Diamo un’occhiata al plugin Distort per Foto di Pixelmator 3.4

Ieri Pixelmator per Mac si è aggiornato alla versione 3.4 con alcune novità interessanti. Abbiamo il font San Francisco, coerente con la UI di El Capitan, la modalità SplitView e, infine, un plugin per Foto. Quest’ultima novità è quella su cui mi vorrei concentrare, perché sono ancora in modalità scetticismo circa l’effettiva qualità dell’app che ha sostituito iPhoto ed Aperture e sono curioso di capire quanto i plugin potranno migliorarla. Alessio ha già recensito quelli di Macphun, che onestamente non sono male se presi singolarmente. Pixelmator non ha potuto trasferire tutte le proprie funzionalità all’interno di Foto, ma si è limitata ad una serie di strumenti di distorsione che sfruttano le nuove librerie Metal. Per attivarli si deve entrare in modifica di una immagine, poi cliccare in basso su Estensioni e scegliere “Altro”. Si arriverà così nel pannello delle Preferenze di Sistema “Estensioni” relativo a Foto, dove si dovrà attivare la spunta in corrispondenza di Pixelmator Distort.

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Gli strumenti in questione sono Warp, Bump, Pinch, Twirl Left e Twirl Right. I nomi sono in inglese, ma sono piuttosto noti e presenti in moltissimi programmi di grafica. Si applicano in base ad un pennello, di cui possiamo definire dimensione ed intensità, per cui siamo noi a decidere dove agire sulla foto. Anticipo subito che sono strumenti che non uso quasi mai neanche su Photoshop, per cui non ne vedo una grande utilità. Diciamo che in generale non ci consentono di migliorare un’immagine, ma, appunto, di deformarla.

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Il primo (Warp) è forse quello potenzialmente più utile, in quanto è simile al fluidifica di Photoshop. Forse l’uso più comune è quello finalizzato a snellire le persone, ma potenzialmente ci si possono fare anche altre cose. Limitandomi all’utilizzo di cui sopra, ma in senso contrario, nell’immagine presa ad esempio – scattata con iPhone 6 – ho aggiunto almeno 4 taglie al vestito della sposa (poverina, spero non lo veda mai così deturpato).

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La distorsione Bump ingrandisce l’area identificata dal pennello. Va usata in forma stazionaria su un’area, determinando con precisione il diametro e mantenendo premuto per il tempo necessario ad ottenere l’effetto desiderato. Per farvi un esempio ho continuato a “danneggiare” questa foto ingrandendo in modo terribile il piatto appeso tra le due finestre.

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Il Pinch è quasi l’opposto, ma si usa in modo analogo. Se premiamo in un punto vedremo l’area circostante risucchiata verso il centro. Stile buco nero, per carpirci. Fatico a trovargli un’utilità, anche perché è facile esagerare e rovinare la foto, ma con qualche clic qua e là ho recuperato le taglie aggiunte al vestito. In realtà ho anche esagerato, ma era giusto un esempio. Comunque potete vedere che distorci prima, distorci dopo, le belle curve originali sono andate perse (e la tenda dietro il vestito ha preso una piega evidentemente innaturale).

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I peggiori, a mio dire, sono gli ultimi due: Twirl Left e Right. Uguali, ma di segno opposto, avvitano i pixel sotto il pennello come in una spirale della morte che sa tanto di fumetto anni ’80. Ne ho applicato un po’ sul lampadario ed è venuto fuori qualcosa che ricorda un leccalecca. Sono apertissimo a cambiare idea circa la sua utilità, ma in oltre 10 anni di attività da grafico non penso di aver usato mai nemmeno una volta uno strumento simile.

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La cosa più interessante è il pulsante Restore posto alla fine, che funziona un po’ come una maschera per tutte le distorsioni applicate, recuperando l’immagine originale a colpi di pennello. La cosa interessante, però, è che ripristina lo stato originale dei pixel in modo progressivo in base al tempo in cui teniamo premuto. È molto molto interessante ed è qualcosa che manca anche a programmi del calibro di Photoshop nell’applicazione di effetti.

Va anche segnalato l’ottimo supporto dell’annulla con ⌘Z (cosa che mancava nei plugin di Macphun), che consente di tornare indietro stato per stato fino all’immagine originale. Viste le potenzialità di Pixelmator c’è da chiedersi perché si siano limitati ad introdurre solo effetti di distorsione, ma la risposta potrebbe essere semplice. Gli sviluppatori di quest’app sono fin troppo attenti all’ecosistema di Cupertino ed è possibile che non abbiano voluto proporre strumenti sovrapponibili a quelli nativi. Le distorsioni, al contrario, mancano completamente in Foto. Il punto è capire se possano davvero essere utili. A mio modo di vedere assolutamente no, ma Pixelmator è un’app eccellente di per sé e questi plugin vanno visti semplicemente come un qualcosa in più per gli acquirenti.In questo senso sono i benvenuti, così come tutti i futuri che verranno, sperando di poterne vedere di davvero interessanti.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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