Quote rosa alla WWDC: oggi ascolteremo anche Angela Ahrendts?

Le persone che lavorano alle alte sfere di Apple sono spesso ammirate per le loro capacità e la posizione che ricoprono. È a loro che dobbiamo il software, l’hardware ed i servizi che amiamo usare, in quanto guidano i vari team che ci lavorano. Quando viene aggiunto un nuovo elemento al board ci preoccupiamo di conoscere la sua storia, di norma costellata da prestigiose esperienze pregresse in aziende hi-tech dello stesso settore di cui sarà responsabile in Apple. Le cose sono andate diversamente con Angela Ahrendts, attuale Senior Vice President degli Store di Cupertino, sia quelli fisici che online. Era l’ottobre del 2013 quando fu annunciato che avrebbe ricoperto questo ruolo in Apple e all’epoca era CEO di Burberry, azienda di successo ma non certamente legata alla tecnologia. L’ipotesi più diffusa è che sia stata scelta per via del taglio più “fashion” che si voleva dare all’imminente Apple Watch, ma l’accoglienza degli appassionati del brand non è stata delle migliori. Qualcuno potrebbe pensare ad una forma di maschilismo, ma io credo che la delusione sia dovuta alla provenienza della Ahrendts ed al timore che potesse snaturare la percezione e l’esperienza d’acquisto dei prodotti di Cupertino. È vero che Mac e iPhone sono spesso considerati “beni di lusso” (anche per via dei costi) e che la cura del design li lega per certi versi all’estetica della “moda”, ma Apple è prima di tutto un’azienda tecnologica e lo sono anche i suoi acquirenti.

angela ahrendts

Il primo incarico di rilievo per Angela è stato il lancio dell’Apple Watch, l’attività principale per cui si sospetta che sia stata scelta. Ebbene il risultato non è stato dei migliori, magari non sarà stata solo colpa sua, ma c’è stato del malcontento anche tra gli stessi dipendenti Apple per aver modificato drasticamente l’esperienza d’acquisto. Con l’esclusivo ordine online, per giunta senza il pratico sistema del pickup in negozio, l’arrivo dello smartwatch di Cupertino non ha registrato le classiche lunghe code fuori dagli store al day one e per alcuni questa è stata una cocente delusione. Personalmente preferisco acquistare nella comodità di casa mia, ma molti di quelli che hanno vissuto l’esperienza della fila notturna la ricordano come un evento piacevole in cui condividere con altri la propria passione per i dispositivi Apple. Anche guardandola dal lato “immagine” il cambiamento ha avuto aspetti sia positivi che negativi. Non ci sono state quelle scene spiacevoli di immigrati sfruttati per fare le code da chi fa incetta di prodotti per poi rivenderli a prezzi maggiorati nei mercati in cui non sono disponibili, ma si è persa anche la “misura del successo” del nuovo prodotto. La mancanza è stata così sentita da costringere la Ahrendts a scusarsi per l’accaduto e ad assicurare i dipendenti che le code per il lancio dei prodotti Apple ritorneranno. Per molti si tratta di un argomento inutile e banale, ma quelle code sono diventate quasi un’icona nell’immaginario collettivo.

Tim Cook ha dichiarato che l’imminente keynote di apertura della WWDC 2015 vedrà anche presenza femminile sul palco del Moscone West Center e chissà che a far parte di questa quota rosa non ci sia proprio Angela Ahrendts. Dai commenti che ho letto su SaggiaMente vedo che gli utenti non l’apprezzano molto, considerandola un po’ troppo snob ed altezzosa, ma questa potrebbe essere la sua occasione per presentarsi pubblicamente in una veste più centrata nel settore hi-tech ed affine ad Apple. Vi ricordo che dalle 18,30 potrete seguire la nostra diretta audio #SaggioMela con il commento mio e di Elio insieme a Kiro di Melamorsicata.it e Federico Travaini di EasyApple. L’appuntamento è sulla pagina dedicata al live; in alternativa saremo in onda anche sull’app EasyRadio e sul nostro canale di Spreaker. Al termine, come di consueto, approfondiremo qui sul sito tutti gli annunci. Vi aspettiamo!

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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