L’importanza dell’hardware in casa Google/Alphabet è in crescita. Certo, il breve periodo Motorola non è stato dei migliori, con l’azienda di Mountain View che è sì riuscita a indirizzare il marchio verso una linea più efficace ma a costi troppo alti da reggere, preferendo dunque lasciare a Lenovo il completamento del rilancio e concentrandosi sulla linea Nexus in collaborazione con altri produttori. Con Nest la storia sembra essere ben diversa, i prodotti sono apprezzati e da poco hanno ricevuto aggiornamenti di rilievo. Ora è tempo di una nuova avventura, questa volta senza brand intermedi: è di oggi il lancio del router OnHub.

googleonhub

Proprio come i Nexus, anche in questo caso Google non ha fatto tutto da sola: OnHub è frutto di una collaborazione con TP-Link, azienda famosa nel settore networking. L’estetica è piuttosto particolare, pensata per integrarlo all’interno di pressoché qualsiasi ambiente casalingo senza stonare troppo rispetto ad altri router. Sullo stile del Nest Protect al posto di svariati LED separate si utilizza un fascio di luce con luminosità regolabile che emette 4 colori diversi a seconda della situazione. Non c’è solo vanità nella forma circolare, però, la quale trova il suo perché nel complesso di 13 antenne (6 per la banda 2,4 GHz, 6 per quella da 5 GHz e una dedicata al rilevamento della congestione del traffico nelle reti) che ricoprono il dispositivo. La velocità massima dichiarata arriva a 1900 Mbps con l’utilizzo del sistema di frequenze dual band, col supporto a tutti i principali standard Wi-Fi incluso il più recente e prestante 802.11ac. Il suo software interno determina automaticamente il modo per ottenere le migliori condizioni possibili per le reti, con la possibilità per l’utente di impostare come prioritario uno dei dispositivi connessi (fino a 128) al fine di dedicargli più banda.

Molta enfasi viene data all’applicazione Google On, che consente di configurare e controllare il router anche da un terminale iOS o Android, con indicazioni fornite in un linguaggio più simile a quello degli assistenti virtuali come Siri che a fredde stringhe tecniche. È possibile effettuare periodici controlli sullo stato delle reti, verificare quale device collegato sta in quel momento assorbendo più banda e in caso di problemi portarli a risoluzione attraverso le procedure guidate. Tutte le operazioni possono essere fatte sia quando lo smartphone è connesso alla medesima rete di OnHub sia da remoto se si è lontani da casa. Sempre attraverso l’app si potrà richiedere ulteriore assistenza a un proprio contatto esperto e fidato nonché fornirgli in sicurezza la password per l’accesso alla rete. Completano il tutto un buon supporto al cosiddetto “Internet of the Things” grazie ai protocolli Bluetooth Smart Ready, 802.15.4 e Weave, così come aggiornamenti software costanti per funzionalità e sicurezza anche grazie allo spazio interno di 4 GB.

Un prodotto particolare per forme e utilizzi: la presenza di due sole porte Ethernet e una USB 3.0 lo rendono ideale per un contesto quasi esclusivamente cablato. Inoltre occorre precisare che si tratta di un router, come la gamma Apple AirPort, e non un modem+router; sarà pertanto necessaria la presenza di un modem che in primis si allacci alla connessione alla rete ADSL o fibra fornita dal provider. Ma non è certo questa la cattiva notizia per gli interessati nel Vecchio Continente, lo è la disponibilità geografica dato che la vendita è ristretta ad USA e Canada. In questi due paesi, dove i preordini sono già stati avviati, il prezzo è di $199.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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