Vivere cross-platform: dati nel cloud ed app presenti sia su iOS che Android

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Partiamo da un’esigenza spicciola nel tentativo di delineare un principio guida più generale. Molte persone hanno usato sia Android che iOS, in alcuni casi anche contemporaneamente. Io sono proprio una di queste, in quanto ho sempre un iPhone come smartphone personale ma da anni lo affianco ad uno Android con la SIM di lavoro. Se non avessi necessità di un secondo numero sceglierei iOS, perché lo trovo più pratico nel quotidiano e sfrutto tutti i vantaggi dell’ecosistema integrato Apple (Mac, Apple Watch, Apple TV, basi AirPort), però apprezzo sempre di più Android e non me ne vorrei privare. L’uso contemporaneo dei due sistemi operativi non è probabilmente molto diffuso, ma nei commenti sul sito ho notato che sono tantissimi quelli che saltano da una parte all’altra. Forse il caso più diffuso è quello di chi ha abbandonato l’iPhone nel periodo dei 4″ (5, 5c, 5s) per usare un Android con schermo più grande. Di questi alcuni si sono trovati bene, altri meno, e pianificano di ricomprare uno smartphone Apple nei prossimi mesi (o l’hanno già fatto). C’è anche chi, dopo anni con l’OS di Google, ha deciso di provare un iPhone ora che iOS offre maggiore apertura e versatilità. Sono solo due dei possibili esempi di una realtà che non va trascurata: non tutti decidono di vincolarsi definitivamente ad un ambiente o ad un sistema operativo. A mio avviso non dovrebbe farlo nessuno. Specie in ambito mobile dove l’attività lavorativa è solitamente in secondo piano rispetto alla ricreativa. Ecco raggiunto il principio guida di cui parlavo inizialmente:

se si vuole mantenere l’indipendenza da una piattaforma, è meglio evitare le app e gli strumenti che non sono cross-platform

Nei primi anni con l’iPhone facevo l’esatto contrario, affidandomi prevalentemente a servizi nativi e prediligendo le app esclusive per iOS (perché spesso hanno migliore UI e maggiore integrazione). Con il tempo e con il maggiore uso di Android ho progressivamente modificato questa attitudine, arrivando ad essere quasi completamente libero dal sistema operativo. Un primo step lo abbiamo proposto spiegando come utilizzare i servizi iCloud sui dispositivi Android, ma si può fare di meglio scegliendo di affidarsi solo a strumenti trasversali. Oltre ad essere una cosa possibile la trovo profondamente giusta, perché non toglie nulla all’esperienza d’uso con l’una o l’altra piattaforma ma ci offre la libertà di scegliere senza condizionamenti. L’unico limite che rimane è che difficilmente questo principio rimane valido se consideriamo anche Blackberry e Windows Mobile. Non sono io a volerli escludere, sono loro a non offrire un parco di app nemmeno comparabile ai due principali sistemi operativi. D’altronde Blackberry sembra essersene accorta visto l’imminente ingresso nella famiglia Android e Windows sarà effettivamente maturo solo con il prossimo arrivo della versione 10 (e gli auguriamo di crescere fino ad occupare un posto di rilievo). Allo stato attuale, però, vivere cross-platform è veramente possibile e pienamente appagante solo considerando iOS ed Android.

Selezione ed obiettivi

Eviterò di prendere in esame quelle app per le quali non ha senso cercare alternative, vuoi perché sono già sufficienti le “originali” presenti in entrambi i sistemi, vuoi perché le alternative non esistono o non hanno funzionalità comparabili. Mi riferisco ad esempio a Facebook, Messenger, Periscope, Instagram, Linkedin, Skype, Amazon, Ebay, Flickr, Whatsapp e via discorrendo, anche se per alcuni settori specifici c’è diversa scelta e mi permetterò di consigliare quella che preferisco. Ultima precisazione prima di proseguire: l’elenco in questione non è necessariamente esaustivo e tiene conto anche dei miei gusti personali. In pratica vi parlerò di quelle app e servizi che uso su entrambe le piattaforme avendo il vantaggio di una sincronizzazione perfetta dei contenuti e delle impostazioni, così da poter passare da iOS ad Android senza soluzione di continuità.

