Recensione: Yongnuo YT600EX-RT, flash economico, potente e ricco di funzioni

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Dopo aver acquistato una fotocamera – reflex o mirrorless che sia – e qualche obiettivo, è facile che si maturi la voglia o la necessità di un flash. Questo risulta utile in molte più occasioni di quanto si possa immaginare, non solo per fotografare quando c’è poca luce. Ad esempio si può usare il flash per congelare i momenti dinamici nella fotografia macro o still-life, per schiarire i soggetti in controluce, per ammobidire le ombre dure con il sole alto o per creare effetti di luce artistici. Tutti i principali brand di fotocamere hanno la propria linea di lampeggiatori, ma in questi ultimi anni si è imposto sul mercato il brand cinese Yongnuo. L’azienda, che ora produce una miriade di accessori per la fotografia e il video, realizza dei flash che sono praticamente dei cloni degli speedlite di Canon, ma con prezzi infinitamente più bassi. Grazie ad una buona affidabilità e la compatibilità con moltissimi sistemi (non solo Canon, dunque), si sono diffusi molto rapidamente e spesso sono la prima scelta sia degli amatori che dei professionisti.

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Di recente ho avuto modo di provare il nuovo flash top di gamma Yongnuo YT600EX-RT, che, come suggerisce il nome, è il clone dello Speedlite 600EX-RT. Se vi state chiedendo perché non ho scelto l’orignale è presto detto: l’ho pagato 115€ a fronte dei circa 500€ del Canon. Ma non è solo questa la motivazione, in quanto ero piuttosto sicuro della qualità avendo già due Yongnuo YN568EX II con cui mi sono trovato benissimo. Il nuovo modello, però, ha una serie di caratteristiche migliorative, tra cui il controllo wireless radio.

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Lo YT600EX-RT è costruito decisamente bene, appare robusto e, in breve, riprende quasi perfettamente il design di quello Canon. Ci sono solo alcune piccole differenze, come la mancanza del pulsante di blocco/sblocco per la rotazione della parabola (che si muove liberamente, ma con una giusta resistenza) e del sensore che rivela l’utilizzo di filtri o gelatine (che, onestamente, non è necessario). La zona dei controlli è identica, con ampio display ben definito e tasti retroilluminati. A voler essere pignoli, sul modello di Canon l’icona del controllo wireless e la scritta “mode” sono stampante sui pulsanti, mentre qui sono di lato. Ma sono inezie che di certo non influenzano l’esperienza d’uso, la cosa importante è che i tasti si premono comodamente e sono della giusta dimensione.

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Per quanto riguarda il meccanismo di aggancio sulla slitta, c’è il classico selettore con pulsante di sblocco, mentre nei precedenti Yongnuo era a vite (meno pratico e sicuro). Da notare la presenza della guarnizione alla base dei contatti, identica a quella del modello Canon e non presente negli altri flash dell’azienda cinese.

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Quasi identica anche l’area delle connessioni, tutte disposte sul lato sinistro dietro opportune protezioni in gomma. Abbiamo una porta di alimentazione a sinistra per collegare una batteria esterna, il collegamento PC Sync in basso e, a destra, la filettatura per uno stativo. Rispetto al 600EX-RT di Canon troviamo anche una microUSB, in alto a destra, da utilizzare per eventuali aggiornamenti firmware. Dall’altro lato si trova invece il vano batterie, che contiene 4 pile AA. Lo sportellino è uno degli elementi più delicati dei vecchi Yongnuno (io l’ho già dovuto sostituire sul mio YN568EX II), mentre questo appare più robusto ed ha lo stesso meccanismo di blocco/sblocco dell’originale Canon.

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La parabola si può orientare in orizzontale o verticale e fa una rotazione completa di 360° (180° a sinistra e 180° a destra), così possiamo indirizzarla facilmente in ogni direzione. Identici anche il diffusore e il paraluce, che sembrano un po’ delicati ma non più di quelli presenti nel flash di Canon.

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L’accensione avviene con il selettore posto alla destra e quando il LED di stato è di colore rosso vuol dire che le batterie sono cariche e siamo pronti a scattare. In termini di impostazioni abbiamo di tutto e di più, ma il controllo è piuttosto diretto grazie ai quattro pulsanti sotto il display. Questi hanno funzioni diverse in ogni circostanza, ma sono indicate chiaramente a schermo con opportune icone. Non dico che sia tutto semplice, infatti le prime volte potrebbe essere necessario ricorrere al manuale (in inglese), ma una volta capito il meccanismo si apprezza la velocità con cui si può modificare ogni cosa.

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In modalità ETTL (per Canon) il primo pulsante modifica manualmente la parabola zoom, il secondo la compensazione d’esposizione (che si regola con la rotella), il terzo il braketing e il quarto la modalità di sincronizzazione (normale, veloce o seconda tendina). Premendo sul pulsante MODE possiamo passare alla modalità manuale (dove si può impostare la potenza da 1/1 a 1/128) e alla MULTI (stroboscopica), che consente di emmettere più lampi nel tempo di uno scatto lungo, immortalando i soggetti in posizioni diverse. In tutti questi passaggi si nota il grande passo in avanti in termini di praticità di modifica delle impostazioni rispetto il precedente YN568EX II, dove i pulsanti non acquisivano funzioni diverse a seconda della modalità ed era tutto più complicato e meno intuitivo da gestire.

