Quando termina una guerra dei brevetti, il sollievo è tutto di noi consumatori. Avremo di che guadagnarci collaborazioni nelle aree dove il progresso comune è prioritario e sana competizione tecnico/commerciale in tutte le altre che possono far la differenza per le nostre singole esigenze. Apple ne ha viste tante di queste battaglie, molte sono state da essa intentate, molte altre sono state avviate da altre realtà del settore. A gennaio 2015 l'azienda di Cupertino aveva fatto causa a Ericsson per l'eccessivo costo delle royalties sulle tecnologie di rete, soprattutto LTE, depositate intellettualmente da quest'ultima. La risposta dalla Svezia non si fece attendere, rimarcando come l'accordo originale di licenza fosse scaduto da due anni e le negoziazioni non avessero portato frutti.
Dopo un ping-pong legale tra i due lati dell'Atlantico, nelle scorse ore è stata trovata soluzione extragiudiziale. Il nuovo accordo sarà di durata settennale e coprirà tutti i brevetti che erano oggetto del contendere; la componente monetaria non è stata del tutto divulgata in pubblico, coi dettagli limitati a un pagamento iniziale da parte di Apple e a successivi canoni di anno in anno. La banca di investimenti ABG Sundal Collier ha stimato un impatto dello 0,5% sul fatturato delle vendite degli iDevice. Nel frattempo, Ericsson ha rivisto in modo positivo le stime sulle entrate totali derivanti dalle licenze, che per il 2015 dovrebbe ammontare a una cifra tra i 13 e i 14 miliardi di Corone Svedesi, all'incirca un miliardo e mezzo di Euro. Messe da parte le divergenze, le due società coopereranno maggiormente sullo sviluppo delle reti del futuro e altre tecnologie per il settore mobile. Buone notizie che si spera possano essere propedeutiche a una chiusura definitiva dell'infinita vertenza tra Apple e Samsung, che ora coinvolge la Corte Suprema dopo il ricorso dell'azienda coreana, estremo tentativo per annullare l'emolumento di 548 milioni di $ appena versato nelle casse di One Infinite Loop.