La nuova Apple TV (che, permettetemi, dopo alcuni giorni utilizzo ritengo l’unico accessorio in grado di rendere smart gli attuali televisori) è arrivata già da qualche giorno nelle case dei primi acquirenti che ne stanno apprezzando le funzionalità. Durante la sua presentazione nel keynote “Hey Siri”, Apple ha posto l’accento sull’integrazione del suo assistente vocale nel set top box, in modo da poter svolgere con la voce dalle più comuni operazioni alle ricerche avanzate nell’iTunes Store. Ciò che non era stato subito specificato è che Siri sarebbe stata disponibile solo in otto Paesi, mentre negli altri sarebbe arrivata in un momento successivo. La scelta può risultare a prima vista discutibile, visto che Siri funziona egregiamente su iOS e watchOS in 30 Paesi al mondo, ma a quanto pare la scelta di Apple sarebbe stata dettata dalla sua continua ricerca della perfezione. Infatti, secondo quando riportato da MacPrime, un tecnico del supporto di Cupertino avrebbe spiegato che l’assenza di Siri nelle altre nazioni sarebbe da ricercarsi nella differente pronuncia dei nomi degli attori o dei titoli dei film. Invero, nomi di difficile pronuncia come quello di Matthew McConaughey possono essere espressi in maniera molto differente nei vari Paesi e, pertanto, Apple sta lavorando per calibrare Siri in modo da rispondere perfettamente ai comandi impartiti. Dunque, bisognerà attendere solo un altro po’ di tempo per concedere ad Apple la possibilità di creare un servizio perfetto anche per il nostro Paese e la nostra lingua.
Elio Franco
Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.