Netflix: limiti, segreti e consigli per usarlo al meglio

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A prescindere da chi poi manterrà il servizio a pagamento, credo in questi giorni la maggior parte di noi stia almeno provando Netflix grazie al mese gratuito. Le mie impressioni sulla piattaforma sono rimaste quelle della prima ora e potrei sostanzialmente riassumerle in: streaming solido, client scarni e catalogo accettabile solo per le serie TV. L’ultima parte, ovvero quella sui contenuti, non può essere oggetto di troppe critiche: Netflix è ancora agli inizi nel nostro paese e altre piattaforme arrivate prima hanno ancora diritti temporali esclusivi su diverse serie. Nei prossimi anni le cose potrebbero cambiare, ma già da oggi Netflix produce ottimi contenuti in esclusiva che si trovano solo lì (la storia di House of Cards “presa” da Sky è l’unica eccezione). Sulla qualità dello streaming c’è poco da dire, è indubbiamente il migliore che abbia mai visto in ambito video: si avvia subito, si adatta rapidamente alla banda che trova e consente perfino un avanti/indietro veloce mostrando qualche frame ogni tanto, proprio come se fossimo in locale. La questione che più mi preme, però, è quella dei client, perché gran parte dell’esperienza d’uso dipende da questi. Sto provando principalmente quelli su web, Apple TV (3G e 4G), iOS ed Android, e su tutti noto alcune lacune fastidiose. In particolare Netflix ha quasi azzerato le impostazioni nelle varie app, fino ad arrivare su Apple TV 4G a non averne neanche una (la schermata c’è ma contiene solo le informazioni di versione). Il servizio e i vari client rispecchiano la filosofia just it works: sono immediatamente attivi e funzionali senza alcuna configurazione ed è forse il motivo del suo enorme successo su scala mondiale. Ma proprio per questi risultati e per l’ormai storicità della piattaforma, onestamente mi aspettavo qualcosa di più.

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Contenuti visti?

Netflix tiene traccia di ciò che abbiamo visto e del punto in cui abbiamo interrotto la riproduzione. Semplice ed efficiente in questo, ci consente di iniziare a vedere un contenuto a casa per poi chiudere e riprendere esattamente da lì sullo smartphone o tablet. Finché si usa solo Netflix e non si ha già uno storico di serie iniziate, la cosa funziona, negli altri casi ci si scontra con una gestione alquanto primitiva. Trovo semplicemente assurdo non poter segnare rapidamente gli episodi o le stagioni già viste di una serie. Credo che dovrebbero prendere un pizzico di TVShow Time ed integrarlo nella loro piattaforma. Non dico di arrivare fino alle amicizie, i commenti per ogni puntata, ecc.. (anche se sarebbe bello), ma quanto meno dovrebbe essere possibile dire: per questa serie parti dalla puntata X della stagione Y. Mi basterebbe anche qualcosa di ancora più banale come un pulsante “visto” sui singoli contenuti: possibile che sia così difficile da implementare?

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Altra cosa fatta davvero male è il “continua a guardare” che troviamo in cima nella nostra home. Per qualche ragione certe volte ci propone di riprendere a vedere ciò che in realtà abbiamo già visto fino alla fine. Mi è successo ad esempio con un documentario su Steve Jobs. Anche qui sarebbe bastato il pulsante di cui parlavo poco fa per risolvere e far sparire la segnalazione, ma purtroppo manca. La cosa diventa ancor più fastidiosa se per caso si inizia la riproduzione di un film che non ci piace e non vogliamo vedere per intero, in quanto rimarrà piazzato bello in vista in cima alla nostra home. Per farlo sparire da qui bisogna seguire un percorso strampalato, ovvero accedere alle impostazioni dell’account via web, cliccare su “Attività di visione dei contenuti” e cancellare la voce dalla coda di riproduzione. Inoltre questa sezione non è integrata in nessun client, si deve necessariamente farlo dal sito internet.

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Qualità dello streaming (e consumo di banda)

Lo streaming adattivo di Netflix funziona egregiamente, possibile che ci si debba lamentare anche per questo? Ebbene sì, perché ci sono diverse esigenze che non vengono tenute in conto. In particolare i problemi ci sono in mobilità, in quanto non c’è nessuna impostazione nelle app iOS ed Android per stabilire un limite di consumo. Se siamo in 4G con ottima copertura, Netflix può arrivare a sciupare 3GB per 1h di riproduzione, ovvero oltre la soglia media di traffico per un piano dati. Anche in questo caso le uniche opzioni disponibili si trovano sul sito, nelle “Impostazioni di riproduzione” del nostro account. La qualità predefinita è “Auto”, ma possiamo scegliere anche Bassa, Media o Alta, con diversi bitrate e delle proiezioni di consumo per ogni ora di riproduzione.

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Il problema, oltre alla scomodità di dover modificare la cosa via web, è che la scelta avrà effetto sull’intero account. Quindi non possiamo settare la qualità bassa su un dispositivo che usiamo in mobilità per limitare il consumo di dati e mantenere quella alta sulla Smart TV di casa sotto ADSL/Fibra. Dal mio punto di vista questo è un limite molto fastidioso, sopratutto perché non è prevista la possibilità di scaricare un contenuto in locale per poterlo vedere anche senza connessione. È una funzionalità che ha anche una piattaforma giovane come Infinity, non capisco che aspettano ad implementarla. D’accordo che tutta la baracca si basa sul concetto di streaming, ma tutti abbiamo delle soglie in mobilità e non si può non tener conto di questo.

Stop alla riproduzione continua

Probabilmente avrete notato che alla fine di un episodio Netflix parte automaticamente con il successivo. Non è male come cosa, ma può avere dei risvolti negativi a seconda delle proprie abitudini. Ad esempio vi potreste appisolare sul divano e trovarvi improvvisamente 2 episodi avanti all’ultimo visualizzato. Se poi lo usate la sera e vi addormentate, in una notte Netflix vi segnerà come vista una intera stagione e continuerà a girare a vuoto finché non lo fermerete voi il mattino successivo. Anche per questo comportamento manca una opzione sui client, ma ormai abbiamo capito che dobbiamo cercarla nell’interfaccia web. Sempre nelle “Impostazioni di riproduzione viste sopra, possiamo infatti disabilitare la riproduzione automatica. Alla fine di ogni episodio Netflix ci proporrà comunque il successivo, ma dovremo cliccare per avviarlo, quindi non si perde la praticità ma si evita la possibilità che proceda all’infinito.

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Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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