Apple: dal mouse al 3D Touch (e le app più interessanti pensate per quest’ultimo)

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Maurizio ed io stiamo attendendo dal Regno Unito i nostri iPhone (lui il 6s e io il 6s Plus), il cui arrivo è previsto per la prossima settimana. Da quel che è stato possibile capire dal keynote di presentazione e dalle prime recensioni che stanno affiorando sul web in queste ore, grazie alle novità introdotte, Apple avrebbe potuto chiamare il suo nuovo dispositivo iPhone 7: del suo predecessore, infatti, iPhone 6s mutua solo le forme (persino l’alluminio della scocca e il vetro del display sono cambiati). La novità senza dubbio più rilevante è il 3D Touch, il nuovo layer del display che riconosce le pressione esercitata su di esso in modo da attivare scorciatoie o nuove funzionalità per le app. Il 3D Touch, dunque, migliora l’interazione fra uomo e dispositivo, campo in cui Apple è stata sempre attenta ed innovatrice. Infatti, sin dal lancio del Lisa, Jobs e il suo team hanno voluto introdurre un modo semplice ed immediato per usare il computer. In quel caso, dopo la visita ai laboratori Xerox PARC, il compianto fondatore di Apple riuscì a farsi concedere in licenza la tecnologia alla base del mouse e delle interfaccia grafica a puntamento che, secondo l’azienda concedente, non sarebbe mai riuscita a portare il computer nelle case di tutti. Gli ingegneri di Apple migliorarono le funzionalità del mouse e dell’interfaccia grafica, inventando, di fatto, il settore del personal computing. L’idea fu subito copiata da Bill Gates e dalla sua Microsoft che la applicò al DOS creando l’interfaccia utente Windows, evolutasi tempo dopo in un vero e proprio sistema operativo.

multi-touch-iPhone

Anni dopo, nel 2001, quando Jobs presentò il primo iPod si soffermò molto nel presentare la Click Wheel, un dispositivo di input (divenuto poi a sfioramento come i trackpad dei Mac) che permetteva di muoversi agilmente nei menu del lettore musicale: la comodità di questo dispositivo di input unito al bel design del case, portarono iPod ad avere un grandissimo successo di pubblico. Apple con iPod non inventò un settore industriale intero, ma lo reinventò, migliorandolo e distanziandosi in maniera esagerata dai concorrenti rimasti legati ad un concetto più simile a quello del lettore CD, sia nel design che nel software dei propri dispositivi.

Lo stesso principio fu applicato per lo sviluppo dell’interfaccia di iPhone e del suo principale sistema di input, il display: unendo la semplicità d’uso degli schermi capacitivi ad una UI cucita attorno ad esso con “maestria d’alta sartoria”, iPhone OS (ora iOS) ha rivoluzionato il modo di utilizzare il proprio telefono, tanto che Google fu costretta a cancellare il progetto Android (allora una interfaccia java pensata per pennini e tastiere fisiche) e a ricominciarlo da zero per “ispirarsi” al Multi-Touch creato dell’allora azienda partner.

Anche per Apple Watch gli ingegneri di Cupertino hanno dovuto affrontare una nuova sfida, rappresentata dal display nettamente più piccolo rispetto ai dispositivi sviluppati sino ad oggi. Se la concorrenza ha ritenuto applicabile ai propri smartwatch lo stesso sistema (ed UI, sic!) di input dei propri smartphone, Apple ha capito che avrebbe dovuto inventare una nuova interfaccia e due nuovi sistemi per il controllo del dispositivo, quali la Digital Crown (chiara derivazione della Click Wheel) e il Force Touch che, riconoscendo i diversi livelli di pressione sul display, mostra ulteriori opzioni per le app a schermo.

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Oggi, lo stesso principio è stato introdotto in iPhone 6s con il 3D Touch, che riconosce il tap, il tap prolungato o la maggior pressione esercitata sullo schermo, semplificando l’usabilità del dispositivo anche con una sola mano, rendendo le operazioni più comuni molto più veloci: ad esempio, per scattare una foto piuttosto che un selfie, basterà premere con forza sull’icona dell’app Fotocamera per scegliere la giusta opzione, senza doverla lanciare e selezionare dal menu interno la modalità di scatto. Gli sviluppatori di app di terze parti, ovviamente, non si sono lasciati sfuggire l’occasione per aggiungere i nuovi livelli di interazione ai propri software: app di uso comune come PDF Expert, Scanner Pro, Documents, Calendar di Readdle, Camera+, WeChat, Instagram, Launch Center Pro, Dropbox e tante altre sono state aggiornate per sfruttare al meglio il nuovo sistema di input realizzato da Apple. Altre ne verranno sicuramente nei prossimi giorni, segno che, anche questa volta, una ragionata e ben supportata novità ha saputo distanziare iPhone 6s dalla concorrenza che, ancora una volta, sotto questo profilo, dovrà ispirarsi alle idee di Cupertino e correrle dietro.

Ps: ho volutamente escluso Apple Pencil dalla disamina. Sulla carta, essa permette nuovi livelli di interazione per iPad Pro, ma, non avendola ancora potuta testare direttamente o indirettamente, mi sembrava avventato valutarla solo sulla carta.

Elio Franco

Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.

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