Recensione: Sony MDR-10RBT, comode cuffie Bluetooth Over-Ear

Ho provato moltissime cuffie negli ultimi anni, ma poche di queste avevano il collegamento Bluetooth. Mi sono piaciute le Zik di Parrot (recensione), ma hanno un costo elevatissimo e non le ho trovate particolarmente confortevoli per via del peso e delle dimensioni. Avevo sentito parlare molto bene delle Jabra Revo Wireless e le ho provate per qualche giorno, ma alla fine non mi hanno convinto completamente in quanto a pulizia del suono e comodità, così le ho restituite senza neanche recensirle. Cercavo un paio di cuffie Bluetooth con un sound decente, un design gradevole, comodi padiglioni over-ear, un peso contenuto ed un prezzo inferiore a 200€. Può sembrare semplice, ma non lo è affatto, infatti è solo dopo numerose ricerche che sono approdato sulle Sony MDR-10RBT. Non amo molto le sigle, preferisco dei nomi più semplici come quelli usati da Beats e Bose, ma sembravano rispondere a tutte le mie necessità primarie e quindi ho deciso di acquistarle.

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Devo anticipare subito che tra i miei obiettivi non era incluso quello della mobilità, altrimenti non mi sarei indirizzato su questo modello. Infatti le MDR-10RBT non si ripiegano, hanno una custodia da trasporto che è un semplice sacchetto morbido e sono un po’ vistose per essere indossate quando siamo fuori casa. Tra qualche giorno proverò un modello più adatto a questo scopo, ma in questo caso ho scelto esclusivamente in base alle mie personali necessità: mi servivano delle cuffie Bluetooth da casa per il computer, lo smartphone ed il TV, mentre preferisco gli auricolari in mobilità.

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Iniziamo a parlare di design, l’argomento che più di tutti viene influenzato dal giudizio personale. Le MDR-10RBT (che strazio questo nome) non hanno un look che fa gridare al miracolo, ma sono tutto sommato sobrie e ben rifinite. A dispetto di quello che potrebbe sembrare dalle immagini, l’area grigia a cornice del padiglione non è di metallo ma di semplice plastica, così come il resto della struttura. Se si estende l’archetto si nota una buona elasticità e si avverte qualche scricchiolio solo forzando i padiglioni, per cui la qualità costruttiva è comunque più che sufficiente e risultano assolutamente solide. L’area superiore presenta una zona centrale con una imbottitura morbidissima che si poggia delicatamente sopra la testa e non dà fastidio anche dopo diverse ore.

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I padiglioni sono over-ear di tipo chiuso con dimensioni abbastanza contenute. A prima vista mi sono sembrati fin troppo piccoli, ma in realtà l’orecchio si inserisce comodamente all’interno grazie ad un ovale di 4 x 6,5 cm. L’imbottitura a cornice è soffice il giusto, mentre il rivestimento non appare particolarmente pregiato. In definitiva, concludendo quanto già detto sulla struttura, non aspettatevi un prodotto con rifiniture premium, ma d’altronde non lo è neanche il costo.

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Un aspetto decisamente a loro vantaggio, in parte dovuto all’uso esclusivo di materiali plastici, è la leggerezza. Pesano 180 grammi, che non sono pochi in assoluto, ma lo sono per delle cuffie over-ear wireless (quindi dotate di batteria interna). Le ho usate consecutivamente per 3 ore l’altro giorno e la comodità è davvero super. L’unica cosa che si può avvertire dopo un po’ di tempo è un leggero riscaldamento dell’orecchio dovuto all’ambiente chiuso, ma nei limiti del normale. Per l’insonorizzazione, il design e la struttura sovraurale fanno la differenza: anche a volume basso siamo sufficientemente isolati dai rumori esterni, mentre gli altri sentono la nostra musica solo se teniamo il volume al massimo. Ho provato modelli che offrono un isolamento passivo migliore (come le Momentum 2), ma tutto sommato se la cavano bene.

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Per quanto riguarda l’accoppiamento con i dispositivi Bluetooth sono rimasto molto soddisfatto. In primo luogo è presente l’NFC, per cui, avendo uno smartphone compatibile con questa tecnologia, basta avvicinarlo al tag sul padiglione destro e l’abbinamento avverrà in automatico. Inoltre le ho associate al Mac, all’iPhone 6, al Galaxy S6 Edge ed al TV e tutti i collegamenti sono rimasti in memoria: all’accensione la cuffia tenta il collegamento all’ultimo dispositivo usato, se non lo trova passa al secondo e così via. Buona anche la portata del Bluetooth, che in campo aperto supera i classici 10 mt e al chiuso non mi ha creato problemi anche tenendo lo smartphone due stanze più avanti (con tre muri nel passaggio).

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Per accendere le cuffie basta premere per tre secondi il pulsante power posto al di sotto dell’auricolare sinistro: un LED azzurro notificherà l’attivazione. Tenendolo premuto più a lungo si passa alla modalità di paring e il LED lampeggerà di rosso e azzurro. Sullo stesso padiglione troviamo la micro USB per la ricarica della batteria interna e la porta da 3,5mm per usarle con il filo. Alla base dell’auricolare destro, invece, troviamo un tasto che può essere premuto per avviare/interrompere la riproduzione e per rispondere ad una chiamata, oppure spostato a sinistra e destra per muoversi tra i brani. Non è il massimo della precisione, ma funziona abbastanza bene. Di fianco a questo si trova il bilanciere del volume, in cui il pulsante per alzarlo è identificato da un puntino in rilievo, così da identificarlo anche senza guardare. Da notare che, come nelle altre cuffie Bluetooth, i tasti volume non modificano quello della sorgente (qualunque essa sia), per cui ci sono due volumi da controllare.