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Twitter iOS | Android

Twitter va trattato diversamente da Facebook, in quanto ha sì la sua app cross-plataform ma fornisce la possibilità a sviluppatori terzi di creare le proprie. La lista di quelle che ho provato è lunghissima, ma purtroppo non ce ne sono di veramente valide che siano uguali su entrambi i sistemi operativi. Per questo motivo sono ancora combattuto nel prendere una decisione definitiva in merito a cosa usare e tendo a preferire l’accoppiata Tweetbot su iOS e Fenix su Android (immagine sopra). Questa scelta non risponde ai nostri obiettivi di un’app comune, ma va detto che la seconda può essere configurata per avere una aspetto molto simile a Tweetbot e la sincronizzazione si ottiene tramite il servizio gratuito Tweet Marker attivabile dalle preferenze di entrambe (che tiene traccia di cosa si è già letto/visto). Per ritornare perfettamente in tema con le finalità dell’articolo, posso comunque consigliare l’app nativa di Twitter per un uso non particolarmente intenso (per capirci, io gestisco 5 account e diventa scomoda). È una soluzione più che accettabile e abbastanza coerente nelle due piattaforme, anche se noto un certo vantaggio per l’app iOS in termini di UI e funzioni. Rispetto a soluzioni terze, usando l’app nativa si ha il vantaggio di ottenere subito le novità introdotte nella piattaforma, come le Twitter Cards, i DM senza limiti, ecc..

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Dropbox iOS | Android

Di sistemi per l’archiviazione cloud ne esistono una infinità e ormai la maggior parte offrono più spazio di quello che ci dà Dropbox nel piano gratuito. Tuttavia questo ha due vantaggi importanti che lo rendono imprescindibile: il primo è che funziona come un orologio svizzero, il secondo è che risulta essere quello maggiormente supportato dalle app di terze parti di qualsiasi piattaforma. Molte app, ad esempio, si poggiano a Dropbox per eseguire la sincronizzazione dei contenuti e delle impostazioni (alcune le vedremo tra poco), rendendolo quindi assolutamente fondamentale, anche se poi si preferisce stoccare i propri dati su altri sistemi come Google Drive, iCloud, OneDrive, ecc.. Anche in questo caso trovo che l’app su iOS sia meglio implementata, ma le funzionalità di base sono analoghe.

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1Password iOS | Android

I più geek si ritrovano facilmente ad avere centinaia di login da ricordare (io sono a 623), ma tutti quanti hanno il problema delle password. A meno che non si usi la stessa dovunque (cosa da evitare categoricamente) o di avere una memoria da Guiness dei primati, bisognerà necessariamente appuntarle da qualche parte, almeno le più importanti. Alcuni lo fanno ancora su carta, pensate un po’. Un’app come 1Password ci cambia la vita, c’è poco da fare. Memorizza in modo sicuro un database che può contenere di tutto: dati di accesso, note sicure, carte di credito, identità, password, licenze software, conti bancari, account email, accesso ai server web o alle reti wireless. Inoltre possiamo salvarlo su Dropbox, così da poterlo avere sempre disponibile e sincronizzato da ogni postazione. Una vera e propria cassaforte sempre a nostra disposizione, che peraltro è integrata nativamente in tante app di terze parti per recuperare i login facilmente (anche in Safari su iOS o su Android con la tastiera dedicata). L’app per iPhone è davvero eccellente, velocissima e di facile consultazione, mentre quella su Android sembra simile ma funziona decisamente peggio. Tuttavia anche questa svolge il suo lavoro e ci consente di avere tutte le nostre informazioni riservate sempre a portata di mano su entrambe le piattaforme. Personalmente non potrei mai fare a meno di 1Password.

