Recensione: Docking Station USB 3.0 di Sitecom, un solo cavo per molteplici connessioni

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Se pensiamo ad un HUB USB ci viene in mente un semplice moltiplicatore di porte, mentre per le docking station multi formato siamo ormai abituati a veder sfruttare la Thunderbolt. Sitecom è invece riuscita nell’intento di creare un dispositivo “ibrido”, che unisce entrambe le funzionalità sfruttando il potenziale della porta USB 3.0.

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Si presenta come una piccola e leggera scatoletta di plastica bianca, con superficie di 10,5 x 6,5 cm ed altezza di 1,8. Nella dotazione di serie troviamo l’alimentatore ed un cavo USB 3.0 da 1m, nonché un CD con i driver. Questi sono necessari per sfruttare il dispositivo, che altrimenti non viene riconosciuto né dal Mac né dai PC con Windows. Ovviamente si possono anche scaricare da Internet da questa pagina, dove però si trovano solo quelli compatibili fino a Yosemite. Ho contattato l’assistenza che mi ha fornito i driver aggiornati per El Capitan, che finché non si troveranno online rendo disponibili qui.

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La docking station ha un LED di stato azzurro nella zona superiore e porte disseminate su tre dei quattro lati. Su quello corto si trovano l’alimentazione e la USB con cui si connette al computer, mentre su uno di quelli lunghi ci sono l’uscita VGA, quella HDMI ed una Gigabit Ethernet e sull’altro 2 porte USB 3.0 a cui si affiancano uscita ed ingresso audio da 3,5mm.

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Dal punto di vista funzionale tutto ha filato liscio senza problemi. L’ho messa vicino al TV collegando tutti i cavi di cui avevo bisogno e occupando solo una parta del MacBook Pro ho ottenuto uscita video, due porte USB 3.0, la rete da 1Gb/s (sempre più stabile ed efficiente del Wi-Fi) e anche delle connessioni audio.

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Ciò che mi desta qualche dubbio è il design del dispositivo. Non parlo di aspetto estetico, ma di ergonomia. Ritengo che l’idea di base sia quella di adoperarlo come ho fatto io oppure su una scrivania, dove si può avere già predisposto tutto l’apparato “da desktop” per usare più comodamente il proprio portatile a casa o in studio. Il problema è che questo scatolotto non ha un orientamento definito ed è così leggero che il peso stesso dei cavi tende a farlo sollevare. Ha il vantaggio di essere molto compatto e facilissimo da portare con sé (senza dimenticare il necessario alimentatore), ma sulla scrivania sembra un oggetto messo lì temporaneamente, non si riesce a dargli una collocazione stabile che risulti pulita e gradevole.

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Conclusione

La USB 3.0 Docking Station di Sitecom fa quel che promette ed è anche molto comoda per chi possiede un ultrabook moderno, di quelli con poche connessioni a disposizione. Puoi lasciarlo sulla scrivania insieme a monitor, casse, rete cablata e un paio di periferiche USB, per poi attivarli tutti in un colpo solo collegando un singolo cavo al portatile. È un po’ l’idea dei molteplici dock Thunderbolt che abbiamo visto negli ultimi anni, ma sfruttando la USB 3.0 risulta compatibile con un maggior numero di dispositivi e costa anche di meno (100€ su Amazon). Tuttavia questi ultimi sono generalmente progettati meglio, nel senso che hanno una struttura ben definita in cui si capisce l’orientamento e le porte sono organizzate di conseguenza per non avere fili volanti sulla scrivania. Questa docking station, invece, non sai mai come metterla e avendo porte quasi dovunque diventa una specie di tentacolo di fili. L’unica soluzione che immagino per usarla in modo “pulito” è quella di ingegnarsi con un po’ di nastro biadesivo per nasconderla sotto la scrivania, mantenendo al di sopra solo il cavo che va connesso al computer. Spero che in una ipotetica seconda generazione studino meglio il progetto dal punto di vista ergonomico, perché l’idea è vincente e dal punto di vista hardware funziona egregiamente.

PRO
+ Docking molto compatta
+ Tante connessioni a disposizione occupando una sola USB 3 sul computer
+ Compatibile con Mac e PC
+ Prezzo mediamente inferiore alle rivali basate su connessione Thunderbolt

CONTRO
- Ha porte su quasi ogni lato e non si trova un posizionamento pulito sulla scrivania o in salotto

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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