DxOMark Mobile ha testato la fotocamera del nuovo iPhone 6s, il quale offre lo stesso campo di visuale (29mm), dimensione del sensore (1/3″) e diaframma massimo (f/2.2) della versione precedente, ma una risoluzione che aumenta da 8 a 1MP. Come più volte ribadito l’aumento di megapixel è potenzialmente dannoso a parità di densità, e anche Apple sembra non aver fatto miracoli.

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Come vediamo dal grafico sovrastante, il punteggio rimane invariato nel passaggio da iPhone 6 a iPhone 6s, anzi, lo score è leggermente inferiore in termini assoluti (considerando le “virgole”). Ovviamente un aumento di risoluzione che non comporta un visibile calo di prestazioni è una mezza vittoria, ma per un nuovo modello è anche una mezza sconfitta, soprattutto considerando quei 9 terminali davanti (iPhone 6 e 6plus inclusi).

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Osservando questo grafico è facile intuire come le carenze dell’iPhone siano soprattutto sul rumore e sulle texture. Con texture, secondo DxOMark, si intende la capacità del sensore di risolvere dettagli fini. Considerando che stiamo parlando di cellulari, la cui maggioranza offre un file JPG già elaborato e non un file RAW, con “texture” si cerca di misurare come l’algoritmo preservi i dettagli fini rispetto ad una riduzione rumore e sharpening troppo aggressivi. A quanto sembra l’iPhone 6s (cosí come il precedente modello) applica un algoritmo che penalizza tali dettagli, probabilmente per sopperire ad un rumore più accentuato. Infatti, dalla tabella riassuntiva sottostante, notiamo come l’iPhone 6s sia carente soprattutto su rumore e texture.

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Come evidenziato in diversi grafici anche su DPReview Connect possiamo notare (diagramma in basso) che l’iPhone 6s rimane molto indietro nelle situazioni di bassa luminosità, per poi recuperare molto fino ad avvicinarsi alla concorrenza in piena luce. Questo mostra, secondo il mio parere, un utilizzo aggressivo della riduzione del disturbo per sopperire ad un rapporto segnale/rumore molto basso.

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DXOMark ha testato anche la parte video, evidenziando che l’esposizione e il bilanciamento del bianco sono molto buoni, così come l’accuratezza e velocità della messa a fuoco. Anche la stabilizzazione in situazioni di buona luce è un punto di forza. Tra i lati negativi troviamo l’elevata rumorosità, soprattuto ai bordi, e il color shading visibile con poca luce. Il color shading viene citato anche nella parte fotografica e indica la tendenza a virare i colori in modo non uniforme nel frame, ad esempio con dominante verde al centro e magenta sui bordi.

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Il punteggio del reparto video è di 80 punti, mentre per il reparto fotografico di 83, per un totale di 82 punti come mostrato in apertura dell’articolo. Da questo test emerge come l’iPhone arranchi soprattutto su texture e rumore, due aspetti collegati come abbiamo visto. Questo risultato non sorprende soprattutto se paragoniamo l’hardware dell’iPhone 6s con quello del Samsung S6 (recensione). Quest’ultimo è dotato di una lente f/1.9 e sensore di dimensioni 1/2.6″, mentre l’iPhone ha un’apertura di f/2.2 e un sensore 1/3″. Sensore più grande significa meno rumore, ma il Samsung offre ben 16MP contro i 12 dell’iPhone 6s. A questo punto entrano in giochi altri fattori, il diaframma più ampio permette di ricevere circa 1/3 di stop di luce in più, l’algoritmo di Samsung preserva evidentemente meglio le texture (ma introduce qualche artefatto in più, vedi secondo grafico) e il rumore del sensore da 16MP è abbastanza omogeneo da risultare molto meno evidente in fase di test, il quale, ricordiamo, è effettuato su foto ridimensionate a 8MP per poter confrontare parimenti diverse risoluzioni.

In conclusione, l’iPhone 6s si comporta bene ed è dotato di una fotocamera valida, ma, come evidenziato nella recensione di Maurizio, non ci sono particolari miglioramenti rispetto a quella del 6. Probabilmente Apple dovrebbe investire di più in questo campo, perché la concorrenza sta facendo un ottimo lavoro e l’iPhone sta perdendo sempre di più lo status di cameraphone di riferimento (se non lo ha già fatto).

Alessio Andreani

Special Editor - Sono nato a Loreto, nelle Marche. La fotografia occupa gran parte del mio tempo, sia per lavoro che per passione, due aspetti che a volte coincidono. Vivo a Milano. Pagina Facebook

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