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Wunderlist iOS | Android

Per gestire i ToDo un tempo usavo Things, app esclusiva dell’ambiente Apple che trovo fatta piuttosto bene. Nell’ottica di abbracciare uno stile di vita cross-platform sono passato a Wunderlist, disponibile anche su Android con uguali caratteristiche. Rispetto a Things direi che è più incentrata sulle attività “brevi”, ma la sto trovando più pratica. È molto utile poter condividere determinate cartelle e il calendario che si può aggiungere ai propri per avere le notifiche “native” delle attività in scadenza. È gratuita con acquisti in-app per sbloccare alcune funzionalità aggiuntive, ma direi che sono superflue per i più (io non le uso), Una volta creato il nostro account lo potremo leggere su iOS o Android indistintamente, con aggiornamenti rapidissimi grazie ai loro server. Del tipo che se cambi una cosa da una parte si modifica in tempo reale dall’altra.

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Evernote iOS | Android

Poco fa lo odiavo, ma con il tempo ne ho capito l’utilità. Si è insidiato lentamente nel mio stile di vita digitale e da quando ho abbandonato Things l’ho promosso come sistema di note principale, formando una coppia perfetta con Wunderlist. Ci archivio di tutto, ben organizzato in taccuini, e posso accedervi da qualsiasi piattaforma senza problemi. Anche qui l’account gratuito è mediamente sufficiente ai più, a patto di non inserirci troppo materiale multimediale. Trovo fenomenale la possibilità di lavorare in team su una nota o un intero taccuino, infatti lo usiamo anche per definire le scalette dei podcast, per le note in tempo reale durante un evento e cose di questo tipo. È supportato da una infinità di app e servizi di terze parti ed anche se l’interfaccia la trovo migliorabile, consente di archiviare in comodità tutte le nostre note arricchite di formattazione, immagini e audio.

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Feedly iOS | Android

Su iOS spopola l’app Reeder, che personalmente apprezzo molto. Una altrettanto bella su Android è Press, anche se la trovo piuttosto lenta nella UI e nel refresh. Visto che chiunque usi i feed RSS preferisce avere le proprie sottoscrizioni sincronizzate nel cloud e che il servizio più utilizzato al momento è Feedly, ho iniziato ad usare su entrambi la loro app gratuita. È più simile a Flipboard nell’interfaccia, con tanto spazio alle immagini, quindi sembra meno geek di Reeder, tuttavia si usa comodamente e dà la possibilità di scorrere le notizie con nonchalance.

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Pocket iOS | Android

Tra i servizi di read later più famosi ci sono sicuramente Instapaper e Pocket. Io uso da sempre il secondo e lo trovo ottimo. Ci sono i plugin per tutti i browser ed è supportato da molte app, quindi possiamo inviare un contenuto rapidamente a Pocket per poi leggerlo in un secondo momento. È un po’ come l’elenco lettura di Safari, ma è cross-platform ed offre la possibilità di leggere i contenuti anche offline.

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Kindle iOS | Android

Leggo tantissimo tutti i giorni, ma pochissimi libri e quasi mai romanzi. Ammetto di preferire argomenti più tecnici, tralasciando troppo l’aspetto più nobile della lettura (intesa come cibo per l’anima). Dico che è per mancanza di tempo, ma probabilmente potrei guardare qualche serie televisiva in meno e leggere qualche libro in più. A meno di esclusività su iBooks, preferisco comprare su Amazon, che mi consente di accedere ai miei eBook su qualsiasi dispositivo e piattaforma supportata da Kindle.

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Scanbot iOS | Android

Le fotocamere degli smartphone sono così potenti che possono sostituire uno scanner per la finalità di archiviazione e scambio documenti. Io odio le carte, quindi bollette, raccomandate, ecc.. finiscono tutte archiviate in PDF nel mio Dropbox. Scanbot è un’app gratuita (con acquisiti in app per funzioni più evolute che possono non servirvi, come l’OCR) che consente di scandire – in realtà fotografare – anche documenti di molte pagine con estrema semplicità. Riconosce il foglio, lo raddrizza e lo corregge anche prospetticamente, ottimizzandone il tono per leggere bene il contenuto. Inoltre ha la funzione di autoupload sui tutti i principali sistemi cloud, tra cui anche Dropbox. Davvero molto utile ed include anche la scansione di QR, l’unica cosa che non mi piace è che non fa vedere i documenti già presenti nella propria cartella di condivisione.

