Nuove conferme sul servizio musicale Apple, che non sostituirà subito il vecchio Beats Music

Niente rumor di Gurman, stasera (perlomeno all’orario in cui ho pubblicato questo articolo, ndr). Ciò però non impedisce che altri possano prendere il suo posto. Così a colmare il vuoto ci ha pensato il Wall Street Journal (su abbonamento; fonte free scelta TechCrunch), che riaccende l’attenzione sul servizio musicale che Apple sarebbe in procinto di presentare alla WWDC 2015 esattamente tra una settimana. Svariate conferme ma anche alcuni dettagli in più da considerare.

Apple-beatsmusic

In linea a quanto già descritto da altri rumor, Apple Music, o qualsiasi altro nome finale che andrà ad assumere, vedrà le sue fondamenta nel servizio simile acquisito lo scorso anno all’interno dell’operazione Beats. Rimane la conferma di un piano unico ad abbonamento, $10 al mese, senza opzioni free pubblicitarie; al più saranno offerti brani di assaggio gratuiti, in base agli accordi con le case discografiche. Coloro che preferissero un servizio gratuito potranno continuare a contare su iTunes Radio, che avrà una programmazione più curata e nuovi canali tematici. Oltre alla collaborazione già nota con l’ex-BBC Zane Lowe e altri, di recente Apple starebbe trattando con Drake, Pharrell Williams e David Guetta. Dovrebbe infine chiudere il cerchio Dr. Dre, co-fondatore di Beats, con una sua stazione personale.

Riguardo al rilascio effettivo, se lunedì 8 al Moscone Center assisteremo solo a una demo oppure al lancio vero e proprio non è dato dirlo nemmeno al WSJ. Sul fronte software non molto di nuovo, nel senso che viene reiterata l’integrazione in un prossimo aggiornamento di iOS, molto probabilmente la 8.4 che già presenta una rinnovata app Musica, e l’introduzione di una versione per Android. La novità rispetto ai precedenti report è la coesistenza iniziale con Beats Music: esso non sarà infatti subito chiuso, ma rimarrà in attività per un periodo transitorio. Ciò dovrebbe aiutare tanto l’utenza a prepararsi al cambio quanto la stessa Apple a migliorare con meno pressioni il nuovo servizio con la sicurezza di avere ancora il vecchio operativo come scorta. Di certo però non sarà una situazione destinata a durare a lungo e soprattutto sarebbe inutile effettuarla al di fuori degli USA dove lo streaming musicale Apple sarebbe al debutto, quindi nell’eventualità occorrerà capire per quanto sul mercato casalingo a Cupertino intenderanno procedere in doppio. Alla fine, non escluderei nemmeno che Beats Music arrivi a mangiare almeno il prossimo panettone.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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