest, dunque, avrebbe ben più senso in un’ottica di aggressione del mercato dell’internet delle cose: Big G ha puntato, come sempre, a far sue le menti dietro il progetto del termostato per conquistare gli operatori del settore. Un nuovo campo di battaglia, dunque, si staglia all’orizzonte per Cupertino e Mountain View e, questa volta, coincide proprio con la nostra casa.

Elio Franco

Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.

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