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Stocard iOS | Android

Sempre in ottica di digitalizzare tutto, ho iniziato qualche anno fa ad utilizzare Stocard. Non so se sia la migliore del suo genere, ma ho usato sempre e solo questa, si sincronizza via cloud ed esiste anche per Android. È gratuita e consente di memorizzare tutte le proprie schede e tessere punti, così da averle sempre sotto mano. Ultimamente ha iniziato a proporre i volantini delle realtà commerciali a noi limitrofe, cosa che inizialmente mi aveva dato fastidio ma che, alla fine dei conti, ho imparato ad apprezzare. Il volantino di MediaWorld, infatti, di solito lo leggo da lì.

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Spotify iOS | Android

Ho già detto più volte di non aver molto gradito Apple Music, per cui sono rimasto fedele utilizzatore di Spotify. È la mia principale fonte musicale ormai da anni e non ne potrei fare a meno. Così posso avere tutte le mie playlist e brani preferiti su ogni piattaforma.

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Pocket Casts iOS | Android

In barba alle varie mode del momento, che hanno visto salire nelle preferenze dei geek prima Instacast e poi Overcast, io continuo ad usare con soddisfazione Pocket Casts. C’è l’app su entrambe le piattaforme ed è quasi identica, consente di sincronizzare le sottoscrizioni e perfino il punto in cui siamo arrivati nell’ascolto. Quindi inizio un podcast a casa con Android (spesso lo preferisco così lascio l’iPhone libero per altro), ma poi in macchina lo riprendo dell’iPhone (che si collega al vivavoce). Se ascoltate molti podcast e volete vivere cross-platform, non c’è soluzione migliore.

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Plex iOS | Android

È senza dubbio il media center che preferisco. Richiede un server compatibile (un NAS ma anche un qualsiasi Mac/PC) e poi lo smartphone vi si collega leggendo i contenuti in streaming. Funziona anche in remoto, ma se volete salvaguardare il vostro piano dati ha una comoda opzione per sincronizzare alcuni contenuti in locale all’occorrenza. Supporta indistintamente AirPlay e Chromecast a prescindere dalla piattaforma, quindi più universale di lui non ce ne sono. L’unica seccatura è che richiede un abbonamento PlexPass (39,99€/annui), ma onestamente sono soldi che spendo con gioia visto che lo uso ogni singolo giorno da svariati anni.

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TVShow Time iOS | Android

Se tra le vostre passioni c’è anche quella delle serie TV, vi consiglio caldamente TVShow Time. È utile per tenere traccia di tutte le serie seguite, le stagioni e le puntate viste, inoltre include un database molto ricco utile per andare alla ricerca delle novità o dei principali trend. Ci sono le votazioni, le amicizie, i commenti alle puntate ed una funzionalità divertente che conta quanto tempo avete speso a guardare serie TV confrontando il risultato con quello dei vostri amici. Io sono arrivato al 9 mesi, 12 giorni, 19 ore e 29 minuti… e non mi fermo mica!

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Google Foto iOS | Android

Da qualche tempo ho affiancato Google Foto ad iCloud Foto Library, perché mi consente di avere le fotografie su entrambe le piattaforme (nonché sul web). Offre spazio illimitato con una minima compressione (la qualità è perfetta per uno smartphone), ma io ho preferito la memorizzazione degli originali anche se va ad essere conteggiato nello spazio che abbiamo su Google Drive.

