Nel keynote di apertura della WWDC 2015 tenutosi ieri a San Francisco, Apple ha presentato OS X El Capitan, iOS 9 e watchOS 2 con le nuove app e funzioni. In più di un'occasione Tim Cook ed il suo team hanno ribadito l'attenzione alla privacy degli utenti, assicurando che i nuovi servizi, come Proactive e News, saranno completamente anonimi, non associati all'Apple ID e i dati di utilizzo non saranno in nessun caso distribuiti a terzi.
Questo tipo di rispetto verso l'utente è stato sottolineato diverse volte da Tim Cook, l'ultima in ordine temporale all'Electronic Privacy Information Center. Molte aziende della Silicon Valley, ha detto, devono il loro successo alla scarsa attenzione dei clienti verso i loro dati personali. Ripetendo una frase già sentita più volte: per Apple i prodotti sono i Mac, gli iDevice ed i servizi associati, è con questi che guadagna, mentre quando si ricevono servizi gratuiti il prodotto è l'utente (più precisamente i suoi dati). Follow the money, dice Cook, con un chiaro riferimento a Google, l'azienda che più di tutte guadagna in base alla profilatura degli utenti vendendo pubblicità. Apple si trova in una posizione diametralmente opposta, non ha interesse ad identificare e tracciare gli utenti, per questo offre da anni la crittografia su tutti i suoi servizi, come iMessage e FaceTime. È in questo aspetto, più di tutti, che le due aziende differisco e mentre c'è chi preferisce avere tutto gratis rinunciando alla privacy, altri stanno iniziando a scegliere con più attenzione i servizi che utilizzano e la quantità di informazioni personali che condividono. Da non sottovalutare neanche il neonato Google Foto, che offre storage gratuito illimitato per immagini e video (con opportuna compressione), ma si prende tutti i diritti sulle nostre fotografie e le analizza per capire se contengono persone, cibi, panorami, ecc.. Quale dei due approcci preferite?