«Apple Music will be available starting on June 30 in over 100 countries.», queste le parole del comunicato ufficiale di Apple. È facilmente presumibile che l’Italia sia inclusa nella lista, ma ancora non conosciamo i prezzi in Euro del servizio. Tuttavia, dopo 2gg dalla presentazione, alcune specifiche più precise sono emerse e ci consentono di avere un quadro più completo per valutarlo.
La prima cosa da sapere è che su Apple Music non sarà disponibile tutto il catalogo iTunes. Gli accordi pregressi con le case discografiche e gli artisti riguardo la vendita musicale non valgono per lo streaming ed evidentemente alcuni preferiscono sfruttare solo il canale della vendita perché più remunerativo (uno di questi è Taylor Swift, assente anche da Spotify). Secondo 9to5Mac ci saranno 30 milioni di brani nel catalogo di Apple Music alla partenza, praticamente la stessa quantità raggiunta da Spotify. Nel frattempo Apple e le etichette discografiche sono già sotto indagine dell’antitrust negli stati di New York e Connecticut, allo scopo di verificare che le trattative siano state portate a termine senza discriminare o sfavorire gli altri servizi di streaming.
Altra informazione importante arriva da Slashgear, la quale conferma che la qualità dei file audio di Apple Music sarà la stessa di iTunes Match, ovvero AAC da 256Kbps. I servizi a pagamento dei concorrenti, come Spotify Premium, si attestano su 320Kbps, ma in formato MP3. L’AAC è un perfezionamento dell’MP3 ed offre una resa superiore a quest’ultimo a parità di bitrate, per cui la resa sulla carta è analoga. Tuttavia io che uso entrambi i servizi noto una definizione maggiore negli AAC di Apple, in particolare quando li ascolto con un DAC e delle cuffie da studio.
Per quanto riguarda le funzionalità del servizio, c’è uno specchietto sul sito Apple che le chiarisce in modo preciso. Con il semplice Apple ID l’app Musica darà accesso al social Connect, per seguire gli artisti e vedere il loro feed, oltre alla stazione radio lineare Beats 1, la cui programmazione è affidata al famoso dj Zane Lowe. Con l’abbonamento Apple Music si apriranno tutte le stazioni radio, con la possibilità di mandare avanti le tracce, nonché l’ascolto dell’intero catalogo musicale senza limiti. Non manca ovviamente la possibilità di salvare i brani e le playlist in locale per l’ascolto offline.
Come già anticipato, ancora abbiamo solo i prezzi dell’abbonamento in dollari, che sono di $9,99 per singolo utente e $14,99 per un massimo di sei persone facenti parte della propria condivisione in famiglia. Non sono mancate le reazioni dei rappresentanti dei principali servizi concorrenti, con il CEO di Spotify che ha commentato con un secco “Oh ok.” l’arrivo di Apple Music (ma stranamente ha poi cancellato il tweet), Rdio che ha pubblicato una lettera di benvenuto ad Apple ironicamente formale (come a dire: era ora) e il CFO di Pandora che in una intervista alla CNBC ha detto che il suo servizio crescerà più di Apple Music. Solo il futuro ci potrà dire se Apple sarà solo uno dei tanti player in questo mercato oppure se i leader attuali avranno sottostimato il prodotto Cupertino. D’altronde è già successo più di una volta: ricordate come Blackberry e Nokia tentarono di ridicolizzare l’iPhone prima di finire gambe all’aria per colpa sua?