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Snapseed iOS | Android

Dopo un periodo in cui sembrava essere stato abbandonato, Snapseed è finalmente ritornato in auge con un ottimo aggiornamento disponibile con medesime funzionalità su iOS ed Android. È un’app molto potente, che include filtri semplici ma anche tutte le modifiche più avanzate. L’unica cosa fastidiosa è che su iPhone non consente di accedere alle immagini di Google Foto ma solo a quelle del rullino. Tuttavia lavorando in sincronizzazione tra i due come consigliato, non è un grossissimo problema.

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Chrome iOS | Android

Prima ti tirarmi dietro invettive, chiarisco che io uso anche Safari su iOS, così come molti dei browser stock presenti sugli smartphone Android. Su iPhone Safari è quasi imprescindibile, per via di una maggiore velocità, UI più pulita e l’integrazione con estensioni (tra cui 1Password è fondamentale). Tuttavia in ottica di un approccio indistinto tra le diverse piattaforme, Chrome offre il vantaggio di sincronizzare preferiti e schede aperte tra i vari dispositivi, nonché la cronologia delle ricerche. Insomma, quando si ha bisogno di una navigazione coerente tra iOS e Android (ma anche Mac e PC), Chrome è la soluzione.

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Microsoft Office vince

Per quanto riguarda le classiche “suite da ufficio” per l’elaborazione di documenti, fogli di calcolo e presentazioni, onestamente ritengo che le app di Microsoft siano su un livello superiore rispetto le controparti sia di Google che di Apple. Per sfruttarle al 100% serve un abbonamento Office 365, ma si usano benissimo anche in forma gratuita e c’è la compatibilità per iOS, Android e Windows Mobile. Word, Excel e Powerpoint si possono appoggiare a OneDrive di Microsoft come banca dati cloud, ma supportano anche Dropbox (che non fa mai male) e sono ottime sia per interfaccia che funzionalità.

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Calendari e Contatti

Dopo aver provato diverse alternative, ritengo che per Calendari e Contatti convenga utilizzare le app predefinite di ogni OS. Il problema però è un altro, ovvero dove tenere i contenuti per essere sempre sincronizzati. Qui la soluzione è più semplice di quanto si possa pensare, in quanto sia iOS che OS X consentono di leggere nativamente i dati dal proprio account Google invece che da quello iCloud. Quindi, piuttosto che utilizzare software appositi (per giunta a pagamento) per accedere su Android a contatti e calendari di Apple, è molto meglio accedere ovunque ai dati memorizzati da Google (che per giunta si aggiornano molto più rapidamente). Ci sono anche le note che eventualmente si possono sincronizzare allo stesso modo, risultando utilizzabili dalle app native di iOS e Android (ma personalmente ho smesso di usarle dopo averle perse tutte a causa di un bug di iCloud).

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Ci sono sicuramente tanti altri settori trattabili in cui è possibile trovare sistemi ed app cross-platform iOS/Android, ma questi sono quelli che vi posso consigliare usandoli in prima persona con estrema soddisfazione. Un ambito che è rimasto volutamente scoperto è quello del tracciamento dei pacchi, perché le migliori app che esistono su iOS non ci sono per Android. A questo scopo, però, si può utilizzare Trackbot su Telegram, in quanto l’app è disponibile su entrambe le piattaforme e il bot funzionerà allo stesso modo. Inoltre rispetto a quanto ne ho parlato, gli sviluppatori hanno risolto i due problemi principali che avevo identificato, ovvero la mancanza di un elenco di stato di tutte le spedizioni e la visione del numero di giorni residui alla consegna (per i servizi che supportano la funzionalità).

Da oggi non avete più scuse: sia che usiate iOS che Android, che vi troviate bene o meditiate di cambiare quanto prima, iniziate a spostare i vostri contenuti digitali dove possano essere usati indipendentemente dalla piattaforma e con i medesimi risultati. Svincolarsi dal sistema operativo è, secondo me, una scelta saggia. Utilizzando iOS o Android avrete comunque la possibilità di sfruttarne le singole peculiarità, ma almeno sarete liberi di scegliere.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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