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Anche se a prima vista potrebbe non notarsi, sul padiglione sinistro c’è un piccolo foro che nasconde un microfono. Grazie a questo potremo utilizzare le cuffie anche per le telefonate via Bluetooth con risultati abbastanza soddisfacenti: al chiuso il nostro interlocutore ci sentirà perfettamente anche senza alzare la voce, mentre all’aperto è necessario un tono più sostenuto. Ogni auricolare possiede un driver al neodimio di 40mm, mentre l’impedenza è di 40 Ohm e la sensibilità di 100dB. La musica via Bluetooth viene normalmente compressa, ma le MDR-10RBT supportano l’audio ad alta definizione (Apt-X) che promette una qualità CD anche tramite wireless (ovviamente ha senso solo con file di alta qualità). Da quel che ho potuto capire iPhone 6 non ha il chip Apt-X, mentre pare sia presente sul Galaxy S6 Edge (recensione), tuttavia devo ammettere di non aver riscontrato particolare differenza nella riproduzione del medesimo file da questi due dispositivi (probabilmente le mie orecchie non sono così sopraffine).

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In tutti i casi scegliendo delle cuffie Bluetooth ero ben consapevole di non poter aspirare alla stessa fedeltà di quelle con il filo. Giusto per riferimento le ho comparate un po’ con le Audio-Technica ATH-M50X (di cui arriverà a breve la recensione) ed ovviamente non raggiungono quelle prestazioni – né per chiarezza, né per linearità – tuttavia si fanno ascoltare piacevolmente. La firma sonora è equilibrata con una certa enfasi sui bassi, che in alcuni brani possono risultare persino roboanti se si ascolta a volume troppo sostenuto. Medi e alti sono leggermente freddi con una definizione sufficientemente chiara, magari non proprio cristallina, ma fino ad ora non ho trovato delle cuffie Bluetooth in questa fascia di prezzo che suonassero meglio. La pressione sonora non è elevatissima, comunque il volume impostato al massimo è già più che buono, oltre sarebbe difficile da ascoltare. La scena è abbastanza aperta e si riescono ad apprezzare più o meno tutte le tracce musicali, che si combinano in un mix sostanzialmente riuscito. Probabilmente non sono il modello più adatto per la musica classica o per la propria collezione di FLAC, però si comportano benone con molti generi, tra cui rock, blues, r&b, fusion, ecc.. In particolare ho apprezzato la resa vocale, limpida e concreta, sia nel canto che per il parlato.

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Un lato estremamente positivo delle MDR-10RBT è l’autonomia. La batteria integrata ha una durata dichiarata di 17h, ma anche le 16h che ho misurato personalmente sono decisamente sopra la media delle cuffie Bluetooth in circolazione. Quando la batteria sta per terminare il LED di stato si illumina di rosso, ma se le stiamo indossando potremmo non accorgercene perché non viene emesso nessun segnale sonoro. In tutti i casi hanno il vantaggio di poter essere usate anche con il filo quando la batteria si scarica (quello in dotazione è un po’ corto: 120cm). Tramite cavo la resa sonora è meno convincente se le utilizzate con lo smartphone, ma se le collegate ad un amplificatore o un DAC, come il DragonFly, acquistano più smalto.

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Conclusione

Differentemente dalla mia abitudine, questa volta voglio iniziare le conclusioni dal prezzo, che attualmente è di 170€ su Amazon. Questo elemento è da tenere in forte considerazione nell’analizzare le Sony MDR-10RBT, che non sono sicuramente delle cuffie perfette ma sono senza dubbio tra le migliori fra quelle Bluetooth in questa fascia di prezzo (e pochissime sono Over-Ear). Tra gli aspetti positivi ci sono l’eccezionale comfort, la lunghissima autonomia, i comodi controlli ed un buon sound. Sul fronte negativo, invece, vanno menzionate la ridotta portabilità e una qualità costruttiva che potrebbe essere migliore. In definitiva meritano un voto di 4 stelle, ma si posizionano in cima alla mia personale classifica di cuffie Bluetooth sotto i 200€. Potendo spendere un po’ di più, ci sono anche le MDR-1RBT che, a quanto pare, offrono prestazioni ancora superiori sotto tutti i punti di vista.

PRO
Leggere ed estremamente confortevoli
Padiglioni Over-Ear (non affaticano e offrono un valido isolamento acustico)
Controlli completi e facili da usare anche senza guardare
Buon sound (con bassi pronunciati)
 Supporto per l’audio wireless in alta definizione
Semplice abbinamento Bluetooth anche con molti dispositivi
 Buona portata del Bluetooth
Lunga autonomia
Funzionano anche via cavo a batteria scarica

CONTRO
Non sono ripiegabili
La sacca da trasporto è praticamente inutile
 Materiali migliorabili

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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