Netflix cambia gli algoritmi adattando la qualità video anche alla complessità del contenuto

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La rapida ascesa di Netflix in tutto il mondo comporta per la società americana un maggiore sfruttamento dell’infrastruttura server (fornita da Amazon) con la quale eroga il proprio servizio. Ovviamente, i costi da sostenere sono anche quelli legati all’ampiezza e alla quantità di banda utilizzata per portare film e serie tv nelle case dei propri abbonati. Proprio per questo, secondo quanto riportato nell’esclusiva del giornale online Variety, gli ingegneri della società hanno messo a punto un nuovo sistema di distribuzione dei contenuti.

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Se, sino a ieri, la qualità dei video forniti in streaming era calcolata automaticamente dai server di Netflix sulla scorta di quella della connessione ad internet degli abbonati (e, quindi, mentre ad una connessione lenta corrisponde la visione del contenuto in risoluzione SD – o peggiore – ad una connessione migliore, invece, corrisponde la visione in HD), d’ora in poi tutti i contenuti saranno rimodificati in base al proprio bitrate video. Il vantaggio è presto spiegato: prodotti come My Little Pony o altri cartoni animati semplici non hanno bisogno di un bitrate video alto vista l’assoluta semplicità delle scene e l’uso di una grafica piuttosto piatta. Il discorso contrario vale, ovviamente, per contenuti come Daredevil, Sherlock od altri, che fanno largo uso di scene cupe, fumo ed effetti speciali, per cui è richiesto un maggiore bitrate per una resa ottimale. Quindi, paradossalmente, molti contenuti più semplici potranno essere visti in HD anche con connessioni lente, mentre i contenuti più complessi saranno ottimizzati per i vari tipi di connessione. L’innovazione porterà un grosso beneficio per Netflix che, così, potrà risparmiare molto sui costi relativi alla banda occupata. L’azienda sta pian piano ricodificando tutto il catalogo per poter usufruire dell’encoding per episodio sfruttando i server quando il loro carico di lavoro è minore, cioè, durante la notte.

Elio Franco

Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.

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