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Un nuovo brevetto registrato da Apple e scovato da AppleInsider mostra l’interesse della società californiana verso la stampa 3D. La nuova tecnologia, infatti, prende sempre più piede nella vita quotidiana, ma anche in campo professionale ed in quello medico (qualche ora fa è stata annunciata la prima stampa di vene umane “sostitutive”). Uno dei più grossi problemi legati alla stampa 3D (oltre alla necessità di dover creare un modello tridimensionale di ciò che si vuol produrre) è la colorazione dell’oggetto: le stampanti più comuni offrono la possibilità di usare un solo filamento di plastica colorata, metter quelle più avanzate prevedono l’installazione di due o quattro bobine di diversa tonalità. L’idea brevettata da Apple, invece, è ben più funzionale ed avanzata: la stampante progettata è infatti dotata di due testine, una dedicata al deposito del filamento di patisca ed un altra, oscillante, in grado di posare i colori sulle parti dell’oggetto desiderate. Nei disegni industriali, Apple ha previsto ben due meccanismi di diverso tipo: nel primo, il colore viene applicato durante la creazione dell’oggetto, nel secondo, invece, solo al termine della stampa. Come sempre, le multinazionali del calibro di Apple depositano i brevetti solo per tutelarsi dalla concorrenza e, dunque, potrebbero non avere mai una applicazione pratica o essere trasformati in un prodotto commerciale.

Elio Franco

Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.

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