Recensione: il cavo Lightning in nylon di Inateck è migliore dell’originale

Parlare di cavi Lightning è ormai piuttosto superfluo perché dovunque si trovano discreti cloni a pochi euro. In molti casi la differenza di qualità e sicurezza è percepibile, ma ce ne sono anche alcuni accettabili se si vuole risparmiare. Una cosa certa è che quelli originali sono piuttosto costosi, ma hanno dei connettori piccolissimi e costruiti con molta cura. I cloni, invece, spesso sembrano identici (alcune volte sono anche spacciati per originali) ma visti nel dettaglio hanno saldature grossolane e finiture imprecise e più delicate. Allo stato attuale ho maturato una vasta esperienza in materia, non fosse altro perché a conti fatti posseggo 18 cavi Lightning di tutte le marche, prezzo e tipologia. Il numero può sembrare esagerato ma dovete considerare che tra me e mia moglie abbiamo 5 dispositivi iOS che devono poter essere ricaricati in 2 case e 2 auto. Di norma io preferisco i cavi originali (o i cloni ben fatti) perché hanno il connettore Lightning di piccolo taglio, perfetto per gli accessori come i Dock e compatibile con qualsiasi cover in circolazione. C’è però un difetto che hanno tutti questi cavi in plastica, ovvero che, dopo un numero cospicuo di piegature, tendono a spellare. Succede anche con gli originali, ma devo ammettere che a me non è ancora mai capitato con quelli Lightning, mentre tra i precedenti 30 pin alcuni hanno ceduto dopo tanti anni di usura. Probabilmente dipende dalla cura con cui si utilizzano, ma la problematica in questione è molto nota e sarà sicuramente capitato alla maggior parte di voi con almeno un cavo. In virtù di questa considerazione ho provato a cambiare la domanda e invece di cercare un cavo economico simile all’originale ho esteso la ricerca verso quelli con prezzo analogo ma costruttivamente migliori.

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Vista l’esperienza molto positiva con il caricatore da auto Inateck AL2011, ho deciso di provarne uno della stessa marca in cui il cavo è rivestito di robusto nylon. L’idea è quella di scongiurare il problema dell’usura e dello spellamento utilizzando una copertura molto più resistente, la quale è stata testata per oltre 4000 piegamenti. Il cavo in questione è lungo 1,2 metri, ha un diametro maggiore di quello Apple ed è ovviamente certificato MFi in modo da funzionare perfettamente su tutti gli idevice.

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Un piccolo dettaglio che trovo particolarmente utile è la fascetta che consente di riporlo in modo veloce e pratico, senza il rischio che il cavo si ingarbugli. La testa del connettore Lightning è un po’ più grande rispetto quella dell’originale, per cui non sarà compatibile con gli accessori di terze parti che richiedono l’inserimento del cavo, ma l’ho testato con decine di cover e funziona con tutte, anche con quella della Swees che è la mia preferita.

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Il nylon è di buona qualità, il cavo è bello esteticamente, robusto e con un connettore della giusta dimensione, ma com’è il livello costruttivo? Anche sotto questo aspetto Inateck non delude, in quanto è uno dei pochi cavi che non sfigura rispetto l’originale anche visto da molto vicino. La presa Lightning è davvero perfetta, con elementi allineati, senza sbavature e a filo con il metallo del supporto.

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Conclusione

Dedicare una intera recensione ad un cavo può sembrare eccessivo, tuttavia esistono centinaia di milioni di dispositivi nel mondo alimentati tramite Lightning e ancora di più ce ne saranno in futuro, per cui è un accessorio semplice ma molto richiesto, oltre che fondamentale. Se il vostro obiettivo è quello di risparmiare consiglio di acquistare modelli da circa 7€ di marche affidabili, ma se state cercando un cavo che sia perfino migliore dell’originale la proposta di Inateck è davvero eccellente. Inoltre il prezzo di 14,99€ è sempre inferiore rispetto a quello del cavo Apple.

PRO
+ Buona lunghezza (1,2m)
+ Rivestimento in nylon anti spellatura
+ Cavo robusto
+ Utile fermacavo incluso
+ Connettori rifiniti in modo eccellente

CONTRO
- Un po’ costoso, ma sempre meno dell’originale

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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