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La sigla RT nel nome di questo flash sottolinea le funzionalità wireless di cui è dotato, che sono quasi identiche a quelle del modello Canon da cui deriva. Per attivarle bisogna cliccare sul pulsante laterale con le due frecce e si accenderà il LED blu LINK per indicare la modalità radio. Con la funzionalità master possiamo usare il tasto MODE per scegliere i soliti ETTL, M o MULTI, ma abbiamo anche l’utile opzione Gr che consente di controllare separatamente fino a 5 gruppi di flash, ognuno con le sue impostazioni specifiche di modalità (ETTL/M) e potenza.

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Premendo nuovamente il tasto wireless si passa in modalità slave radio, che si può usare off-camera e può essere controllata indistintamente da un master Canon o Yongnuo. Un ulteriore pressione dello stesso pulsante attiva il modo Sc, ovvero lo Slave Canon in modalità ETTL. In questo caso si tratta di wireless ottico e non più radio, infatti si spegnerà il LED blu LINK e verrà mostrata un’icona diversa in alto a destra sul display. Il modo wireless successivo è Sn, ovvero Slave Nikon in modalità iTTL. Poi ci sono due ulteriori metodi, S1 ed S2, dove si può gestire manualmente l’intensità del Flash. Come si può notare ci sono ampie possibilità di impiego via wireless. L’unica limitazione rispetto il 600EX-RT di Canon e che non è presente la modalità master ottica.

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Nell’uso sul campo si è dimostrato un ottimo alleato, con una autonomia di circa 300 scatti a potenza medio/alta utilizzando 4 batterie ricaricabili da 2100mAh. La scheda tecnica indica fino a 1500 lampi, ma credo siano stati calcolati senza radio e ad 1/128. Il numero guida è 60, come per il modello Canon, e la sincronizzazione nativa è fino 1/200, ma si arriva a 1/8000 attivando la modalità veloce. Lo zoom può essere calcolato automaticamente o manualmente, con copertura da 20 a 200mm. Il tempo di ricarica dopo un lampo a piena potenza è di circa 2 sec, mentre scattando ad un 1/8 regge la raffica da 4,5fps della 6D per circa 9 scatti e poi ne salta un paio prima di ritornare operativo. Ovviamente più si diminuisce la potenza e più aumenta il numero di lampi eseguibili consecutivamente.

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Una cosa che non mi è piaciuta è che non sono riuscito a farlo scattare con i miei trigger radio ETTL Yongnuo YN–622C. Di contro si può usare con i vari YN568EX II, YN568EX, YN565EX, YN500EX, YN560EX, YN510EX e Canon 600EX-RT, 580EX II, 580EX, 430EX II, nonché con il trasmettitore Yongnuo Commander YN-E3-RT (che è poi la copia del Canon ST-E3-RT). In modalità slave ottica può essere controllato da tutti i corpi Canon e Nikon che dispongono di funzione master.

Conclusione

Lo Yongnuo YT600EX-RT è senza dubbio un ottimo flash, che può essere utilizzato da solo o in combinazione con altri tramite le funzionalità wireless. Per queste ultime la lista di compatibilità è molto estesa: via radio ne possiamo utilizzare più di uno, oppure affiancarlo all’equivalente Canon o controllarlo con il Commander di Canon/Yongnuo; tramite wireless ottico si può interfacciare in slave con i sistemi delle fotocamere e dei lampeggiatori Canon/Nikon/Yongnuo. L’unica cosa che manca è la modalità master ottica, che invece era presente sul precedente YN568EX II (il quale però non ha controllo radio, ha una interfaccia meno pratica e non è costruito altrettanto bene). Io l’ho comprato su TinyDeal per 112€, che è un prezzo ridicolo in relazione alla qualità e alle funzioni del flash. Proprio considerando il costo (che è circa 1/4 dell’originale) si dovrebbero probabilmente dare 5 stelle a scatola chiusa, tuttavia gli tolgo mezza stella per via dell’impossibilità di sincronizzazione con i trigger radio della casa e della mancanza della modalità master con il wireless ottico. In tutti i casi è un prodotto ottimo e che stupisce anche per la qualità costruttiva.

PRO
+ Costruito bene
+ Comodo da utilizzare grazie all’ampio display e i tasti retroilluminati
+ Ottima potenza e portata
+ Sistema di aggancio pratico e sicuro
+ Funzioni wireless radio molto complete (ottimo il sistema a gruppi)
+ Funzioni slave per il wireless ottico di Canon e Nikon
+ Perfettamente integrabile in sistemi radio Canon
+ Tantissime connessioni a disposizione
+ MicroUSB per aggiornamenti firmware
+ Rapporto qualità/prezzo eccellente

CONTRO
- Non funziona da master su wireless ottico
- Non si abbina con i trigger radio Yongnuo YN-622C

DA CONSIDERARE
| Non è tropicalizzato (ma a questo prezzo…)
| A quanto pare l’update firmware si effettua solo tramite Windows (ok con BootCamp)
| Durata batteria inferiore all’equivalente Canon

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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