Microsoft ci ripensa, non ridurrà i GB della versione gratuita di OneDrive agli attuali utenti

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La Microsoft di oggi è ben diversa da quella che conoscevamo nelle ere di Bill Gates prima e Steve Ballmer poi. Maggiore attenzione alla qualità, cura sia del software sia dell’hardware e un rapporto più diretto con gli utenti. Ciò non significa però sia tutto rose e fiori. Uno scivolone recente è stato compiuto su OneDrive, sulla base dell’esatto contrario di un famoso detto: colpirne cento per educarne uno. Per pochi che facevano un utilizzo ritenuto dall’azienda eccessivo del servizio di archiviazione cloud hanno dato una stretta generale tanto ai piani gratuiti quanto a quelli a pagamento compresi in Office 365. Le proteste sono state vigorose, minando l’immagine di un servizio che sino ad allora male non si era comportato e le condizioni vantaggiose invitavano a provare; per oltre un mese nessuna reazione è pervenuta da Redmond, rompendo il silenzio solo nelle scorse ore, come riportato su WinBeta.

onedrive

Non si tratta di una ritirata completa, ma almeno parziale lo è: Microsoft non ridurrà lo spazio agli utenti già iscritti. Anche se questa operazione non è purtroppo automatica; questa “esenzione” va ottenuta andando entro il 31 gennaio 2016 sul sito dedicato e premendo su “Keep your free storage” (è possibile anche rimuovere il segno di spunta già inserito di default per i messaggi promozionali, l’operazione procederà lo stesso). In tal modo si manterranno i 15 GB gratuiti più qualsiasi bonus ottenuto tramite il caricamento delle foto da dispositivi mobili. Benché l’azienda ufficialmente la presenti come iniziativa destinata ai «più grandi fan» del servizio, non vi è alcuna distinzione in tal senso durante la procedura. Nessun ripensamento invece per i sottoscrittori di piani consumer e universitari di Office 365 attivati entro il 2 novembre, che vedranno scendere il loro spazio OneDrive a 1 TB massimo esattamente un anno dopo tale data, con la possibilità di richiedere un rimborso completo dell’annualità già pagata se contrari a queste modifiche. Per quanto tutto ciò non vada a risolvere il problema alla radice, si tratta comunque di un passo avanti positivo da parte di Microsoft che consente di avviare un raffreddamento quantomeno graduale degli animi inferociti dell’utenza.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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